scritto da Pasquale Petrillo - 14 Marzo 2017 08:53

Una storia che puzza

E’ l’ennesima brutta storia quella del ristoratore lombardo che ha ucciso a fucilate il giovane ladro rumeno nei giorni scorsi. Brutta di per sé, ma anche per le strumentalizzazioni politiche, a cominciare da quelle del leghista Salvini. Resta il fatto che non possiamo diventare il Far West, ma la sicurezza va assicurata assai meglio di quanto lo si faccia ora. Non meno brutta è la vicenda dei disordini durante la manifestazione a Napoli di sabato scorso, tenuta per non far tenere un comizio proprio a Salvini. A salire sul banco degli imputati è il sindaco partenopeo De Magistris, il quale prima ha sostenuto le proteste anti-Salvini, e ora parla di attacco ingiusto alla sua persona e che questa storia puzza. Sì, ha ragione, è una storia che puzza visto che vede un rappresentante delle istituzioni cavalcare una protesta violenta e antidemocratica. Altro che storie. (foto Giovanni Armenante)

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

Una risposta a “Una storia che puzza”

  1. 14.03.2017 – By Nino Maiorino
    Caro Direttore, purtroppo debbo constatare che le carenze dei politici vengono sempre più spesso superate dalla Magistratura la quale, bene o male, prima o poi si rende conto dei problemi della gente e, pure con tutti i suoi limiti, interviene: almeno quando non toccano i suoi interessi (pure i Magistrati sono, purtroppo, una casta intoccabile).
    Nel caso specifico sembra che gli orientamenti dei magistrati stiano cambiando; sempre più spesso chi, per legittima difesa sua o di altri, interviene armato e ammazza il delinquente viene assolto.
    E’ un bene? E’ un male? Chi lo sa. Certamente, con le leggi che sembrano molto più garantiste dei delinquenti ai danni delle vittime, l’unica cosa che possiamo fare, se entra in casa un ladro o un delinquente, è difendersi, e non solo a parole, e se ci scappa il morto, pazienza: nessuno l’aveva chiamato e certamente in tantissimi non lo piangono, io meno di altri.
    Mi rendo conto, però, che così facendo anche il nostro paese diventa un far-west; ma se gli “amati” politici non si rendono conto della realtà delle cose e non si danno “una mossa” per fare leggi chiare e tutelanti delle persone per bene, cos’altro possiamo fare?
    P.S. Mi rendo conto che con questo mio commento manderò in “brodo di giuggiole” il mio amico Alfonso, e probabilmente farò “incazzare” Servalli e il suo neo consigliere alla sicurezza cittadina (ma era proprio necessario farlo venire da Salerno, avendo in casa risorse più efficienti?): ma quando ci vuole ci vuole.

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