La morte non ha colori ed età, ma vedere i volti belli e sorridenti di tanti giovani la cui vita è stata barbaramente spezzata a Parigi dalla follia omicida dei terroristici islamici, è qualcosa di umanamente insopportabile. Ora è tempo di commozione e di solidarietà, l’auspicio, però, è che questi sentimenti trovino al più presto uno sbocco in azioni concrete per debellare questo male assoluto rappresentato dal terrorismo dell’Isis. In proposito, si è perso già troppo tempo e troppe vite umane sono state sacrificate. Se non vogliamo, però, continuare a vivere nel terrore e avere altri lutti, occorre non solo far pulizia in casa nostra (senza per questo confondere i terroristi con i rifugiati o con quanti di fede islamica vivono e lavorano in Europa), ma soprattutto sconfiggere le milizie del Califfato in Siria e in qualsiasi altro posto operino. Non si tratta di invocare una nuova crociata, ma semplicemente di essere uniti nel combattere e sconfiggere chi predica odio e violenza in nome di un inaccettabile dio della morte. (foto Giovanni Armenante)