Molto spesso nella vita ci si accorge o si ha piena consapevolezza dei cambiamenti quando ci si trova al cospetto di notizie, fatti o accadimenti che inducono a riflettere o che sono la loro plastica rappresentazione. E’ il caso della notizia dello scioglimento per “infiltrazioni mafiose” del Comune di Brescello, il paesino in provincia di Reggio Emilia, dove sono ambientate, all’epoca dell’immediato secondo dopoguerra, le storie delle dispute a tutto campo e senza esclusione di colpi tra il parroco don Camillo e il sindaco comunista Peppone. Davvero un’altra Italia, onesta e passionale, semplice e genuina, povera di mezzi ma ricca di sentimenti e di ideali, quella descritta e raccontata da un personaggio altrettanto straordinario e di altri tempi come lo scrittore e giornalista Giovannino Guareschi. La triste realtà narrata dai giornali oggi è, invece, quella di un comune emiliano, nel ricco e civile Nord Italia, sciolto per infiltrazione mafiosa. Che tristezza! Altro che Padania, l’Italia è davvero una e indivisibile. Peccato che ad unirla sia il cancro del malaffare politico-mafioso, e non i valori democratici e civili così come uno sviluppo socio-economico equilibrato e moderno. Insomma, ridateci Peppone e don Camillo. (foto Giovanni Armenante)