Il vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel ha annunciato ieri che la Germania può accogliere 500 mila migranti all’anno per alcuni anni. La Merkel invece ha affermato che «Italia e Grecia da sole non ce la fanno». E’ questa la Germania che ammiriamo. E’ la Germania di Goethe, Bach, Beethoven, Schiller, Schliemann. Il radicale cambio di rotta tedesco sulla questione migranti rappresenta, infatti, una pietra miliare per l’Europa. Sul tema migrante, insomma, cambia il verso della storia. A uscirne più forte è l’idea stessa di civiltà espressa dall’Unione europea e che negli ultimi tempi era stata drammaticamente smarrita. E’ anche una lezione politica, morale e umanitaria, impartita all’intero vecchio continente. E la cancelliera Merkel con questa scelta coraggiosa di aprire le frontiere scaccia d’un colpo la pessima immagine di una Germania arida e gretta, capace di affermare una leadership economica e finanziaria, ma non anche politica e culturale, ritagliandosi di diritto un posto nell’olimpo degli statisti della democrazia moderna tedesca, accanto ad Adenauer, Brandt e Khol. (foto Giovanni Armenante)