Il Senato approva la riforma elettorale, che torna ora alla Camera per la terza e forse definitiva approvazione. Sono stati 24 i senatori Pd a non votare, mentre sono state vivaci le contestazioni di Lega, M5S e Sel.
Tra le novità introdotte dal Senato la soglia di sbarramento ridotta al 3% e il premio alla lista e non più alla coalizione. La soglia, invece, per far scattere il premio di maggioranza è stata alzata dal 37%, come previsto dalla precedente stesura, al 40%. Questo vuol dire che se un partito dovesse raggiungere il 40 per cento già al primo turno, avrebbe subito 340 seggi su 618, cioè il 55 %. Se nessun partito raggiunge il 40%, ci sarà il ballottaggio tra i primi due, senza però possibilità di apparentamenti con le altre liste. A chi vince poi il ballottaggio verrà ovviamente assegnato il premio di maggioranza.
Ma come verranno eletti i deputati? Secondo la legge approvata dal Senato nei 100 collegi che compongono le 20 circoscrizioni elettorali ogni partito presenterà un candidato bloccato, ovvero il capolista (che potrà candidarsi in più collegi fino ad un massimo di dieci), e una lista di candidati da scegliere con le preferenze, che possono essere due ma di genere diverso. Ogni collegio eleggerà dai 3 ai 6 deputati in base alla popolazione.
In ultimo, questa legge elettorale, una volta approvata in via definitiva, non entrerà in vigore prima del 1° luglio 2016.