Erri De Luca è stato assolto ieri dall’accusa di istigazione a delinquere per aver detto che la Tav “va sabotata”. Una posizione che ha tenuto a confermare anche in aula, dichiarando di essere vittima di una censura e che il verbo sabotare è stato utilizzato da figure come Ghandi e Mandela. I giudici hanno avuto il buon senso di assolverlo, cioè non impedisce più di una considerazione. La prima, sul termine sabotare, nel senso lo si può “coniugare” in tanti modi, di sicuro in modo pacifico e non c’è bisogno neanche di scomodare Gandhi e Mandela. E’ il caso, tanto per ricordare un po’ della nostra storia risorgimentale, dello sciopero del fumo dei milanesi nel 1848 contro gli austriaci, anche se poi andò a finire con morti e feriti e con la successiva insurrezione delle Cinque Giornate di Milano. Poi c’è chi, invece, per sabotare intende ben altro, ma questo non è il caso di De Luca. La seconda: ma se invece di uno scrittore famoso e apprezzato come De Luca, lo stesso concetto, in modo altrettanto innocente e pacifico, lo avesse espresso un cittadino qualsiasi, dai giudici avrebbe avuto identico trattamento? In ultimo, la libertà di pensiero è un diritto sacrosanto e inviolabile, a maggiore ragione per un intellettuale, ciò non attenua, però, la responsabilità di misurare le parole con l’avvedutezza che è propria di chi ne conosce il peso. Insomma, non lo si scopre oggi che le parole a volte uccidono più della spada. Questo vale per tutti, anche per Erri De Luca. (foto Giovanni Armenante)
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Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.