L'impressione è che a noi italiani piace stare nell'ambiguità. Fare i piacioni con tutti, sulla scia della favoletta degli italiani brava gente. Rasentiamo poi l'idiozia e il servilismo quando nelle trasmissioni televisive invitiamo gentaglia come Solovyev. E contrabbandiamo il tutto come virtuosa adesione al pluralismo, alla democrazia e alla libertà dell'informazione
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