La sosta pasquale e le relative scorie dopo le abbuffate di ordinanza non hanno lasciato strascichi nei ragazzi granata che riprendono il cammino con una vittoria dopo la breve e temuta pausa. Nel tepore primaverile dell’Arechi assolato al cospetto di oltre diecimila paganti la Salernitana fa il proprio dovere contro la compagine laziale.
Una gara senza storia subito indirizzata nel binario giusto ma che avrebbe comportato non pochi problemi nel caso in cui non si fosse sbloccata presto. Menichini sorprende i più lasciando in panchina il diffidato Pestrin e mandando in tribuna Mendicino vittima di un problema fisico, caso che si è chiarito solo nel dopogara. Modulo 4-2-3-1 con Moro e Favasuli davanti alla difesa, nel ricalcare l’impostazione tattica vincente, brillantemente adottata anche contro il Benevento. Difesa obbligata con l’ottimo Bocchetti accanto a Lanzaro, capitano per l’occasione, con Franco e Colombo sugli esterni. Un fresco e ispirato Perrulli a formare il tridente, con Gabionetta e Negro, alle spalle di bomber Calil. Salernitana in granata e laziali in bianco agli ordini del signor Pelagatti di Arezzo.
La gara. Partita sostanzialmente senza storia come certifica ampiamente il risultato finale ma che vive un primo quarto d’ora di equilibrio con un’occasione per parte. Franco di testa prima e Bariti sul capovolgimento di fronte poi, provano a sbloccare la gara, ma tocca a Favasuli segnare il primo goal al 16’. Bravo il centrocampista mancino a raccogliere un pallone vagante al limite dell’area dopo un’azione insistita e fortunosa di Gabionetta che sbatte sulla rivedibile difesa ospite. Tiro a fil di palo e vantaggio granata. Da qui in poi un crescendo e un dominio quasi incontrollato dei padroni di casa che sfiorano più volte il doppio vantaggio. Raddoppio rinviato nel terzo e ultimo minuto di recupero del primo tempo quando Calil, al solito prezioso e puntuale anche in fase di ripiego, raccoglie un lancio lungo dalla difesa e dribblando il portiere Rossi in uscita infila a porta sguarnita. Squadre negli spogliatoi e risultato in ghiaccio.
La ripresa si apre come si è chiuso il primo tempo coi granata all’attacco che suggellano già al 4’ il loro dominio chiudendo definitivamente la gara con il 3-0 di Gabionetta. Il brasiliano è lesto a sparare un missile imprendibile sul secondo palo dopo il preciso e prezioso assist di Negro. Curva Sud in visibilio e il 10 granata, dopo aver lanciato la maglia a terra per l’esultanza – non si capirà mai la ragione di tale sciocca e pessima abitudine – a raccogliere i meritati applausi e i complimenti dei compagni.
La Salernitana continua a ruminare gioco per lo più amministrando la gara e non rischiando mai nulla. Anzi al 34’ si vede concedere un rigore per un tocco di mano; estrema punizione che Gabionetta ancora una volta “ruba”, al designato rigorista Calil, per realizzare la sua doppietta personale. Da segnalare sul finale un penalty generoso concesso agli ospiti per un atterramento in area frutto di una leggera trattenuta di Bocchetti sul centravanti romano. Lo stesso Del Sorbo trasforma il rigore. Non accade più nulla. La Salernitana vince con merito.
La nota. Finalmente la curva e a seguire tutto lo stadio tributano un meritato coro e un lungo applauso al tecnico granata che a dispetto della diffidenza con la quale fu accolto e le oggettive difficoltà, tra squalifiche infortuni e problemi di allestimento ritardato della squadra sta veleggiando verso l’ambito porto con la corazzata granata. Dopo 34 partite e 76 punti forse i cori e gli applausi sono il minimo indispensabile.
Sala stampa. Sarà stata la vittoria e l’approssimarsi del traguardo ambito mai la sala stampa era stata così popolata di persone sorridenti e loquaci dai calciatori ai presidenti passando per gli ospiti. Ed è proprio il tecnico Cucciari il primo ad entrare in sala dichiarando: “La Salernitana è di un’altra categoria rispetto alla nostra squadra. I granata sono i grandi favoriti per la promozione diretta e sono convinto che la raggiungeranno perché meglio attrezzati del pur forte Benevento”. Tocca poi all’ex di turno Perrulli: “Oggi per me gara emozionante – dichiara – ho giocato un anno e mezzo con loro e questa giornata ha un sapore particolare. Siamo stati bravi ad incanalare la partita sul binario giusto viceversa non sarebbe stata una gara semplice”.
Il primo dei presidenti a far il suo esordio ai taccuini è Mezzaroma (nella foto sopra): “I tifosi hanno il diritto di sognare e di manifestare il proprio entusiasmo. – queste le sue parole – Noi abbiamo il dovere di restare concentrati e con i piedi ben saldi a terra. Abbiamo un buon vantaggio ma la matematica dice che non abbiamo raggiunto ancora niente, pertanto sarebbe un grosso errore pensare il contrario”.
Il mister Menichini col solito aplomb, che invero mai ha smarrito lungo il corso dell’anno, insiste: “La squadra sa che ci avviciniamo alla fine del campionato e ogni errore può risultare difficilmente recuperabile. Oggi volevamo a tutti i costi questa vittoria e l’abbiamo ottenuta disputando un’ottima gara, giocando in ampiezza e con grande intensità. Mancano ancora quattro partite in cui affronteremo squadre che lottano ancora per obiettivi importanti o che comunque vogliono mettersi in mostra. Dobbiamo rimanere concentrati e dare il massimo fino alla fine”.
Sul prossimo impegno chiave contro la Juve Stabia aggiunge: “Mi auguro che riusciremo a fare una grande gara anche a Castellammare, consapevoli di affrontare una squadra di tutto rispetto che è in piena lotta per i play-off”.
Un Lotito scoppiettante, pirotecnico a tratti incontenibile ha gestito la platea come un consumato attore di teatro tra gag con il cronista di turno e le solite barzellette più o meno traducibili. Ad un certo punto si è quasi levato spontaneo un applauso tanto erano irresistibili e divertenti le sue sortite. Ha detto però cose molto importanti ribadendo concetti a lui cari. “I traguardi si tagliano e non si annunciano; – invocando poi una massiccia presenza di tifosi per le ultime gare casalinghe ha aggiunto – i risultati si raggiungono attraverso il concorso di tutte le componenti.”
E ancora: “Il campionato non finirà sabato prossimo, ma sappiamo che quella di Castellammare sarà un partita molto importante perché affronteremo una squadra di grande livello.
Il Benevento è rimasto sulla nostra scia, ma gli arbitri del nostro destino siamo solo noi stessi”. Con la faccia trasfigurata e una fatica inimmaginabile il buon responsabile della comunicazione è riuscito un paio d’ore dopo la fine della gara a portar via il vulcanico patron.
Quarta vittoria consecutiva a quattro gare dal termine con cinque punti di vantaggio sul Benevento, pleonastico aggiungere che il prossimo turno, con la Salernitana di scena a Castellammare di Stabia e i sanniti sul campo del Matera, sarà il momento cruciale e decisivo del campionato.
Da quassù – 76 punti e un prezioso più 5 – però la vista è molto Buona.