Salernitana 2 Spezia 0: il risultato è (quasi) tutto!
La città del cavalluccio è piazza appassionata e passionale, competente e attenta e i cinque punti nelle ultime tre gare, in otto giorni, con due pareggi e la sin troppo attesa vittoria non bastano a calmare i bollenti spiriti di una tifoseria mai doma che legittimamente si aspetta qualcosa in più. Più impegno e dedizione da parte dei propri beniamini, più presenza ed entusiasmo da parte della società che pare vivere con particolare distacco questo campionato, salvo recriminare ad ogni occasione utile la scarsa affluenza di pubblico allo stadio Arechi. Pleonastico sottolineare che le responsabilità vanno ricercate anche nelle lacune organizzative societarie e nella palese difficoltà di fidelizzare lo straordinario entusiasmo col quale viene di solito seguita la squadra granata.
Passando alle cose di campo, dopo la pessima prestazione contro il Pescara rimaneggiato, per il turnover voluto da Zeman, da ricordare solo per la rimonta, tanto fortunata quanto rocambolesca e salvifica per la panchina di Bollini, la trasferta in casa della cenerentola Pro Vercelli passa alla storia per una delle partite più brutte della categoria ma soprattutto per il clamoroso goal sbagliato a porta praticamente vuota da Rodriguez.
Attaccante spagnolo che nel giro di qualche giorno nella più classica delle metamorfosi, da crisalide si trasforma in farfalla divenendo l’eroe dell’Arechi quando un coriaceo Spezia deve arrendersi, sotto i suoi colpi. Splendido il primo goal – su prezioso assist di Bocalon – e tempestivo il secondo su cross di Vitale per una gara più complicata di quanto non dica il risultato finale. Che è quasi tutto, nel senso che è ciò che davvero conta. Perché ci riempiamo la bocca di bel gioco e spettacolo ma poi guardiamo, com’è giusto che sia solo la classifica.
Non ha brillato la Salernitana adattandosi alla gara sia per il modulo, 3-4-1-2, assoluta novità dell’anno, sia per l’atteggiamento rispettoso di un avversario meglio messo in classifica prima della sfida, poi agganciato al novantesimo. Qualcuno ha fatto notare che la vera svolta della partita è stato l’ingresso in campo del debuttante Kiyine (e quindi l’infortunio del povero Tuia che ne avrà per circa due mesi) sorpresa assoluta della sfida e migliore in campo al netto del goleador Rodriguez. Altri hanno sottolineato l’elasticità tattica di Bollini tanto invocata – in particolare dalla società – che finalmente ha cambiato modulo. In ogni caso comunque la si voglia guardare il bicchiere risulta mezzo pieno, la classifica ha sembianze più consone alle attese e la trasferta di Parma di venerdì sera, oltre che un calendario molto in salita ora fanno meno paura.
A patto che non si pretenda lo spettacolo. Di questi tempi la vecchia arte pedatoria del giuoco calcio ne regala ben poco se non in qualche palcoscenico esclusivo che spesso si ritrova a specchiarsi come Narciso e a voltarsi alle spalle rimpiangendo le occasioni mancate per celebrare una vittoria. Che da sempre è l’unica cosa che importa a tutti: tifosi, sponsor e società.
P.S.: per lo spettacolo ci sono sempre il cinema e il teatro!