Il primo tepore del sole di primavera arride agli oltre diecimila tifosi accorsi all’Arechi nel più classico dei testacoda tra due compagini che meriterebbero di calcare palcoscenici più prestigiosi come da tradizione e da blasone. Una nobile decaduta, la Reggina ospite a Salerno, che tra mille difficoltà societarie ed ambientali prova in questo finale di campionato, nonostante le penalizzazioni subite, a salvare la categoria. Una squadra tutt’altro che in disarmo ha evidenziato ottime individualità, giovani molto promettenti e già sicuri e vecchi volponi che venderanno cara la pelle. La Salernitana dopo un partenza in souplesse riesce ad avere la meglio in una partita scorbutica ma ben gestita dall’undici granata. Vediamo nel dettaglio la vittoria in rimonta della Salernitana per 2-1.
La gara. Squadra di casa in granata di ordinanza mentre gli ospiti, che battono il calcio d’inizio, in completa tenuta bianca, direzione di gara al sig. Di Martino di Teramo. Salernitana subito vicina al gol: al decimo circa Moro lancia perfettamente Calil che, al volo, manda la sfera vicina al palo di sinistra difeso da Kovacsik. Due minuti dopo Tuia invece è autore di un prodigioso intervento difensivo, su Viola lanciato a rete, che salva il risultato. Al quarto d’ora tocca per la prima volta a Gori intervenire per mettere in angolo una fortuita deviazione di Trevisan indirizzata nell’angolino basso.
La Reggina, sbugiardando la classifica, senza timori reverenziali, gioca bene controllando e partendo di rimessa. Così al 28′ gli ospiti trovano il gol del vantaggio: su profondo rilancio dalle retrovie Insigne approfitta di un errore marchiano in disimpegno di Trevisan e sul tocco dell’attaccante napoletano il super Gori in uscita non può nulla. Reggina in vantaggio 1-0. I ragazzi di mister Menichini, forse scossi dallo svantaggio si ridestano dal tepore della prima mezz’ora e, senza scomporsi, nel giro di tre minuti trovano il pareggio con una conclusione spettacolare di Moro dai trenta metri che si infila a fil di palo; una rasoiata imprendibile per Kovacsik. La Salernitana non paga del pareggio acciuffato si butta in avanti. Al 32′ Negro fa le prove generali per il goal con un tiro a giro dal limite dell’area che si perde di poco sul fondo. L’attaccante granata si rifà cinque minuti dopo: al 37′, raccogliendo un ottimo assist di Calil, con tiro sul secondo palo, dopo veronica ad eludere l’intervento della difesa, sigla il sorpasso granata. La palla s’infila nell’angolo alla sinistra di Kovacsik, che prova un intervento disperato ma riesce solamente a toccare la sfera. È il gol del 2–1 con la partita rivoltata come un calzino che chiude un primo tempo bruttino ma non privo di emozioni.
Nella ripresa si aspetta il guizzo granata a chiudere la gara ma, nonostante l’ottima prestazione di Cristea, abile nel far salire i suoi e nel suggerire passaggi in profondità su tutto il fronte d’attacco, succede poco o nulla. Degno di nota solo un tentativo del rumeno che dopo un gran controllo di destro scaraventa in curva di sinistro. Schermaglie a centrocampo e partita spezzettata dalla raffica delle sostituzioni e dai numerosi fischi arbitrali, con qualche scintilla tra i due capitani Pestrin e Cirillo.
Entrambi finiscono sul taccuino dell’arbitro col secondo, che dopo un fallo sul subentrato Gabionetta, lanciato a rete, si vede sventolare il secondo giallo lasciando i suoi in inferiorità numerica. La Salernitana, in sostanza, per tutto il secondo tempo amministra il vantaggio senza particolari patemi, portando a casa la ventunesima vittoria dell’anno che le conferma il primato in classifica con due punti di vantaggio sul Benevento.
La nota. Ottime conferme da Moro e Cristea che dimostrano di valere la tanto agognata categoria superiore. Pollice verso invece per i soliti ingenerosi fischi all’indirizzo di Menichini dopo il vantaggio ospite su grave e inusuale leggerezza di Trevisan. Per il mister parla la classifica: 70 punti in 32 gare. Punto!
Sala stampa. Carico e soddisfatto Negro ai microfoni della sala stampa. “Oggi abbiamo conquistato una vittoria fondamentale. – queste le sue parole – Forse abbiamo un po’ sofferto, anche personalmente, il primo caldo. La cosa che conta è la capacità di reazione e la gestione del risultato. Siamo primi in classifica – ha aggiunto l’attaccante granata – così possiamo pensare solo a noi stessi. Sarà piuttosto il Benevento a dover tener conto dei nostri risultati, sperando che possa incappare in un passo falso”. A chi gli chiede dell’obiettivo personale dei dieci goal risponde: “L’unico obiettivo che mi sono prefisso è quello di vincere il campionato. Sono contento per i sette gol realizzati fino a questo momento, ma firmerei immediatamente per fermarmi qui e festeggiare la promozione della Salernitana”.
Non può che essere soddisfatto mister Menichini: “La Reggina ha dei buoni giocatori – dichiara – ed è arrivata a Salerno per provare a far punti. Dopo il gol preso, siamo riusciti a ricompattarci facendo girare la palla. Potevamo sicuramente finalizzare meglio l’azione ma, una volta in vantaggio, abbiamo gestito bene il risultato, senza rischiare nulla in fase difensiva”. Il mister ha quindi concluso: “La squadra nonostante tutto sta bene e ha dimostrato di potersi adattare a qualsiasi tipo di modulo. Noi abbiamo la fortuna, conquistata sul campo di poter pensare solo a vincere, senza badare a quello che fanno gli altri. Se poi dovessero arrivare dagli altri campi buone notizie ci farà piacere, ma ci siamo abituati a guardare esclusivamente in casa nostra”.
Già mercoledì a Pagani, in un altro testacoda, un ulteriore verifica, per mettere in discussione il primato, confidando in buone nuove da Lecce dove sarà di scena il Benevento. Di certo fino al termine della stagione non mancheranno emozioni in questo testa a testa campano esaltante, che porterà direttamente in serie B solo una compagine, mentre l’altra dovrà passare per le forche caudine dei play-off. Per familiarità storico-culturali la speranza è che tocchi a chi è più aduso a quegli scenari.