scritto da Vincenzo Paliotto - 28 Aprile 2019 08:06

Gli Amarcord in Biancoblu di Vincenzo Paliotto: Cavese – Catania

foto Gaetano Guida

Manca in calendario ormai giusto da 20 anni (anche perché nel frattempo le due squadre hanno alternato fortune e vicende diverse), ma Cavese-Catania è una sfida senza dubbio di spessore e comunque di grande ed immancabile rivalità tra le opposte tifoserie.

L’ultima volta che il club etneo fu di scena al Simonetta Lamberti fu nel gennaio del 1999 in notturna per una gara valida per il campionato di Serie C2 Girone C e le due squadre impattarono a reti inviolate in un match sostanzialmente equilibrato. Anzi fu il portiere della Cavese Luca Siringo ad essere maggiormente impegnato, mentre Stefano Protti, deludente rinforzo di gennaio, sciupò a pochi passi dalla porta catanese la miglior palla-gol della partita.

Il primo precedente però risale alla stagione di Serie C del 1977/78 e Cavese e Catania anche impattarono per 0-0. Poi la Cavese si qualificò per la nuova Serie C1, mentre il Catania perse il treno per la cadette ria dopo lo spareggio perso contro la Nocerina. E con un punteggio ad occhiali si concluse anche il confronto in Serie C1 nella stagione successiva.

La Cavese conquistò la sua prima vittoria di prestigio ai danni dei catanesi nella stagione del 1979/80, ancora in Serie C1. Nonostante il Catania conquistasse il primo posto nel girone alla fine di quel campionato, la Cavese inflisse ai rossazzurri una cocente sconfitta per 2-0, firmata dai gol di Claudio De Tommasi, al suo primo anno alla Cavese dopo essere stato sbolognato dalla Salernitana, e di Grassi, centrocampista con il vizio del gol che segnò in quella stagione 3 reti complessive.

Le due formazioni si affrontarono anche in Serie B nel 1981/82, ma non andarono oltre lo 0-0, che tutto sommato accontentò le ambizioni sia della Cavese che del Catania.

Di ben altro spessore fu invece il confronto del 1982/83 con la Cavese che in cadetteria meritò il successo ai danni del Catania. Una vittoria di misura firmata da una prodezza nel primo tempo da Angelo Cupini. Il n. 7 aquilotto infatti trafisse Roberto Sorrentino con un tiro dal limite al 31’, che fece esplodere lo stadio metelliano, quel giorno particolarmente stracolmo. Cupini era già da una stagione alla Cavese, che lo aveva prelevato dalla Carrarese, e che alla fine di quel torneo avrebbe ceduto a fronte di una buona offerta alla Lazio, neopromossa in Serie A.

Era il 31 ottobre del 1982, Rino Santin (che poi allenò anche il Catania) mise in campo la squadra così: Paleari, Gregorio, Guerini, Bitetto, Guida, Cupini, Bilardi, Piangerelli, Di Michele, Pavone e Tivelli. Nella ripresa entrano poi Pidone per Bilardi e Puzone (preso dal Napoli e poi diventato amico intimo di Maradona) per Tivelli.

Il Catania di Gianni di Marzio schierava in difesa Claudio Ranieri, mentre gli ex di turno Crusco e Barozzi subentrarono solamente nella ripresa. Arbitro Tubertini di Bologna.

Dopo quella vittoria all’ottava giornata la classifica di Serie B recitava così: Milan punti 13, Lazio punti 12, Arezzo punti 11, Cavese, Catania e Cremonese punti 10. Vabbè ma anche questa è un’altra storia.
Quindi, la Cavese conquistò poi la sua terza vittoria nella storia ai danni del Catania nel Campionato di Serie C2 del 1997/98 con Ezio Capuano in panchina e nelle primissime battute del torneo in cui la Cavese era ancora a digiuno di vittorie. Dopo il vantaggio del Catania firmato da Tasca, la Cavese impattò con Vito Sardone, promettente centrocampista arrivato dal Napoli ma via Altamura, e poi passò in vantaggio con una rete, splendida, di Alessandro Ambrosi.

Lo stesso Ambrosi tenne fede a quanto di buono aveva fatto vedere, dopo peraltro aver guidato la nazionale italiana alla medaglia d’oro nelle Universiadi, mentre di Sardone invece quasi non si sentì più di parlare a certi livelli. (fonte Cavese 1919 http://www.cavese1919.it/)

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