Riceviamo e pubblichiamo

Egr. Sindaco,

apprendo con soddisfazione che si continui a parlare delle reti allo stadio comunale e che sia proprio tu a farlo, sebbene sui social e non nelle sedi opportune per risolvere nel concreto la problematica.

Il mio rammarico è il tempo perduto da te a sostenere, pervicacemente, la non competenza per materia e la posizione di scetticismo, sinora avuta, nei confronti della positiva definizione della vicenda.

“Se tu avessi ascoltato le istanze che venivano dalla tifoseria, dagli addetti ai lavori, dai consiglieri…”

Probabilmente se tu, con spirito sereno e cognizione di causa, avessi ascoltato (che bella parola) le istanze che venivano dalla tifoseria, dagli addetti ai lavori, dai consiglieri, oggi, con ogni probabilità, la questione sarebbe già stata risolta ed archiviata o quantomeno la soluzione sarebbe potuta essere più vicina.

Invece, purtroppo, mi è doveroso, con rammarico di cittadino prima che tifoso, ricordare che, ogni qualvolta ho portato in consiglio la questione al fine di sollecitarne la concreta risoluzione, hai sempre risposto in modo preclusivo, eccependo che era una questione di “ordine pubblico”.

Ricordo a me stesso che, tra le argomentazioni da te esposte e ritenute ostative alla risoluzione immediata della vicenda, era la elencazione di una serie di interventi strutturali, non individuati formalmente dai soggetti preposti all’esito di richiesta specifica ovvero prescritti da normative di settore, quali quello di “scavare un fossato”; con ciò evidenziando una preconcetta posizione di chiusura, testimonianza evidente di chi non ha voluto affrontare il tema con la convinzione o conoscenza che il tema imponeva, fino a spingerti a sostenere la tua carenza di competenza individuata, in via esclusiva, per le sole ragioni di ordine pubblico, nel Prefetto di Salerno.

Al riguardo, ed a beneficio di tutti, rinvio a rivedere la registrazione del Consiglio comunale del 18 aprile ultimo scorso.

Addirittura, nell’ambito del richiamato consiglio, allorquando riproposi con forza il tema della problematica “reti allo stadio”, mi dicesti che io sono “pericoloso” per il solo fatto di aver pubblicamente affermato e sostenuto in Consiglio Comunale quello che oggi tu scrivi su fb.

Ti ricordo, fuori da polemica e per mero amore di verità che si deve alla cittadinanza intera soprattutto su temi sentiti come tutela della dignità sportiva e di parità di trattamento, che una soluzione l’avevamo proposta già nello scorso mese di giugno: provvedere, in via autonoma, alla rimozione delle reti e successivamente richiedere agli organi preposti (sportivi e di ordine pubblico) la nuova agibilità del nuovo assetto, tenendo conto anche dei lavori posti in essere dalla società per incrementare i dispositivi di controllo (pre filtri e videocamere).

Ma tu, probabilmente scettico del buon esito di tale coraggiosa iniziativa che, a tuo dire avrebbe potuto inibire la fruibilità dello Stadio da parte della tifoseria in caso di negativo riscontro, hai preferito non ascoltare, lasciando tutto inalterato.

“Ora pubblichi questo post che, se ad una prima lettura appare una sterile solidarietà alla tifoseria, nei fatti costituisce ammissione di una tua responsabilità: quella del «non facere»”

Ora pubblichi questo post che, se ad una prima lettura appare una sterile solidarietà alla tifoseria nei fatti costituisce ammissione di una tua responsabilità: quella del “non facere”.

Ma Cava e la tifoseria questo non lo merita.

Se, oggi, ancorché tardivamente, ritieni la questione non rinviabile, è opportuno allora agire.

Lo devi alla città da te ancora rappresentata provvedendo, immediatamente, ad informare, per mero rispetto istituzionale, con un minimo di preavviso e motivate ragioni, il Prefetto della tua volontà di rimozione delle reti salvo poi attendere gli esiti.
Il momento è ora…

Cordialmente.

Il consigliere comunale
Eugenio Canora
Coordinamento civico per Cava