Era stata messa lì per formare insieme a pitosfori, laurocerasi, fotinie e corbezzoli una siepe informale utile a creare una barriera divisoria abbastanza fitta.
Tutte queste piante sempreverdi hanno dato buoni risultati.
Buona la capacità di adattarsi al terreno non proprio ben drenato. Buona la resistenza sia alle basse temperature sia alla prolungata calura estiva, rispetto alla quale è bastato garantire innaffiature ogni tre giorni.
Quasi totale assenza di patologie (fatta eccezione per il lauroceraso che qualche problemino l’ha manifestato).
La piacevole sorpresa, però, è stata l’osmanto odoroso che, oltre a possedere le stesse capacità degli altri arbusti cui è stato accostato, attira chi gli passa accanto per l’intensità unica del profumo che emana. Soprendente, direi.
Una fragranza molto intensa che i suoi piccoli fiori ci riservano per almeno tre settimane nel periodo a cavallo tra settembre e ottobre.
Un profumo che cattura tutti e mi ha convinto a mettere a dimora, pochi giorni fa, altri cinque giovani esemplari di osmanto.
Ora occupano cinque diversi punti dei camminamenti, che attraversano il mio giardino della Carcarella.
Il prossimo anno contribuiranno a creare l’armonia dei sensi, che soltanto il contatto con la natura sa donare.