scritto da Gildo De Stefano - 20 Giugno 2020 14:20

MUSICA “Terre del Finimondo”: Napoli incontra Rio

Dopo il chitarrista Antonio Onorato e la jazzista Maria Pia De Vito, un’altra brava artista napoletana, vocalist d’eccezione, Brunella Selo, nella sua produzione discografica fa incontrare Napoli con Rio, un viaggio nei mondi della musica brasiliana con testi in napoletano e in portoghese. Brani inediti della popolare artista e rivisitazioni di João Bosco, Jacob do Bandolim e Chico Buarque de Hollanda, con il suo nuovo album dal titolo “Terre del Finimondo”.

Non a caso il titolo è emblematico, mutuato da un famoso romanzo di Jorge Amado, praticamente un ponte ideale tra le melodie napoletane e le forme musicali popolari brasiliane come lo chorinho e il samba. Un percorso musicale che si snoda attraverso brani originali e inediti, nati dalla spiccata creatività di Brunella Selo, un’artista raffinata che doverosamente avevo già riportato anche nel mio libro “Vesuview Jazz” del 1999, in cui esploro l’intero panorama jazzistico campano.

In quest’ultima opera della Selo sono presenti personalissime rielaborazioni di grandi autori brasiliani, da João Bosco a Jacob do Bandolim e l’inossidabile Chico Buarque de Hollanda. Una lunga storia fatta di oceani e terre di un metaforico finimondo che congiunge Napoli e il Brasile in un variopinto gioco di luci e ombre, di miseria, anarchia e splendore. Brunella Selo racconta la vita e i sentimenti condivisi, inenarrabili dolori, bellezza e verità, e l’incredibile potere terapeutico dell’amore e della musica.

«Rispetto al precedente album, “Io sono Ulisse” ci sono molte differenze, dovute in gran parte al mio vissuto in questi otto anni, sia sul piano personale che su quello professionale” ha dichiarato la vocalist partenopea “’Io sono Ulisse’ dà una visione molto più cantautorale, anche per la scelta dei testi prevalentemente in italiano, con sonorità e arrangiamenti di quella matrice world che da sempre contraddistingue i miei lavori. ‘Terre del Finimondo’ invece è un disco completamente acustico, perfettamente a metà strada tra Napoli e Brasile, con testi in napoletano e in portoghese. Non c’è più quell’inquietudine di cercare altri mari, altri orizzonti del precedente disco, in ‘Terre del Finimondo’ c’è la consapevolezza di aver attraversato la tempesta, di aver testato le proprie fragilità e le proprie risorse e di guardare ad una rinascita, che prima o poi arriva sempre».

È encomiabile questa raffinata artista napoletana, e non solo per la sua voce, foriera di magia e incanto, bensì per il coraggio di aver continuato la sua professione malgrado l’immane tragedia della perdita di un figlio adolescente.

Saggista e musicologo, è laureato in “Sociologia delle Comunicazioni di Massa”. Tra i suoi libri ricordiamo: Il Canto Nero (Gammalibri, Milano, 1982), Trecento anni di jazz (SugarCo, Milano, 1986), Jazz moderno (Kaos, Milano, 1990), Vesuwiev Jazz (E.S.I., Napoli, 1999), Il popolo del samba (RAI-ERI, Roma, 2005) prefazionato da Chico Buarque de Hollanda, Ragtime, Jazz & dintorni (SugarCo, Milano, 2007), prefazionato da Amiri Baraka (Leroi Jones), Saudade Bossa Nova (Logisma, Firenze, 2017) prefazionato da Gianni Minà, Una storia sociale del jazz (Mimesis Edizioni, Milano 2014), prefazionato da Zygmunt Bauman. Per i “Saggi Marsilio” ha pubblicato l’unica Storia del ragtime edita in Italia e in Europa, in due edizioni (Venezia, 1984 e 1989). Ha scritto tre monografie su: Frank Sinatra (Marsilio, Venezia, 1991) prefazionato da Guido Gerosa, The Voice – Vita e italianità di Frank Sinatra (Coniglio, Roma, 2011) prefazionato da Renzo Arbore, Frank Sinatra, L'italoamericano (LoGisma, Firenze 2021); ed altre su Vinicio Capossela (Lombardi, Milano, 1993), Francesco Guccini (Lombardi, Milano, 1993), Louis Armstrong (E.S.I., Napoli, 1997), un paio di questi con prefazioni di Renzo Arbore. Collabora con la RAI, per la cui struttura radiofonica ha condotto diverse trasmissioni musicali, e per La Storia siamo noi ha contribuito allo special su Louis Armstrong. Tiene periodicamente stage su Civiltà Musicale Afroamericana oltre a collaborare con la Fondazione Treccani per le voci afroamericane. Tra i vari riconoscimenti ha vinto un Premio Nazionale Ministeriale di Giornalismo e quello Internazionale “Campania Felix” per la sua attività di giornalista per la legalità, nonché risultando tra i finalisti del Premio letterario 'Calvino' per l’inedito. Per la narrativa ha pubblicato un romanzo breve per ragazzi dal titolo Easy Street Story, (L’isola dei ragazzi Editore, Napoli 2007), la raccolta di racconti È troppo tardi per scappare (Il Mondo di Suk Editore, Napoli 2013), due edizioni del romanzo epistolare Caro Giancarlo – Epistolario mensile per un amico ammazzato, (Innuendo Edizioni, Terracina 2014, e IOD Edizioni, Napoli 2022), che gli hanno valso il Premio ‘Giancarlo Siani’ 2014, ed il romanzo storico Ballata e morte di un gatto da strada – Vita e morte di Malcolm X (NUA Edizioni, Brescia 2021), prefazionato da Claudio Gorlier, con postfazione di Walter Mauro, e supervisionato da Roberto Giammanco, e Diario di un suonatore guercio (inFuga Edizioni, Anzio 2023). È il direttore artistico del Festival Italiano di Ragtime. Il suo sito è www.gildodestefano.it

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