Verrà presentato in anteprima nazionale a Roma il 25 gennaio alle ore 21 c/o l’Auditorium Parco della Musica di Roma il nuovo cd della Nuova Compagnia di Canto Popolare, la nota compagine che ha consacrato la fama nel mondo come l’interprete più rappresentativo della musica partenopea, fondata anni or sono da Roberto De Simone e con alle spalle numerosi album -nei quali hanno ripercorso le molteplici declinazioni di una musica aperta a infinite suggestioni- e innumerevoli concerti e spettacoli in ogni angolo del mondo.
Il gruppo folk ritorna alle origini innestando la sua nuova proposta artistica sulla rivisitazione di un antico codice di villanelle e moresche che, di brano in brano, evoca le atmosfere della prima metà del ‘500 in cui Napoli era una delle più vivaci capitali europee, ricca di una produzione musicale all’incrocio tra colto e popolare, nel continuo intreccio di registri espressivi diversi.
Un tripudio di suoni ed armonie, ricolme di echi di disparata origine e dalla grande forza espressiva, che rivive nel nuovo cd della NCCP che fin dal titolo, Napoli 1534. Tra moresche e villanelle (Squilibri editore), rimanda con qualche licenza artistica a un’antica raccolta di villanelle che costituisce il punto di partenza e l’innesco di una più ambiziosa e complessa ricerca artistica. Con la sapiente architettura ritmica ed armonica di Corrado Sfogli, che firma anche lo scritto introduttivo, il gruppo più longevo della scena musicale italiana non dimentica infatti la lezione di padri e maestri: evita così l’aridità di un ricalco stilistico, peraltro impossibile, e si impegna in una rielaborazione originale dei materiali storici grazie anche alla straordinaria bravura dei musicisti raccolti attorno alla figura carismatica di Fausta Vetere e alla vocalità di grande esperienza di Gianni Lamagna.
Lo scritto introduttivo, che Corrado Sfogli ha voluto rendere nel vernacolo dell’epoca immedesimandosi nei panni di Ferrante Sanseverino, è indicativo dell’orientamento complessivo del lavoro, teso ad evidenziare le potenzialità di un linguaggio musicale che, di origine popolare, assurge ad una fattura di matrice colta per esprimere istanze di respiro universale nelle quali si fondono anche suggestioni esoteriche di derivazione filosofica.
Nipote di Ferdinando il Cattolico, l’ultimo principe di Salerno, prima di cadere in disgrazia a causa della sua contrarietà a introdurre nel Regno di Napoli l’Inquisizione spagnola, nel suo palazzo a Napoli, l’attuale Chiesa del Gesù Nuovo, si era infatti circondato di artisti, filosofi e letterati, dando largo spazio a quelle forme musicali che, dalle villanelle alle moresche fino alle tarantelle, aveva colto direttamente per le strade, i vicoli e i mercati di Napoli, restando affascinato dalla grande vivacità e straordinaria forza espressiva di quelle “invenzioni” popolari. Anche per queste ragioni il nuovo cd della NCCP appare il distillato di una storia ultradecennale, che sorprenderà per la felice combinazione di suoni e ritmi, pensieri ed emozioni nel delicato equilibrio tra ricerca e innovazione