scritto da Gildo De Stefano - 12 Febbraio 2020 09:32

MUSICA A San Valentino… Portami al confine

Uscirà proprio a San Valentino, il prossimo 14 febbraio, il CD Marco Rovelli, figura poliedrica ma anche intellettuale multiverso che spazia dalla poesia alla scrittura, autore di fortunati reportages sociali e di memorabili spettacoli teatrali. Rovelli è anche musicista e cantante oltre che docente di filosofia, che ripone il suo quarto album all’ombra tutt’altro che consolatoria di Samuel Beckett che dà il titolo al primo brano del CD, comparendo nell’immagine di copertina, opera dell’artista cileno Alfredo Jaar, e persino nel nome che l’autore si è dato, ossia Marco Rovelli & l’Innominabile. “I can’t go on, I’ll go on -nell’opera di Jaar- sono proprio le ultime parole de ‘L’innominabile’, il romanzo che chiude la ben nota ‘Trilogia’ di Samuel Beckett: la chiude, la riapre, la spalanca all’infinito. Nessuna fine corsa, mai! Se non possiamo andare avanti, allora andiamo avanti: suggestioni che emergono fortissime anche dal video realizzato da Francesco Bartoli in una cava dismessa delle Apuane in una mattina freddissima, in un luogo senza sole, per provare a raccontare l’inumano al cuore dell’umano, cercando, beckettianamente, di “distruggere l’immagine”.

La scrittura di Rovelli è assimilabile ai cosiddetii “reportage narrativi”, forse è il caso di considerarla una sorta di narrazione sociale, veri e propri ibridi tra saggio e narrazione, su questioni dell’emarginazione sociale, nella convinzione che è dal margine che si vede meglio il centro. A differenza del precedente lavoro, “Tutto inizia sempre”, che era prevalentemente acustico, “Portami al confine”, pubblicato dalla romana Squilibri nella collana Crinali, è un album decisamente elettrico in cui risaltano le architetture spaziotemporali della chitarra ‘drone’ di Paolo Monti (The Star Pillow) che dissemina svariati spettri sonici, il violoncello di Lara Vecoli con le sue ariose e profonde tessiture, il basso poderoso e le varie stanze sonore di Rocco Marchi (ex Mariposa), e, infine, la batteria ‘avantjazz’di Massimiliano Furia, con la sua incredibile presenza ritmica, che fa parlare i suoi strumenti percussivi, riuscendo a dare un nome e un volto a ogni sequenza ritmica. Ne viene fuori un sound potente che conferisce una trama unitaria a canzoni con strutture diverse, animando così una sorta di concept album dedicato al confine, che è il tema fondamentale del mondo quotidiano.

Il confine, va da sé, è quello politico che separa gli “Stati” e che i cittadini del mondo, che hanno come patria il mondo intero, cercano a buon diritto di valicare senza posa. Ma il confine è anche quello dei rapporti personali, dei rapporti d’amore, dove il confine è mobile, dove è in perpetuo messo in questione; lì, anzi, non c’è che confine. Il confine, inoltre, è quello della morte, che non bisogna temere, maledicendo chi la infligge, e benedicendo la vita. E a chiudere il disco, ma per aprire altri mondi, il dono straordinario della voce di Claudio Lolli nella cover a due voci di una delle sue canzoni più potenti, ‘La giacca’, commovente lascito del cantautore bolognese in quella che è stata purtroppo la sua ultima incisione su disco.

Saggista e musicologo, è laureato in “Sociologia delle Comunicazioni di Massa”. Tra i suoi libri ricordiamo: Il Canto Nero (Gammalibri, Milano, 1982), Trecento anni di jazz (SugarCo, Milano, 1986), Jazz moderno (Kaos, Milano, 1990), Vesuwiev Jazz (E.S.I., Napoli, 1999), Il popolo del samba (RAI-ERI, Roma, 2005) prefazionato da Chico Buarque de Hollanda, Ragtime, Jazz & dintorni (SugarCo, Milano, 2007), prefazionato da Amiri Baraka (Leroi Jones), Saudade Bossa Nova (Logisma, Firenze, 2017) prefazionato da Gianni Minà, Una storia sociale del jazz (Mimesis Edizioni, Milano 2014), prefazionato da Zygmunt Bauman. Per i “Saggi Marsilio” ha pubblicato l’unica Storia del ragtime edita in Italia e in Europa, in due edizioni (Venezia, 1984 e 1989). Ha scritto tre monografie su: Frank Sinatra (Marsilio, Venezia, 1991) prefazionato da Guido Gerosa, The Voice – Vita e italianità di Frank Sinatra (Coniglio, Roma, 2011) prefazionato da Renzo Arbore, Frank Sinatra, L'italoamericano (LoGisma, Firenze 2021); ed altre su Vinicio Capossela (Lombardi, Milano, 1993), Francesco Guccini (Lombardi, Milano, 1993), Louis Armstrong (E.S.I., Napoli, 1997), un paio di questi con prefazioni di Renzo Arbore. Collabora con la RAI, per la cui struttura radiofonica ha condotto diverse trasmissioni musicali, e per La Storia siamo noi ha contribuito allo special su Louis Armstrong. Tiene periodicamente stage su Civiltà Musicale Afroamericana oltre a collaborare con la Fondazione Treccani per le voci afroamericane. Tra i vari riconoscimenti ha vinto un Premio Nazionale Ministeriale di Giornalismo e quello Internazionale “Campania Felix” per la sua attività di giornalista per la legalità, nonché risultando tra i finalisti del Premio letterario 'Calvino' per l’inedito. Per la narrativa ha pubblicato un romanzo breve per ragazzi dal titolo Easy Street Story, (L’isola dei ragazzi Editore, Napoli 2007), la raccolta di racconti È troppo tardi per scappare (Il Mondo di Suk Editore, Napoli 2013), due edizioni del romanzo epistolare Caro Giancarlo – Epistolario mensile per un amico ammazzato, (Innuendo Edizioni, Terracina 2014, e IOD Edizioni, Napoli 2022), che gli hanno valso il Premio ‘Giancarlo Siani’ 2014, ed il romanzo storico Ballata e morte di un gatto da strada – Vita e morte di Malcolm X (NUA Edizioni, Brescia 2021), prefazionato da Claudio Gorlier, con postfazione di Walter Mauro, e supervisionato da Roberto Giammanco, e Diario di un suonatore guercio (inFuga Edizioni, Anzio 2023). È il direttore artistico del Festival Italiano di Ragtime. Il suo sito è www.gildodestefano.it

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