scritto da Redazione Ulisseonline - 02 Aprile 2025 13:09

LIBRI & LIBRI “Tropico Mediterraneo” di Stefano Liberti

Il libro sarà presentato dall'autore dopodomani sera, venerdì 4 aprile, alle ore 18, presso l'Holiday Inn di Cava de' Tirreni, in occasione del secondo salotto letterario della XVI edizione del Premio Com&Te

Per chi come me ha la fortuna di vivere in una città di mare il Mediterraneo rappresenta uno scrigno di momenti meravigliosi, romantici, tempestosi. Se sei innamorato passeggi lungo le sue rive, se hai la necessità di pensare e riflettere cerchi il suo orizzonte. Da semplice bagnante ho avvertito negli anni i cambiamenti che si stanno manifestando, dalla temperatura sempre più calda, che ti permette bagni anche in inverno, alle meduse ed alghe che proliferano, alla scomparsa dei ricci di mare delle mie estati di bambina.

I fenomeni che Stefano Liberti ci racconta, con maestria, nel suo libro “Tropico Mediterraneo”, un saggio/romanzo di viaggio, sono visibili a chiunque di noi eviti di girarsi dall’altro lato. Si ammette che il mare non è più quello di un tempo ma si minimizza. Mediterraaneus – in mezzo alle terre- il Mare Nostrum degli antichi romani. Un mare piccolo, stretto fra le terre e sfruttato da mezzo miliardo di persone che come le “rane intorno allo stagno” di Platone lo inquinano, lo maltrattano, lo usano come se non avesse limiti.

Il pesce palla a Cipro, le vongole di Goro e il granchio blu, la distruzione della posidonia nelle isole Kerkennah, l’aumento delle temperature e degli eventi estremi, l’incremento delle specie aliene, l’indifferenza e la lentezza delle risposte della politica, la volontà di mantenere uno status quo di molte comunità fa sì che le grida dei ricercatori, studiosi, attivisti, delle sentinelle del mare (i pescatori) restino inascoltate. Eppure termino il libro con un senso di speranza.

Il Mar Menor è il primo ecosistema in Europa con status di soggetto di diritto; in Croazia è stata stabilita la Fossa di Pomo, una nursey preziosissima per la riproduzione dei pesci; la gestione sostenibile dell’intera filiera, dal mare alla tavola, da parte dei giovanissimi Antonino ed Eleonora a Mazzara; l’eco-ottimismo della ricercatrice tunisina Jamila Ben Souissi; la resistenza di Jebrì e dei suoi compagni a Gabès. Tutto ciò mi spinge a confidare che il rapporto che noi esseri umani abbiamo con il nostro ambiente possa modificarsi, che non tutto è perduto e si possa ritornare a quella relazione di rispetto che si aveva con il nostro mare, acqua santa con cui farsi il segno della croce prima di tuffarsi per il primo bagno.

Sofia Celestino

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

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