scritto da Christian De Iuliis - 10 Maggio 2021 12:49

L’ARCHRITICO Abbiate fede

Se per completare il duomo di Milano sono occorsi circa 500 anni (1386/1892) non deve stupire che i lavori per la costruzione della chiesa di via Vinciprova a Salerno, iniziati nel 2016, non siano ancora terminati.

Anzi, c’è da rallegrarsi che l’edificio sia praticamente finito e che manchino solo le campane per l’acquisto delle quali è stato chiesto un aiuto economico con una sottoscrizione pubblica.

Campane indispensabili a richiamare a raccolta i fedeli, dal garage dal quale sono ancora costretti a seguire le messe.

Dunque, si sappia: in città non si erigono solo grattacieli.

Dio, al pari degli uomini, ha sempre bisogno di nuove case.

Ma mentre nella zona est si celebra la modernità verticale, le nuove chiese predicano umiltà e contegno. Un francescanesimo edilizio che probabilmente piacerebbe al Papa corrente; che però non avrà il piacere dell’intitolazione, riservata all’ex collega, oramai Santo, Giovanni Paolo II.

E quando la committenza non può protestare, l’architetto può lesinare l’impegno riesumando bozzetti ancestrali.

Un risparmio prima di tutto creativo con l’adozione della tipologia “casa di campagna”, anzi capannone.

Ma anche materico. Un vero inno al riciclo, con la facciata in pannelli tipo cartone ondulato, pronti, semmai dovesse servire, ad essere riassemblati altrove.

D’altro canto, non è proprio la temperanza una delle virtù cardinali della religione cattolica?

I detrattori chiudano gli occhi e lascino che agli slanci dell’architettura contemporanea si sostituiscano le solennità delle intenzioni.

Abbiate fede: hanno più bisogno di decoro le anime dei piazzali.

FOLLOW ME ON TWITTER: @chrideiuliis – search me on LINKEDIN

Nasce, vive, vegeta in costa d’Amalfi. Manifesta l’intenzione di voler fare l’architetto, nel 1984, in un tema di quarta elementare, raggiunge l’obiettivo nel 2001. Nel 2008 si auto-elegge Assessore al Nulla. Nel 2009 fonda il movimento artistico-culturale de “Lo Spiaggismo”. Avanguardia del XXI^ secolo che vanta già diversi tentativi di imitazione. All’attivo ha quattro mezze maratone corse e due libri pubblicati: “L’Architemario – volevo fare l’astronauta” (Overview editore – 2014) e “Vamos a la playa – Fenomenologia del Righeira moderno” (Homo Scrivens – 2016). Ha ricevuto premi in diversi concorsi letterari. Si definisce architetto-scrittore o scrittore-architetto. Dipende da dove si trova e da chi glielo chiede.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.