Nel corso dell’ultimo decennio, il rapido e dinamico mutamento sociale che ha permesso di vivere più liberamente la propria identità, ha portato ad analizzare più attentamente quanto la rigidità dei confini previsti dalle categorie identitarie codificate dall’orientamento sessuale riuscisse ancora oggi a rappresentare adeguatamente il modo di percepire il nostro “essere sessuali”.
Da qui abbiamo iniziato a conoscere espressioni come fluidità sessuale o sessualità fluida, usate dai media per esprimere quasi un fenomeno nuovo, che invece in realtà rappresenta semplicemente un modo più flessibile e aperto di vivere ed esprimere la propria sessualità.
In realtà, la fluidità sessuale è un concetto che scientificamente ha un’altra definizione e che ci riguarda tutti in quanto essere umani. La sessualità fluida non si limita unicamente ad un’espressione fluttuante dell’identità di orientamento sessuale di una persona nel corso della sua vita, ma viene estesa all’intero concetto di identità sessuale, composta da cinque diversi elementi: sesso biologico, identità di genere, ruolo di genere, orientamento sessuale e orientamento affettivo.
In particolare, soprattutto in questi ultimi tempi, in cui la sessualità si sta sempre più liberando dei tabù e delle limitazioni del passato, sono più frequenti i “cambi di orientamento sessuale”, soprattutto tra i giovani adolescenti.
Nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza, infatti, è innegabile la propensione verso l’esplorazione, anche dovuta a una sempre maggiore indipendenza.
Durante tale momento evolutivo, è importante per l’individuo poter esprimere le proprie preferenze, i propri gusti, entrando in conflitto con quelli dell’altro e riuscendo a integrare le differenze.
Gli adolescenti, nel passaggio dall’infanzia all’età adulta non si identificano ancora in una categoria, la loro identità è in formazione continua, quindi è plausibile che cerchino di sperimentare e fare esperienza di tutto ciò che possono, compresa anche la sessualità.
L’identità non è una proprietà data dalla nascita, ma è un processo in continuo divenire, il quale tende all’instaurarsi di una stabilità relativa alla coerenza tra la percezione di sé e le diverse componenti sopra elencate, capace di rendere una persona ciò che è.
Il fulcro della nostra idea di sessualità fluida si riferisce proprio alla possibilità che ognuno sperimenti la bellezza di trovarsi, in quanto essere unico, senza doversi riferire necessariamente alle prospettiche categorie pre-esistenti alle quali dover accedere per potersi definire.
La sessualità fluida potrebbe finalmente permettere di andare oltre a questa facilissima, ma limitante, visione categoriale dell’identità sessuale, consentendo a chiunque di esplorare se stesso coraggiosamente e costruire un’identità su misura, nella quale sentirsi a proprio agio, ed essere libero di potersi esprimere.
In sostanza, dal punto di vista scientifico, la fluidità è una caratteristica della sessualità umana in quanto tale. Non è detto però che tutti ne facciano esperienza: qualcuno potrà sperimentarla e concretizzarla, mentre qualcun altro non la vivrà mai.
La fluidità sessuale è qualcosa che si manifesta in presenza di situazioni contingenti e che è stata osservata e studiata in precisi contesti, dove verosimilmente era più facile appunto osservarla e circoscriverne le caratteristiche.
Alcuni di questi contesti sono ad esempio l’ambiente carcerario e quello militare: in questi casi si è osservato che persone eterosessuali sono in grado di provare attrazione nei confronti di persone del proprio stesso genere in quella specifica situazione. E’ quindi possibile che, se quelle stesse persone non si fossero mai trovate in quella specifica situazione, forse non si sarebbero mai accorte di possedere questa capacità.
Ma non è necessario che la situazione contingente sia imposta o molto strutturata, come negli esempi appena fatti: è possibile infatti che una persona provi attrazione sessuale per un’altra anche semplicemente grazie ad un contesto particolarmente favorevole, ad esempio un incontro fortuito in un determinato luogo o circostanza o in un particolare momento della vita.
La fluidità sessuale non è un orientamento che si aggiunge agli altri: le persone non sono, ad esempio, etero, gay o “fluide”. Il motivo è quello che abbiamo detto prima: la fluidità sessuale è una caratteristica trasversale e comune a tutti gli esseri umani, mentre l’orientamento è una componente che definisce la nostra identità, che è tendenzialmente stabile nel tempo ma non immutabile.
La fluidità, inoltre, non modifica l’identità sessuale: il nostro essere sessualmente flessibili, non modifica la nostra personale concezione di chi siamo e cosa ci rende noi stessi.
Essere “fluidi” non significa che la nostra identità cambi in continuazione oppure che non ne abbiamo una, significa semplicemente che abbiamo la naturale capacità di provare attrazione per tutti i generi, che questa attrazione si può manifestare in alcune circostanze della vita e che, se vogliamo, possiamo anche concretizzarla con comportamenti coerenti con quello che sentiamo.
Quindi la fluidità sessuale è determinata dalle esperienze che un individuo ha vissuto o che potrebbe vivere: una persona potrebbe non farne mai esperienza, come un’altra potrebbe sperimentarla molto precocemente o durante l’età adulta e così via.
Il fulcro del concetto di sessualità fluida si riferisce proprio alla possibilità che ognuno sperimenti la bellezza di trovarsi, in quanto essere unico, senza doversi riferire necessariamente alle categorie pre-esistenti alle quali dover accedere per potersi definire.
In quanto caratteristica della sessualità umana, possiamo ipotizzare che le persone siano sessualmente fluide da sempre: quello che è cambiato è l’attenzione verso la sessualità e le sue forme di espressione.