FISCO & IMPRESA Titolare effettivo: sospesa la comunicazione
I giudici amministrativi con l’ordinanza 8083/2023, hanno accolto la richiesta da parte di cinque fiduciarie, due trust company, una trentina di trust, molti dei quali esteri, e dalle rispettive associazioni di categoria con in testa l'Unafi, di sospendere l’efficacia del decreto del ministero delle Imprese e del made in Italy
Si attendeva la proroga della comunicazione del titolare effettivo,in scadenza l’11 dicembre, e invece è arrivata addirittura la sospensione dell’adempimento da parte del Tar del Lazio.
I giudici amministrativi con l’ordinanza 8083/2023, hanno accolto la richiesta da parte di cinque fiduciarie, due trust company, una trentina di trust, molti dei quali esteri, e dalle rispettive associazioni di categoria con in testa l’Unafi, di sospendere l’efficacia del decreto del ministero delle Imprese e del made in Italy del 29 settembre 2023, che ha fissato le regole attuative per la trasmissione dei dati alle Camere di commercio e la cui pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale» del 9 ottobre scorso ha fatto scattare il countdown dei 60 giorni che sarebbero scaduti appunto l’11 dicembre.
Nell’ordinanza, viene sottolineato che l’istanza di sospensione dell’operatività del registro dei titolari effettivi è certamente assistita dal prescritto requisito del “periculum in mora”, tenuto conto della rilevanza delle situazioni giuridiche suscettibili di essere incise, in modo irreparabile, dall’invio dei dati prevista entro l’11 dicembre 2023 e ritiene meritevole di tutela l’interesse della parte ricorrente (le fiduciarie e i trust) al mantenimento della res adhuc integra sino alla definizione del giudizio di merito.
Per effetto di tale ordinanza, quindi, le società di capitali, i soggetti privati riconosciuti (fondazioni, associazioni, parrocchie, ecc.), i trust e gli istituti giuridici affini non dovranno inviare i dati dei rispettivi titolari effettivi alle Camere di commercio e queste ultime non potranno rilasciare alcun accreditamento che consenta di accedere ai dati già comunicati al registro da parte delle Autorità, dei soggetti obbligati agli adempimenti antiriciclaggio e da parte dei terzi portatori di un interesse meritevole di tutela.
Il Tar ha fissato l’udienza di merito per il prossimo 27 marzo 2024, quindi in tale data capiremo se l’adempimento dovrà essere eseguito oppure definitamente cancellato. Da segnalare che nel decreto Anticipi era stato presentato un emendamento di Fratelli d’Italia che puntava a spostare il termine di comunicazione al 6 febbraio 2024. Ma, probabilmente complice anche l’attesa sul giudizio del Tar, il correttivo non è stato approvato.