Oggi e domani i commercialisti incroceranno le braccia a causa dello sciopero proclamato dall’Ordine nazionale.
Gli iscritti hanno deciso di indire questo sciopero per protestare contro la scarsa attenzione, riservata loro dall’amministrazione finanziaria, in merito ai numerosi adempimenti che si trovano a dover affrontare nel lavoro quotidiano.
Inoltre, viene chiesto a gran voce che per quest’anno l’applicazione degli ISA sia facoltativa.
Nei giorni scorsi, l’Ordine nazionale forense ha manifestato solidarietà verso i colleghi commercialisti e ha deciso di unirsi a loro in questa battaglia. I commercialisti lamentano il fatto di essere subissati da una marea di adempimenti (li.pe., esterometri, modelli intra, ecc.) che assorbe buona parte del loro tempo e dei propri collaboratori, costringendoli a veri e propri tour de force per rispettare tutte le scadenze.
Il tutto comporta che viene sottratto del tempo prezioso che potrebbe essere dedicato all’attività di consulenza vera e propria, e di approfondimento della materia fiscale e tributaria. In pratica i commercialisti si sentono, ormai, dei dipendenti non pagati dell’agenzia delle entrate. Altro tema importante sul quale i commercialisti manifestano numerose perplessità è quello degli ISA.
Questo strumento, introdotto quest’anno al posto degli studi di settore, sta mettendo l’intera categoria in difficoltà a causa delle problematiche evidenziatesi nell’utilizzo del software di calcolo e nel procedimento di importazione dei file aggiuntivi necessari. Per il 1° ottobre è prevista a Roma una manifestazione dell’intera categoria con un presidio davanti alla sede del MEF, organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine e dalle sigle sindacali dei commercialisti.
Si spera in una partecipazione massiccia per far comprendere al MEF le difficoltà della categoria, che non vanno solo a loro danno, ma soprattutto vanno a danno delle imprese del nostro paese.