Il 30 settembre è prevista la scadenza della prima rata delle imposte sul reddito relative all’anno 2018.
Tale scadenza è relativa ai titolari di partita Iva – imprese e professionisti – e soci di società soggette ad ISA. Rispetto all’anno scorso, il versamento è stato prorogato dal MEF (l’anno scorso la scadenza era fissata per il 20 agosto), a causa delle note problematiche di applicazione del nuovo strumento di misurazione dell’affidabilità fiscale dei contribuenti.
Ciò ha comportato, tra l’altro, la riduzione del numero massimo di rate in cui può essere ripartito il debito complessivo: infatti, lo scorso anno il numero di rate massimo era di quattro, mentre quest’anno scendono a tre.
I contribuenti entro il 30 settembre, quindi, dovranno versare la prima rata del saldo delle imposte relative al 2018 e il 40% degli acconti relativi all’anno 2019, mentre la seconda rata e la terza rata scadranno rispettivamente il 31 ottobre ed il 16 novembre.
E’ prevista un’ulteriore possibilità: rateizzare il debito complessivo in due rate, iniziando a versare la prima entro il 31 ottobre, aggiungendo all’importo complessivo una maggiorazione dello 0,40%, e versando la seconda rata entro il 16 novembre.
Il 2 dicembre, invece, sarà la volta del versamento delle imposte relative al secondo acconto per il 2019, calcolato sul restante 60% delle imposte versate nell’anno precedente. Quest’ultimo versamento, per espressa previsione di legge, non è rateizzabile.
Ricordo ai lettori che, per ciascuno dei versamenti in oggetto, è sempre possibile ricorrere all’istituto del ravvedimento operoso, che consente di usufruire di sanzioni ridotte nel caso in cui si versino le imposte in ritardo.