Il 29 gennaio è stato varato un nuovo decreto legge che prevede un’ulteriore sospensione dell’attività di accertamento e riscossione fino al 28 febbraio.
Si tratta di un decreto “interlocutorio”, visto che a causa della crisi di Governo in atto, è in stallo il tanto atteso “Decreto Ristori 5” che dovrebbe prevedere nuove ed importanti misure a sostegno delle famiglie delle imprese, tra cui l’attesissima Rottamazione quater e il nuovo saldo e stralcio, di cui si parla già da parecchio tempo. Dopo la proroga al 31 gennaio 2021 della sospensione delle notifiche da parte di Agenzia delle entrate riscossione avvenuta alcuni giorni fa con il D.L. n. 3/2021, viene approvato un nuovo allungamento del periodo di sospensione al 28 febbraio.
In attesa di capire meglio cosa accadrà da qui a qualche settimana, il nuovo decreto sancisce che sono sospesi fino al prossimo 28 febbraio 2021:
- i termini previsti per la notifica degli atti di accertamento, di contestazione, di irrogazione delle sanzioni, di recupero dei crediti di imposta, di liquidazione e di rettifica e liquidazione, nonché degli altri atti tributari elencati dall’art. 157 del D.L. n. 34/2020, il c.d. Decreto Rilancio (quali gli avvisi relativi alle tasse automobilistiche o alle tasse di concessione governativa);
- il termine finale di scadenza dei versamenti, derivanti da cartelle di pagamento, nonché dagli avvisi esecutivi previsti dalla legge, relativi alle entrate tributarie e non che sono stati sospesi con il Decreto Cura Italia (art. 68, c. 1, D.L. n. 18/2020);
- la scadenza della sospensione degli obblighi di accantonamento derivanti dai pignoramenti presso terzi effettuati dall’agente della riscossione e dagli altri soggetti titolati, aventi ad oggetto le somme dovute a titolo di stipendio, salario, altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, nonché a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione, o di assegni di quiescenza.