La legge di bilancio 2020 contiene al suo interno parecchie complicazioni per quanto riguarda le compensazioni dei crediti.
La disciplina attuale prevede che le compensazioni Iva orizzontali (ossia con altri tributi non Iva) per importi inferiori a 5 mila euro possano essere effettuate liberamente senza particolari accorgimenti. Nel caso in cui si vogliano compensare importi superiori a 5 mila euro è necessario presentare la dichiarazione munita di visto di conformità del professionista e dopo 10 giorni dalla presentazione è possibile procedere con la compensazione.
Le legge di bilancio estende questa procedura anche alle imposte dirette (irpef, ires), alle imposte sostitutive e all’irap. Ma la difficoltà consiste nel fatto che mentre la dichiarazione Iva può essere presentata a partire dal mese di febbraio dell’anno successivo, la dichiarazione dei redditi è possibile presentarla soltanto dal mese di giugno (nel migliore dei casi), pertanto il contribuente si trova con i crediti irpef, ires o irap congelati fino al momento della presentazione del dichiarativo.
A tutto questo si aggiunge la possibilità per l’Agenzia delle entrate, prevista con un decreto del mese di ottobre 2018, di bloccare per 30 giorni le compensazioni qualora, secondo il loro parere, ci siano delle situazioni potenzialmente anomale a riguardo. In questo arco di tempo, l’Agenzia delle entrate effettua le verifiche del caso ed entro il termine provvede a sbloccare la compensazione, che nel frattempo si considera come non avvenuta, oppure a bloccare la stessa motivandola. Ma dal 2020 bisognerà fare molta attenzione prima di presentare un F24 in compensazione, visto che sarà introdotta una sanzione fissa di 1000 euro per ogni compensazione errata, a prescindere dall’importo della delega: quindi le compensazioni andranno valutate con molta attenzione per evitare sgradite sorprese.