Nella serata di ieri è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto-Agosto, un decreto da 25 miliardi di euro che prova a dare ulteriore sostegno a famiglie e
imprese. Vediamo le principali misure.
Dal punto di vista dei versamenti tributari, sono stati riprogrammate le date di versamento delle imposte sospese a marzo, aprile e maggio dal Decreto Cura-Italia, ovvero i versamenti di Iva, periodica e annuale, delle ritenute operate sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, dei relativi contributi e dei premi assicurativi.
Tali imposte potevano essere versate entro il 16 settembre 2020 in unica soluzione oppure in massimo 4 rate mensili, mentre ora potranno essere versate in 24 rate mensili a partire dal 16 settembre 2020. Il differimento di ventiquattro mesi non trova applicazione per il versamento delle somme dovute con riferimento agli avvisi bonari scaduti e non versati per i quali lo stesso decreto Rilancio aveva disposto la rimessione in termini.
Altra novità importante riguarda il versamento dell’unica o della seconda rata di acconto delle imposte, prevista per il 30 novembre: tutti i contribuenti soggetti ad Isa (anche i forfettari e minimi sono compresi), che abbiano avuto un calo del fatturato del 33% nel primo semestre del 2020 rispetto al primo semestre del 2019, potranno usufruire della proroga di tali versamenti al 30 aprile 2021.
Per quanto riguarda la notifica delle cartelle esattoriali, i precedenti decreti prevedevano lo stop fino al 31 agosto. Il Decreto-Agosto, prolunga la sospensione delle notifiche delle predette cartelle fino al 15 ottobre prossimo in coincidenza della cessazione, fatte salve possibili ed ulteriori proroghe, dello stato di emergenza.
È stata differita anche la ripresa della riscossione. Prima dell’intervento di ieri il debito delle cartelle in precedenza sospese avrebbe dovuto essere assolto in un’unica soluzione entro il 30 settembre 2020. Ora, invece, l’arretrato dovrà essere versato entro un mese decorrente dal 15 ottobre.