Ottime notizie per chi ha intenzione di intraprendere un’attività imprenditoriale o libero professionale nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017.
Infatti, l’art. 245 del Decreto Rilancio (D.L. 19 maggio 2020, n.34), convertito con modificazioni dalla Legge 17 luglio 2020, n.77, prevede un aumento delle somme a disposizione ed un ulteriore contributo a fondo perduto a copertura del fabbisogno di circolante: vediamo in cosa consistono le modifiche.
Attualmente Resto al sud finanzia le imprese concedendo loro un contributo a fondo perduto del 35%, sia le imprese individuali fino ad un massimo di 50 mila euro, sia le società di qualunque tipo con 50 mila euro a socio con un massimo di 200 mila euro. L’articolo 245 del Decreto Rilancio amplia queste soglie.
Infatti, il contributo a fondo perduto sale dal 35 al 50%, mentre il finanziamento erogato, sale a 60 mila euro per le sole ditte individuali. Queste misure valgono soltanto per le domande presentate a partire dal 19 luglio 2020.
Inoltre. per le attività già finanziate ed avviate, è possibile richiedere, in aggiunta ai fondi già stanziati, un ulteriore contributo a fondo perduto di 15.000 euro per le attività svolte in forma di ditta individuale o di libera professione esercitata in forma individuale, e 10.000 euro per ogni socio, fino ad un massimo di 40.000 euro, per le attività esercitate in forma societaria.
Il contributo spetta a condizione di aver completato il programma di spesa ammesso alle agevolazioni e di essere in regola con il pagamento delle rate del finanziamento bancario e con gli adempimenti previsti dalla normativa.
Ricordiamo che Resto al Sud si rivolge a chi ha un’età compresa tra i 18 e i 45 anni, e che voglia intraprendere sia in maniera individuale che attraverso una società, un’attività produttiva nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, fornitura di servizi alle imprese e alle persone, turismo, attività libero professionali.
Sono espressamente escluse dal bando le attività agricole e il commercio.