scritto da Nino Maiorino - 07 Novembre 2016 10:24

Sulla storia dei collegamenti stradali tra Cava e la Costiera amalfitana a colloquio con l’ex sindaco Luigi Gravagnuolo

Se qualcuno pensa che il collegamento tra Cava de’ Tirreni e Maiori tramite un tunnel venga fuori solo ora fa un grave errore in quanto tale collegamento venne ipotizzato già circa sessant’anni addietro da illuminati amministratori locali.

Ne abbiamo parlato con Gigino Gravagnuolo, ex Sindaco della città, e anche cultore di storia locale, il quale ci ha proposto un interessante excursus storico, politico ed economico della città dall’epoca napoleonica ad oggi, dimostrando come la città, dall’importanza che aveva in passato, gradualmente è stata isolata per effetto di eventi storici, economici e sociali.

Qualche secolo addietro Cava era un importante centro di transito dell’unica strada che collegava il Nord al Sud della penisola in Campania. Chi da Napoli voleva raggiungere Salerno e proseguire per il sud, oppure raggiungere la costiera amalfitana, doveva obbligatoriamente passare per Cava; la città era, quindi, un punto obbligato da attraversare, e ciò la rendeva importante, dinamica e commercialmente ricca, ancor prima che diventasse anche importante dal punto di vista agricolo, cosa che avvenne allorquando alla città venne assegnata la coltivazione del tabacco che ebbe come logica conseguenza la nascita della industria di confezione dei sigari: fu l’inizio della industrializzazione.

Ma la invidiabile posizione strategica rivestita da Cava nei collegamenti un poco per volta venne a ridursi; la necessità di velocizzare e rendere più fluidi i collegamenti tra nord e sud fece si che la stazione ferroviaria, con la realizzazione del tunnel ferroviario Nocera-Salerno, perdesse la sua importanza; analogamente il collegamento autostradale Napoli-Salerno ridimensionò il ruolo di Cava che ancora di più venne ridimensionato con l’apertura  del casello di Vietri Sul Mare: talché tutto il traffico diretto alla costiera amalfitana, prima obbligato a transitare per Cava, si azzerò. Non è da sottovalutare, inoltre, la realizzazione dell’autostrada Caserta Salerno che dirottava il traffico proveniente dal Nord/Centro Italia verso il Sud direttamente a Salerno per immettersi sull’autostrada per Reggio Calabria.

Ma c’era chi aveva già previsto questa evoluzione che avrebbe penalizzato Cava, come, ad esempio, l’ingegnere Giuseppe Salsano, Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana, cavese, il quale, nella qualità di Ingegnere Capo della Provincia di Salerno, si industriò per realizzare nuove strade di collegamento di Cava sia a Salerno (strada per Croce), sia alle località dell’Avellinese (strada per Pellezzano), sia alla Costiera Amalfitana (strada per l’Avvocatella, Dragonea, Raito, Vietri sul Mare, recentemente a lui intitolata).

Ma, rendendosi conto che tali collegamenti avvenivano tramite strade di non facile e veloce percorribilità, immaginò, per il collegamento di Cava con la costa amalfitana, un sistema di viabilità alternativo, e già, all’epoca, ipotizzò la costruzione di due gallerie.

La prima, quella più lunga, di circa 6 chilometri, avrebbe dovuto collegare Cava a Maiori, partendo dal Corpo di Cava, alle spalle del Ristorante “Le Vecchie Fornaci”; una soluzione molto costosa.

In alternativa, l’ingegnere Giuseppe Salsano, nonno materno dell’ex sindaco Gravagnuolo, ipotizzò la costruzione di un’altra galleria, di circa 800 metri, molto meno costosa, che avrebbe dovuto partire dalla Località Contrapone per sfociare sulla strada provinciale che porta a Tramonti.

I due progetti, già definitivi, vennero però accantonati, ma non venne meno l’idea di creare un collegamento tra Cava e Maiori, tant’è che, anche recentemente, diversi Sindaci, in primo luogo Messina, ma anche Fiorillo e lo stesso Gravagnuolo, ne parlarono, senza però approfondirli né impegnarsi più di tanto anche in considerazione della penuria di risorse economiche ad ogni livello, e delle difficoltà di realizzazione di un’opera del genere, anche per le presumibili opposizioni degli  ambientalisti.

Ma l’idea di realizzare un collegamento Cava – Maiori non è da scartare pregiudizievolmente, tant’è che la stessa opposizione dell’Amministrazione Servalli, pure con qualche mugugno e qualche distinguo, l’ha accolta.

I benefici di tale opera, per Cava sarebbero innumerevoli; basti pensare, ad esempio, al ruolo che potrebbe riavere l’Ospedale cavese se, grazie al collegamento diretto della costa amalfitana con Cava, si potesse raggiungere in pochi minuti l’Ospedale Santa Maria dell’Olmo, abolendo quello di Castiglione che certamente è molto meno attrezzato; e anche il collegamento con Salerno sarebbe di molto agevolato.

Si valuti, altresì, il vantaggio per i rivieraschi della costiera, Maiori, Minori e Amalfi di poter raggiungere in pochi minuti il casello autostradale cavese.

Ma un collegamento diretto tra Cava e Maiori, realizzato con il tunnel più lungo o più corto tramite Tramonti, o anche con diverso tracciato, porterebbe vantaggi esclusivamente a Cava, che riacquisterebbe il ruolo strategico di porta della Divina costiera, a Maiori, a Minori, ad Amalfi e a Tramonti, ma non ad altri.

Per cui la opposizione all’opera non viene tanto dai critici metelliani, ma dai comuni della costiera, come Vietri e Cetara, che vedono  il tunnel come una sciagura in quanto verrebbero tagliati fuori, e perciò  si opporrebbero tenacemente; e di questa opposizione l’Ente finanziatore, specificamente la Regione Campania, non potrebbe non tenerne conto.

Questo, a nostro avviso, peserà in maniera determinante sulla realizzazione dell’opera che, in questo senso, parte già svantaggiata, non perché non sia valida per le due città promotrici, ma perché verrà fortemente ostacolata.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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