scritto da Redazione Ulisseonline - 05 Agosto 2015 10:16

Rifiuti: crescono tariffe, inefficienze e sprechi

Negli ultimi due anni sul fronte dei prezzi al consumo l’economia italiana ha registrato condizioni vicine alla deflazione mentre le tariffe dei servizi pubblici locali di raccolta e smaltimento rifiuti hanno presentato una sensibile crescita: tra giugno 2013 e giugno 2015 mentre l’indice dei prezzi è rimasto sostanzialmente stabile (+0,5% cumulato nel periodo), le tariffe di raccolta e smaltimento rifiuti sono cresciute del 10,2%.

Il fenomeno mostra una controtendenza (-4,4%) negli ultimi dodici mesi, ma tale andamento è ancora insufficiente a compensare una escalation che in cinque anni ha visto le tariffe rifiuti in Italia crescere del 23,7%più del doppio del 10,1% dell’Eurozona e quasi il triplo dell’inflazione (+8,6%), esercitando una forte pressione sui costi di acquisto del servizio di famiglie e imprese.

Mentre le tariffe per lo smaltimento dei rifiuti in Italia presentano una dinamica slegata dall’inflazione e da quella degli altri Paesi europei – fenomeno evidenziato anche per la generalità dei servizi pubblici locali – il servizio presenta caratteri di marcata inefficienza.

Nell’ambito delle attività di Revisione della Spesa il dossier “Valutazione dei livelli di inefficienza nella spesa corrente dei Comuni italiani delle Regioni a Statuto Ordinario” del Gruppo di lavoro “Fabbisogni e costi standard” indica che la spesa inefficiente comprimibile dei Comuni delle Regioni a Statuto Ordinario nel lungo periodo ammonta a 3.562 milioni di euro pari al 10,6% della spesa storica corrente.

Il 30,1% della spesa inefficiente si concentra nel settore di smaltimento dei rifiuti, in cui si rileva un potenziale risparmio di spesa di lungo periodo pari a 1.073 milioni di euro; tenuto conto che si stima (su dati Ispra, 2014) che i Comuni delle Regioni a Statuto Ordinario prelevano 7.807 milioni di proventi per la gestione rifiuti, si conclude che il 13,7% del prelievo per rifiuti da cittadini e imprese serve a pagare l’inefficienza dei Comuni nello svolgimento del servizio.

L’erogazione di minori prestazioni del servizio rifiuti rispetto allo standard insieme a più alti costi è un fenomeno diffuso: l’analisi dei dati di OpenCivitas indica che 1.110 Comuni, pari al 16,6% dei 6.702 localizzati nelle regioni a statuto ordinario, per la funzione rifiuti spendono più del fabbisogno e offrono meno servizi rispetto agli enti con caratteristiche simili.

Infine, abbiamo svolto un esercizio controfattuale considerando i valori medi dei costi dei Comuni per il servizio rifiuti rilevati per tutte le regioni italiane; l’analisi svolta evidenzia che qualora il costo del servizio nelle regioni meno efficienti si allineasse al valore medio rilevato nelle cinque regioni più virtuose – quest’ultimo benchmark è pari 122 euro per abitante, il 23,5% in meno della media nazionale di 159 euro per abitante – si otterrebbero minori costi del servizio per 2.309 milioni di euro. (fonte Confartigianato)

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

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