Ospedale, a colloquio con il professor Domenico Lombardi: “La Chirurgia a Cava ha un senso e funziona bene”
Da circa un anno il professore Domenico Lombardi ha assunto la direzione dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale e d’Urgenza, all’ Ospedale Santa Maria Incoronata dell’Olmo di Cava de’ Tirreni. Il prof. Lombardi è anche Direttore della Scuola di Specializzazione dell’Università di Salerno la cui sede è stata trasferita proprio nel comune metelliano. Il nosocomio cavese, quindi, è diventato a tutti gli effetti sede universitaria cui afferiscono circa 200 tirocinanti che frequentano la scuola di specializzazione.
Abbiamo incontrato il prof. Lombardi per fare il punto della situazione a un anno dal suo insediamento all’Ospedale cavese.
C’è un interesse qualitativo nell’orientare l’attività del reparto all’emergenza, la mia specifica vocazione professionale. Sono, infatti, professore di Chirurgia d’Urgenza con specializzazione in traumatologia viscerale. Penso di essere riuscito a fare molto, ritornando al discorso della qualità; abbiamo avuto casi di persone accorse al S. Maria dell’Olmo con traumi da strada e lesioni viscerali, come ad esempio una frattura di milza, condizione molto pericolosa che può portare a gravi emorragie interne. Abbiamo avuto anche un caso di frattura di fegato che, pur non avendo la stessa urgenza della frattura di milza, non è meno grave ed è stata trattata in maniera molto soddisfacente. Per quanto riguarda la traumatologia, questi sono i casi più eclatanti avuti sin’ora in ospedale. Poi c’è tutta la patologia d’urgenza spontanea, che cerco di operare sempre in tempi rapidi. Venuto qui dal San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, dove c’è stato qualche caso emblematico riguardo proprio la necessità di agire in maniera sollecita e immediata, ho voluto portare questo mio modus operandi basato sull’accorciamento dei tempi d’intervento, sia per l’urgenza traumatica che per la spontanea. Il mio indirizzo è orientato all’urgenza che, a parer mio, è il lavoro a vocazione specifica di un ospedale come quello di Cava, il quale funge da terminale dei Pronto Soccorso dell’intero territorio costiero.
Ci risulta che anche da Salerno trasferiscono pazienti al nosocomio metelliano. E’ effettivamente così?
Sì. Il trend è cambiato. Da un anno a questa parte non siamo più noi che trasferiamo a Salerno, ma esattamente il contrario. Questo è un dato importante di cui il Direttore Generale è molto contento e soddisfatto, ed anche noi perché vuol dire che la Chirurgia a Cava ha un senso e funziona bene. La segreta speranza di “liberarsi” di pazienti con complessità, ci fa onore perché ci mandano dei casi che probabilmente avrebbero difficoltà a trattare.
Come ha trovato la struttura ospedaliera quando è venuto a Cava?
Fisicamente è molto graziosa e funzionale. La Chirurgia non ha particolari problemi funzionali. Per quel che riguarda il personale nemmeno ci sono problemi. C’è da dire che sono stati obbligati a modificare il modo di vedere il paziente poiché erano abituati a una sorta di clinica privata portata avanti con pazienti personali. Ho dato l’indirizzo che non può più funzionare così. Ho pregato il personale di non darmi il nominativo del medico che manda il paziente per evitare di essere influenzato, sia in termini positivi che negativi; l’assegnazione deve essere del tutto casuale e indipendente dal turno di servizio. Questo ha costretto i colleghi a differenziare le loro capacità operatorie, piuttosto che settorializzarle solamente nel loro ambito sono stati costretti a fare tutto.
Vogliamo rassicurare le donne sul funzionamento dell’unità di senologia a Cava?
Assolutamente sì. Facciamo anche ambulatorio di senologia, per cui trattiamo le patologie mammarie. E’ una cosa che va detta perché il messaggio che è passato è che da quando è andato in pensione il dott. Cremone, non si offre più questo servizio alle donne cavesi e del bacino. Invece funziona tutto regolarmente. Io personalmente faccio interventi urgenti anche per le mammelle.
Quali sono i giorni e gli orari di funzionamento dell’ambulatorio?
L’ambulatorio funziona tutti i giorni. E’ ambulatorio di chirurgia generale, dove non c’è più differenza tra patologia mammaria, venosa, emorroidaria-proctologica. Siamo in grado di garantire il trattamento di tutte le patologie.
Quanti sono i posti letto nel reparto di Chirurgia?
Ad ora abbiamo quindici posti letto più quindici barelle. Mediamente sufficienti a coprire le necessità dell’utenza.
Professore, lei è anche insegnante di Anatomia. Giusto?
Sì, è vero. Oltre ad essere professore di Chirurgia d’Urgenza, ho avuto l’incarico di insegnare anatomia. Ricopro anche la carica di Direttore della Scuola di Specializzazione in Chirurgia, e in virtù di questo nel nostro nosocomio ospitiamo i giovani colleghi in formazione. Quello di Cava, infatti, è diventato un ospedale universitario dove esercitano i miei allievi tirocinanti del sesto anno della facoltà di Medicina di Salerno. Ad ora, nel presidio ospedaliero cavese ci sono cinque specializzandi da me assegnati, che sono una risorsa preziosissima per la mole di lavoro che abbiamo. Ma ritornando agli interventi d’urgenza vorrei parlare di un caso particolare. Nei giorni scorsi è stato trasferito al S. Maria dell’Olmo un paziente da uno dei più grandi ospedali dell’Italia meridionale, il Cardarelli di Napoli. Doveva essere operato, ma non vi era alcuno dei medici che avesse il coraggio di farlo. Era un caso estremamente difficile, la complicazione di una complicazione. Adesso il paziente sta benissimo e sicuramente il caso che verrà pubblicato.
Una domanda sorge spontanea a questo punto: come mai siamo stati così fortunati ad ottenere il suo trasferimento a Cava? Considerando il fatto che tutto davano l’ospedale per spacciato e tante altre peripezie, il suo arrivo è stata davvero una bella notizia.
Il merito politico va a chi ha visto il salvataggio della struttura nel distacco dall’ASL.
Al di là delle notizie confortanti che si sono evinte dal nostro colloquio, c’è qualche criticità riguardo la struttura ospedaliera cittadina?
Manca il link con il Ruggi. Da tempo stiamo chiedendo di non mandare i nostri pazienti con l’ambulanza all’ospedale salernitano quando si tratta di assolvere ad indagini pre-operatorie, tipo gastroscopia o colonscopia perché viene rallentato il ritmo degli interventi. C’è un dispendio di tempo e risorse economiche. Abbiamo chiesto che venissero un paio di volte a settimana i medici dalle divisioni di Salerno e Mercato San Severino dai reparti di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva. Il direttore Cantone si è dimostrato disponibile. Si tratta ora di accordarsi con le due divisioni.
Una curiosità: come si è trovato a Cava?
Già conoscevo la vostra città per motivi personali. Le mie figlie sono venute qui a comprare il loro abito da sposa, e ricordo con piacere il periodo in cui venivo ad accompagnarle e, mentre attendevo, passeggiavo sotto i portici. I Cavesi sono persone rispettose, migliori di molti altri.
E i rapporti con l’Amministrazione comunale come sono?
Il sindaco Servalli mi ha riservato una bell’accoglienza. Ho avuto anche modo di visitare il Palazzo di Città, la Sala consiliare, la stanza del Sindaco con i parati in seta di San Leucio. Ho visto anche la famosa Pergamena Bianca. Ho avuto un’ottima impressione della vostra cittadina.