Istat, sono quasi 4 milioni i cittadini non comunitari presenti nel Belpaese
Nel 2018 sono stati rilasciati 242.009 nuovi permessi di soggiorno, il 7,9% in meno rispetto all’anno precedente. La diminuzione è in larga parte riconducibile al calo dei permessi rilasciati per richiesta asilo che sono passati da quasi 88 mila e 500 nel 2017 a meno di 52 mila e 500 nel 2018 (-41,9%).
I nuovi flussi di migranti non comunitari coinvolgono in maniera molto intensa il Nord del Paese: quasi il 56% si dirige verso l’Italia settentrionale mentre solo il 23% dei nuovi permessi è stato rilasciato in una regione del Mezzogiorno. Anche i permessi per famiglia (15,8% del totale) e – soprattutto – per studio (7,5%) vedono uno scarso coinvolgimento del Sud e delle Isole. La situazione muta totalmente se invece si considerano i permessi emessi per asilo e protezione internazionale: in questo caso poco più del 42% è stato rilasciato da una prefettura del Nord, ma quasi il 41% da una del Mezzogiorno.
Il calo dei permessi per richiesta asilo ha coinvolto alcune cittadinanze più di altre. In termini relativi le diminuzioni più rilevanti hanno interessato la Guinea (-63,4%), la Costa d’Avorio (-61,2%), il Gambia (-56,5%) e il Senegal (-53,8%). Anche per la Nigeria il decremento è stato rilevante in termini relativi (-53,2%) e in termini assoluti, essendo il principale paese per numero di ingressi per questo motivo (-11.500 permessi rispetto all’anno precedente). L’unica eccezione alla diminuzione è l’Ucraina che fa registrare un incremento del 21,2% del numero di permessi rilasciati per richiesta asilo.
I cittadini non comunitari in Italia continuano comunque ad aumentare, anche se di poco: al 1° gennaio 2019 sono 3.717.406 (3.714.934 nel 2018). Nonostante l’aumento dei flussi in ingresso prosegue il calo delle collettività storiche provenienti da Marocco e Albania a seguito, soprattutto, delle acquisizioni di cittadinanza.