Inchiesta Ecoambiente: l’avvocato Marco Senatore assolto con formula piena
Si è conclusa nei giorni scorsi con una sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto una vicenda giudiziaria che per anni ha fatto tribolare l’avvocato Marco Senatore, già amministratore comunale nella valle metelliana.
“I fatti contestatimi dal PM della Procura della Repubblica di Salerno, dr. Guarriello, risalgono al 2010 e secondo l’accusa protrattisi fino al 2017 –spiega l’avvocato Senatore- l’accusa contestava la gara di appalto per la “gestione dei servizi di logistica integrato relativamente alla movimentazione ed al trasporto dei rifiuti speciali prodotti dallo STIR di Battipaglia e della discarica di Campagna”, espletata nel mese di Agosto del 2010”.
“Il fatto singolare –racconta Marco Senatore- è che venivo a conoscenza di essere indagato, unitamente ad altri, di turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente, frode nelle pubbliche forniture e peculato, solo grazie ad un articolo del Mattino di Salerno pubblicato il 21/11/2017, con enorme clamore da prima pagina. Nel corso delle indagini preliminari rispondevo prontamente all’invito a comparire, emesso nei miei confronti il successivo 29 novembre, e rendevo ampio interrogatorio innanzi alla Polizia Giudiziaria (NOE di Roma)”.
E poi, chiediamo all’avvocato Senatore?
“Chiedevo ai sensi di legge di rendere interrogatorio direttamente innanzi al P.M. titolare delle indagini, il dottor Marco Guarriello”, per potermi confrontare con il titolare dell’azione penale”.
E non è bastato chiarirsi con il magistrato?
“Purtroppo, con profondo rammarico, non ho mai incontrato il dottor Guarriello che mi invitava a rendere interrogatorio davanti alla Polizia Giudiziaria”.
E quindi?
“Non mi restava che studiare le migliaia di pagine del procedimento, dalla cui lettura mi resi conto che non solo non emergevano elementi che potevano smentire o semplicemente incrinare la linea difensiva prospettata sin dalle prime battute investigative ma, all’opposto, la ricostruzione della vicenda confermava che avevo partecipato, quale mero componente esterno della commissione di gara, a un breve segmento, ovvero a tre sedute di gara, concordemente ritenuto esente da irregolarità o censure di sorta sia dal Tar che dal Consiglio di Stato”.
Insomma, tutto chiaro?
“Macché, al contrario. In verità, pur essendo fiducioso nella giustizia, ho iniziato a dubitarne. Mi appariva incomprensibile che, nonostante le dichiarazioni rese alla P.G. e le memorie difensive dei miei avvocati Alfonso Senatore e Arnaldo Franco, il mio nome figurava ancora, insieme ad altri, in un capo d’accusa che, nel configurare un gravissimo illecito penale, trasfigurava logicamente la realtà dei fatti e dei ruoli. In concreto, mi ero limitato a svolgere un incarico professionale, circoscritto nei tempi e di poco valore economico, svolto in via del tutto occasionale e, come da subito segnalato e mai successivamente smentito, in assenza di una qualsiasi pregresso o successiva relazione, personale o professionale, con l’Ente “Ecoambiente” o con qualunque soggetto coinvolto a qualsiasi titolo nella vicenda processuale. Tanto di essere convinto, alla luce della chiarezza e correttezza del mio comportamento, che la vicenda processuale si potesse chiudere con una richiesta di archiviazione post chiusura delle indagini. E invece, con mia profonda delusione, il P.M. Guarriello si determinava per il rinvio a giudizio, con udienza preliminare fissata il 19/6/2019. Con il risultato di finire ancora una volta su tutti i giornali nel mese di agosto del 2018”.
Continuavano così le traversi giudiziarie?
“Sì, ma consapevole e forte della mia innocenza, consigliato anche dai miei difensori, per evitare un processo lunghissimo, chiesi, unico tra i 20 coimputati, il rito abbreviato. All’udienza del 23 luglio scorso, davanti al Gup del Tribunale di Salerno, dr.ssa Di Filippo, il P.M. dott. Guarriello, con grande sorpresa di tutti, chiedeva il non doversi procedere per intervenuta prescrizione di tutti i reati. Senza alcuna esitazione rinunciai alla prescrizione, considerandola disonorevole al pari dell’amnistia e della grazia per chi si ritiene innocente e che ha sempre improntato la propria vita a comportamenti da galantuomo. Alla fine, il mio calvario giudiziario-processuale, lesivo della mia immagine e del mio onore, tenuto conto anche e soprattutto dei risvolti mediatici e politici, è terminato con una sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto.
Vorrei, infine, ringraziare mio fratello l’ avv. Alfonso Senatore e l’avv. Arnaldo Franco, per essermi stati vicini in questi anni difficili e per il loro operato professionale. Grazie a loro la giustizia ha trionfato, ma quanta pena e quanto spreco di energia e pubblico danaro”.