Governo, domani e mercoledì il premier Conte va alle Camere per la fiducia
Il timing ufficiale sarà confermato solo oggi dalle conferenze dei capigruppo ma, salvo imprevisti, martedì e mercoledì il neopremier Giuseppe Conte dovrebbe affrontare per la prima volta le Aule del Senato e della Camera per chiedere il voto di fiducia.
Governo alla prova del Parlamento: il timing ufficiale sarà confermato solo oggi dalle conferenze dei capigruppo ma, salvo imprevisti, martedì e mercoledì il neopremier Giuseppe Conte dovrebbe affrontare per la prima volta le Aule del Senato e della Camera per chiedere il voto di fiducia.
Se a Montecitorio il nuovo Esecutivo può contare su una maggioranza ampia con un totale di 352 deputati su 630 (222 del M5s, 124 della Lega e 6 del Misto), al Senato i margini sono più stretti anche se si sono andati rafforzando nel corso della lunga trattativa M5S-Lega: il numero dei senatori disposti a sostenere l’Esecutivo è salito a 171, dieci voti sopra la maggioranza assoluta.
Nel corso delle ultime consultazioni, infatti, i parlamentari eletti all’estero e gli ex M5s hanno annunciato il voto favorevole alla fiducia: ai 109 senatori pentastellati e ai 58 della Lega si devono dunque aggiungere quattro del gruppo Misto. Ma il numero potrebbe ancora salire, visto che i rappresentanti delle Autonomie tengono aperta l’interlocuzione con Conte.
Il fronte pro-governo può contare anche sull’astensione dei 18 senatori e 32 deputati di Fratelli d’Italia mentre vedrà una eterogenea pattuglia di voti contrari: ad aver annunciato il no sono infatti Forza Italia, Pd e LeU che totalizzano 230 deputati alla Camera e 117 senatori a Palazzo Madama.
Tornando al timing, le dichiarazioni programmatiche del presidente del Consiglio dovrebbero essere rese al Senato martedì alle 12. A cavallo di pranzo, poi, il neopremier dovrebbe recarsi a Montecitorio per consegnare una copia del testo del suo intervento e far rientro a Palazzo Madama per seguire il dibattito che dovrebbe chiudersi, in serata, con il voto. La mattina seguente la palla dovrebbe infine passare ai deputati. (fonte Confcommercio)