Enzo Maraio: “Grazie alla Consulta niente partiti unici e omologazione politica coatta”
“Possibili elezioni politiche entro il prossimo mese di giugno, ma io per ora penso solo a fare il consigliere comunale”
All’indomani della decisione dei 13 giudici della Corte Costituzionale sulla legge elettorale per la Camera dei deputati, il cosiddetto Italicum approvato nel 2015 dal governo guidato da Matteo Renzi, abbiamo chiesto all’onorevole Enzo Maraio, consigliere regionale e responsabile nazionale dell’organizzazione del PSI, quale sia la sua opinione in merito.
Di fatto la Consulta ha dichiarato illegittimo il ballottaggio previsto dall’Italicum e salvato il premio di maggioranza per chi supera la soglia del 40% dei voti. La Corte ha quindi accolto le questioni sollevate dai Tribunali di Torino, Perugia, Trieste e Genova, relative al turno di ballottaggio, dichiarando l’illegittimità costituzionale delle disposizioni che lo prevedono, nonché quella relativa alla disposizione che consentiva al capolista eletto in più collegi di scegliere a sua discrezione il proprio collegio d’elezione.
“La decisione della Consulta ha messo in evidenza una cosa: chi pensava che si potesse andare verso partiti unici o verso l’omologazione coatta di esperienze e idee politiche, sbaglia –esordisce in maniera secca Maraio- Lo sbarramento al 40% per ottenere il premio di maggioranza impone che ci siano coalizioni serie e coese, rispettose l’un l’altra. Si apre una nuova stagione”.
Molti concordano nel dire che di fatto si è tornati nel sistema elettorale tipico della Prima Repubblica, il famoso proporzionale e che nessun partito abbia i numeri per superare la soglia di sbarramento e ottenere la maggioranza. Lei è d’accordo?
“Sono romanticamente legato alla politica con la P maiuscola della Prima Repubblica e ho sempre auspicato che potesse tornare l’autorevolezza delle idee di quel periodo storico. Credo però che oggi si debba parlare, più che di prima, di Terza Repubblica che deve recuperare dal passato la capacità, l’esperienza e la progettualità e il modo di correre. E anche la sensibilità di porsi nell’elaborazione delle politiche soprattutto dei Comuni che oggi vivono il momento più triste degli ultimi anni visti i tagli continui e le scarse risorse disponibili. Quando si parla di coalizione non bisogna pensare a un posizionamento inteso alle spartizioni, ma a un rapporto serio e rispettoso tra le varie anime”.
La legge elettorale uscita dalla Consulta ci consente di andare a votare subito e tanti partiti stanno invocando elezioni a breve. Quando crede che saremo chiamati al voto?
“E’ molto probabile che si vada al voto in tempi brevi, entro il mese di giugno”.
Si vocifera di una sua probabile candidatura al Parlamento. Cosa può dirci a proposito?
“In questa fase della mia vita politica non sono assolutamente interessato a tale candidatura, preferisco concentrarmi e portare avanti il mio ruolo di Consigliere regionale. E’ prematuro pensare a queste cose adesso, ci sarà tempo eventualmente per parlarne in seguito”.