Cava, Marcello Murolo: “No ai personalismi per rinnovare e rilanciare il centrodestra”
Marcello Murolo, avvocato e portavoce del movimento civico “Responsabili per Cava”, ci spiega le sue idee per la ricostruzione del centrodestra nella città metelliana, con tutte le insidie e le difficoltà che questo progetto comporta. Si dice fiducioso ed auspica che l’esperienza venga affiancata da una grande ondata di rinnovamento, che lui stesso ha tentato di rilanciare mediante la scuola di formazione politico-amministrativa arrivata alla seconda edizione, di cui è direttore.
Per lei, nel panorama di centrodestra attuale, dove si colloca il movimento civico Responsabili per Cava?
“Oramai risulta molto relativo al giorno d’oggi parlare di centrodestra e centrosinistra per come si è strutturata la società, certamente la storia individuale della maggior parte degli appartenenti a questo movimento è di centrodestra, senza che però ciò risulti una limitazione in tal senso.”
Dunque, il vostro movimento sta al centrodestra, come Marco Galdi sta a…?
“Non so dare una risposta precisa a questa domanda, Marco già dall’anno scorso ci aveva comunicato la sua intenzione di iniziare un percorso diverso, che noi non condividevamo, per una serie di motivi, uno dei quali è il principio secondo il quale ognuno di noi ha la propria storia politica personale, e dovrebbe vivere in coerenza con questa storia. Certamente la sua scelta la rispettiamo, anzi, non c’è stata alcuna polemica, e in Consiglio comunale spesso condividiamo molte tematiche, nell’ottica di una opposizione a questa amministrazione.”
Quali sono i progetti politici di Marcello Murolo per l’immediato futuro?
“Io sono sempre stato contrario ai personalismi, e vengo da una formazione culturale nella quale si predicava il principio dell’impersonalità dell’azione politica. Non è un caso che a Cava solo una volta da quando vi è il nuovo sistema elettorale è stato riconfermato un sindaco; infatti, in politica, almeno per il nostro movimento civico è prima di tutto fondamentale individuare il progetto, l’elettorato a cui ci si vuole rivolgere, e ciò esula da semplici considerazioni sul singolo.”
Quanto è difficile, nel panorama cavese di centrodestra, costruire un’alternativa all’amministrazione Servalli?
“Penso che se si continua sulla strada del dialogo, lasciando da parte i personalismi, ricompattare il panorama del centrodestra cavese non sarà particolarmente difficile, anche perché secondo me Cava resta tendenzialmente una città di centrodestra, che però al momento non ha ancora trovato una rappresentanza politica di quell’area che fosse idonea allo scopo, lasciando di fatto il comune ad una amministrazione di centrosinistra.”
Non ci dovrebbero essere, quindi, grandi difficoltà a riunirsi attorno a un tavolo e discutere di un progetto alternativo a quello di Servalli. Ma chi dovrebbe farsi carico di questo compito?
“Come detto bisogna evitare personalismi, e anzi si deve dare il giusto risalto ad una idea di rinnovamento della classe politica all’interno della nostra area, senza che ciò voglia per forza dire mettere da parte chi ha ancora tanto da dare, così da permettere il giusto mix di conoscenze ed idee innovative. E Responsabili per Cava, in tutte le sue iniziative politiche, ha sempre cercato di coinvolgere vari gruppi di opposizione, come ad esempio Forza Italia,e il suo coordinatore cittadino Fortunato Palumbo, con cui i rapporti sono ottimi e con cui si è sempre cercato di portare avanti analisi comuni e di condividere progetti.
Più in generale il nostro movimento è pronto a presentare a breve un programma autunnale che sarà uno sforzo programmatico su varie problematiche, e mi auguro che questo possa essere condiviso e porre le basi per ulteriori discorsi comuni.”
Ma qual è il centrodestra a Cava de’ Tirreni?
“Non è facile capirlo con esattezza, noi come Responsabili ci siamo, Forza Italia c’è, ma il resto probabilmente è da costruire, anche perché io vorrei che il centrodestra sia organico, militare in gruppi diversi ha un senso se poi si ha un progetto comune, se si agisce insieme, altrimenti il centrodestra diventa una mera collocazione geografico-politica senza grande senso.”
Ma allora è possibile, a suo parere, all’interno di questo discorso, coinvolgere Armando Lamberti, Marco Senatore, Gigino Gravagnuolo ed altri?
“Ci sono alcune esperienze politiche oramai concluse perché all’insegna del personalismo, ed altre che sento più vicine a me, perfino da personaggi provenienti dalla militanza a sinistra , ma con cui si può trovare un equilibrio programmatico.”
Qualche esempio?
“Io Gravagnuolo ad esempio lo chiamerei per un confronto di idee, ma non credo accetterebbe l’invito.”
Le dichiarazioni di Fra Gigino su una sua possibile candidatura a sindaco stanno creando molto scalpore nel panorama politico cavese, secondo lei questa strada è praticabile o si tratta solo di una provocazione?
“Secondo me è semplicemente una provocazione, nonostante io riconosca che il suo temperamento crei molta aggregazione nei suoi confronti, penso che non la si possa definire diversamente; probabilmente è stata provocata dalla delusione e dai contrasti con questa amministrazione.”
Tornando a parlare dell’attuale amministrazione, qual è secondo lei la maggiore critica che le si può muovere?
“Direi tutto ciò che mettiamo in evidenza nei nostri comunicati stampa, subisce gli eventi, non guida la macchina amministrativa, non fa valere il peso di Cava in ambito provinciale e regionale, è una amministrazione che vive alla giornata, basandosi sulla più banale ordinaria amministrazione. Possiamo dire, in forma riassuntiva, che si può parlare della politica del “non fare”. “
Ed un pregio invece?
“Svolge le proprie funzioni con grande dignità esteriore, che non tutte le amministrazioni hanno avuto, e ciò può essere visto come un valore politico, che sarebbe giovato ad altri amministratori precedenti per governare al meglio la città.”
Qual è la tematica su cui Servalli dovrebbe intervenire con maggiore urgenza?
“Molte, fra queste la questione dell’ospedale, si deve rendere conto che le promesse che gli sono state fatte e che gli impegni che gli sono stati garantiti non saranno rispettati, e per lui la priorità deve essere rendersi conto di questa situazione che si sta creando nei suoi confronti, ed agire di conseguenza.”
Come opposizione, cosa proponete per risolvere il problema della CO.FI.MA.?
“Dipende dal progetto che si ha, si potrebbe anche pensare di venderla come più volte detto da Servalli, purché ciò sia funzionale all’obiettivo che l’amministrazione si prefigge, come ad esempio anche destinarla ad altre finalità.”
Per concludere, secondo lei quali dovrebbero essere le caratteristiche di fondo che il futuro sindaco di Cava dovrebbe avere, sia in termini politici che sotto il profilo delle qualità umane e professionali?
“Rispondere a questa domanda non è facile perché si rischia di cadere nei luoghi comuni, possiamo dire che certamente dovrà essere una persona equilibrata e competente, ma per essere più puntuali nella risposta possiamo dire anche che dovrà avere grandi capacità gestionali per guidare al meglio la macchina amministrativa, possibilmente con una buona esperienza politica alle spalle. In virtù di ciò il futuro sindaco dovrà essere una persona carismatica, con una personalità spiccata, cosa oramai necessaria per il ruolo del primo cittadino al giorno d’oggi.”