Cava, Enrico Polichetti: “Il palazzetto dello sport diventerà un pala eventi”
Enrico Polichetti, 33 anni, assessore con deleghe alla formazione, lavoro, rapporti con enti e associazioni, sport, centro storico, grandi eventi, verde pubblico, è stato il consigliere comunale più votato in assoluto alle ultime elezioni amministrative. Benché giovane vanta una notevole esperienza politico amministrativa essendo stato eletto Consigliere comunale, per la prima volta, nel 2006. Con lui la Giunta Servalli si arricchisce di una figura concreta e di sicuro affidamento. Polichetti è stato definito dal nostro direttore come un assessore attento ai dettagli, una definizione nella quale ammette di rivedersi, poiché, come ama ripetere, le “piccole cose”, i dettagli appunto, fanno la differenza, proprio la meticolosità contraddistingue la sua vita privata e quella professionale.
Fin dalla sua nomina ad assessore lei ha annunciato una dura lotta contro gli “incivili”, chiedendo peraltro la collaborazione della cittadinanza, a che punto siamo con questo progetto?
“Più che un progetto è un obiettivo che questa amministrazione si è posto. Oltre alla dura battaglia contro gli zozzoni che vede in primo piano l’ottimo assessore Nunzio Senatore, per quelle che sono le mie competenze, ho chiesto, chiedo e chiederò ancora la collaborazione dei miei concittadini per combattere il malcostume, quanti non hanno a cuore il decoro della città, che non rispettano il verde, i nostri parchi. E’, come dice il sindaco Servalli, una battaglia di civiltà, aggiungo che i cittadini devono riappropriarsi dell’orgoglio di essere cavesi, proteggere come farebbero con le persone care e con la propria abitazione la nostra bellissima città.
Nell’ambito del centro storico, uno degli argomenti più controversi è sicuramente quello della movida, caratterizzata, talvolta, da scarsi controlli, come vi state muovendo in questo ambito?
“La movida è senz’altro una risorsa e come tale deve essere tutelata. Ma dagli operatori mi aspetto la massima collaborazione. Mi rattristo quando dai controlli emerge, diciamo così, il pressappochismo. Troppo spesso ritroviamo bustoni con ogni sorta di rifiuto, come rileviamo poca attenzione nel tenere pulito e decoroso il borgo per esempio. Abbiamo dei locali che hanno fatto e continuano a fare tendenza e conciliare la movida con le giuste rivendicazioni dei residenti è un impegno che ci siamo prefissi. Stiamo studiando nuove iniziative, approfondendo e discutendo su un nuovo regolamento ma soprattutto bisogna trovare la piena collaborazione e sinergia tra gli operatori, i residenti e l’amministrazione. Puntiamo ad una movida di qualità che dia soddisfazione ai gestori dei locali e che caratterizzi per eleganza, gusto, novità la città”.
Dopo un certo orario, a notte fonda, non ci sono controlli.
“La carenza di personale delle Forze dell’Ordine è cosa nota a tutti. L’Amministrazione ed il sindaco Servalli si sta impegnando affinché a Cava de’ Tirreni arrivino più agenti. Inoltre, stiamo discutendo con le organizzazioni sindacali rappresentative della Polizia Locale un nuovo assetto lavorativo in termini di orario di lavoro che consenta una maggiore copertura soprattutto dei giorni e delle ore in cui la città è maggiormente frequentata. Ovviamente, vogliamo mettere in campo anche delle iniziative alternative che permettano di richiamare giovani e non solo, ad esempio con la musica da camera sul corso, sul modello di piazza San Marco a Venezia”.
Avete mai pensato di poter spostare la movida in una apposita zona della città, magari distante dal centro abitato, dando così la possibilità ai giovani di divertirsi in piena libertà senza preoccuparsi di recare disturbo ai residenti?
“La movida per sua natura è fatta di mode, di momenti; difficile pensare a circoscrivere tali fenomeni, ma una riflessione su aree da destinare a tale vocazione è sul tavolo”.
L’area dell’ex Cofima potrebbe essere una ipotesi?
“No, poiché al momento la nostra intenzione è quella di vendere quest’area, recuperando così un po’ di risorse economiche e mettere fine al mutuo che è sulle spalle dei cittadini”.
A Cava l’associazionismo ha sempre avuto grande rilevanza, nell’ottica della sussidiarietà orizzontale, è ipotizzabili che questi sodalizi possano in futuro collaborare concretamente con l’Amministrazione comunale per ridurre i costi e migliorare i servizi ai cittadini?
“Credo che la collaborazione tra associazioni ed istituzione sia già una realtà; certamente è sempre auspicabile avere maggiori sinergie. Formare una rete tra le associazioni, tra le varie specificità, per ottimizzare risorse e dare maggiori e migliori servizi ai cittadini con il pieno supporto dell’Amministrazione comunale è una delle prerogative anche del mio assessorato. Abbiamo delle bellissime realtà associative, che hanno sempre contraddistinto la vita sociale della nostra comunità; vanno sostenute e salvaguardate”.
Dunque anche gli sport “minori” avranno un grande incentivo per il loro sviluppo all’interno della realtà cittadina?
“ Certamente, per noi la Cavese è una realtà fondamentale, ma a fianco del calcio bisogna valorizzare tante altre discipline sportive, come la pallavolo, il basket, o anche il tennis tavolo, dove siamo tra i primi in Italia. Allo stesso modo stiamo lavorando anche poter ospitare eventi sportivi di prestigio, dopo la nazionale italiana di calcio under 19 in questi giorni, anche la nazionale maggiore o quella under 21. Un grande impegno e anche rimettere in piedi le strutture per anni abbandonate a se stesse”.
In anni nemmeno tanto lontani Cava era una delle città leader nell’organizzazioni di grandi eventi, quali sono i vostri propositi a riguardo?
“Tornare al passato in questo settore costituirebbe per noi un passo avanti. A tal proposito mi fa piacere ricordare Ciccio Troiano, che ha fatto la storia per quanto riguarda i grandi eventi a Cava de’ Tirreni. Ritornare a quei fasti non sarà facile, ma ci proveremo. Vogliamo far ritornare quella bella stagione, magari adeguandola ai tempi. Una priorità dell’Amministrazione Servalli è quella di recuperare quel monumento allo spreco che è il cosiddetto palazzetto dello sport, trasformandolo in un pala eventi, ed in questa direzione ci stiamo confrontando anche con i privati”.
E’ plausibile che questo pala eventi possa poi ospitare importanti convegni e divenire un luogo per fare formazione?
“Noi pensiamo ad un pala eventi multifunzionale, che deve poter ospitare eventi di grande qualità, dalla convegnistica agli spettacoli, allo sport”.
Tra le sue deleghe c’è anche il lavoro. Quali i progetti per contribuire ad allievare la piega della disoccupazione soprattutto giovanile?
“La nostra Amministrazione è impegnata a creare le condizioni affinché le imprese riprendano a investire a Cava de’ Tirreni. Invertire una rotta che finora ha portato tante realtà produttive a lasciare il nostro territorio. Poi, insieme all’assessore alle attività produttive, vorremmo porre in essere delle iniziative per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, promuovere e sostenere l’artigianato, in particolare, per recuperare e dare un futuro a molti antichi mestieri che stanno scomparendo ma che hanno ancora capacità di creare reddito e occupazione”.
Un’ultima domanda. Qualcuno la definisce come un assessore alla Maraschino, anzi il Maraschino del Duemila. Cosa ne pensa?
“Per me è certamente un titolo di merito. Rigoletto Maraschino fu un assessore molto operativo ai tempi del sindaco Abbro, in un periodo in cui Cava de’ Tirreni era in pieno sviluppo e con un’amministrazione che si caratterizzava per il fare e per essere vicino ai cittadini. Sono queste le prerogative anche dell’Amministrazione Servalli, nelle quali mi rispecchio in pieno. Ho accettato di fare l’assessore proprio con questo spirito, quello di servizio verso i miei concittadini. Sembrano parole e frasi fatte ma io ci credo veramente. Lo testimonia il mio vivere quotidiano, le mie abitudini, la mia umiltà, il tenere sempre bene in mente le mie origini, ed i miei valori”.