Cava de’ Tirreni, sul voto alle politiche a colloquio con Enrico Polacco dirigente regionale di Forza Italia
Cava de' Tirreni, sul voto alle politiche a colloquio con Enrico Polacco dirigente regionale di Forza Italia
Il viaggio di Ulisse nell’analisi del voto alle elezioni politiche continua con un esponente politico regionale di Forza Italia, Enrico Polacco. Cavese doc, laureato in Giurisprudenza, dipendente Poste Italiane, papà di due figli, già consigliere comunale nella nostra ricoprendo la carica di capogruppo consiliare azzurro, Enrico Polacco è attualmente componente della direzione regionale di Forza Italia dopo essere stato membro del comitato provinciale.
Com’è andata per Forza Italia questa campagna elettorale per le politiche a Cava e nei nostri collegi?
Forza Italia si è presentata, in questa tornata elettorale, con un programma molto chiaro e si è collocata come forza moderata all’interno di una coalizione che era spostata fortemente a destra. Questi elementi caratterizzanti della proposta politica di Forza Italia sono stati ben veicolati nella comunicazione ed hanno determinato un peso considerevole all’interno della coalizione per la vittoria finale del centrodestra. Oltretutto nelle nostre zone di appartenenza la percentuale riscontrata è stata superiore alla media nazionale al di sopra dei 2 punti percentuali. Con il voto abbiamo consolidato la nostra posizione come punto di convergenza e siamo diventati l’asse portante della coalizione.
Questo voto delle politiche si rifletterà sulla politica cittadina?
Personalmente credo che ogni elezione vada considerata per la sua peculiarità. Non possiamo pensare che ogni volta che si va al voto, amministrative, regionali, politiche, si debba ricomporre un ulteriore puzzle. Ritengo che le elezioni servano per dare alla nazione o alle singole città un governo stabile che deve essere impegnato per tutto l’arco della legislatura alla risoluzione delle problematiche della collettività. Alla fine di ogni mandato saranno gli elettori che decideranno, come è giusto che sia.
Cosa si aspetta politicamente dal nuovo coordinatore cittadino cavese di Forza Italia, il consigliere Pasquale Senatore?
Da dirigente regionale di Forza Italia ho seguito direttamente, con il commissario europarlamentare on.le Fulvio Martusciello, la nomina di Pasquale Senatore come nuovo commissario. A Senatore abbiamo chiesto di continuare tutte le attività di partito nella direzione già intrapresa dal precedente commissario Fortunato Palumbo, a cui va tutta la nostra stima e gratitudine per aver ricoperto un ruolo in un momento così difficile per il nostro partito con la certezza di continuare la sua esperienza in ambito di partito provinciale. Senatore sarà chiamato a riorganizzare le fila del partito, con attività, iniziative e manifestazioni che rendano ancora più visibile la proposta politica di Forza Italia. In embrione ci sono progetti importanti, grazie anche alla visibilità regionale che abbiamo avuto con la mia nomina, che andranno ad essere realizzati nell’intera regione e soprattutto a Cava. Siamo sicuri che Senatore, saprà dare un contributo importante che ci possa permettere di crescere nel consenso a Cava.
Cosa a suo avviso dovrebbero mettere in campo le opposizioni per anticipare possibilmente la fine dell’attuale consiliatura?
L’esperienza mi ha insegnato che ultimamente le elezioni si vincono soprattutto per demerito degli avversari. L’opposizione dovrebbe prendere consapevolezza degli errori commessi precedentemente. Molti non hanno memoria storica e commettono sempre gli stessi errori, mettendo in primo piano il loro personalismo anteponendo un progetto comune per il bene della comunità. Bisogna allargare gli orizzonti e pensare che tutti possono essere elementi utili ed importanti per ricomporre un nuovo quadro politico-amministrativo degno di una città come Cava. Per fare ciò ci vuole pazienza, dialogo, mediazione, apertura politica, cose che al momento non vedo. Scorgo solo uno sgomitare, tra i vari esponenti politici, per ottenere la pole position e questo non mi piace affatto. Le fughe in avanti non hanno mai portato a risultati confortanti.
In ogni caso a suo avviso cosa occorre fare, come Forza Italia e in generale come centrodestra, per mettere al più presto in campo un progetto politico condiviso e credibile?
Mi permetta di ribadire che Forza Italia ha sempre contestualizzato e condiviso i suoi progetti politici con i suoi alleati, anzi per questo è stata sempre penalizzata specialmente alle ultime elezioni amministrative pagando un prezzo salatissimo. Comunque riteniamo che noi come forza moderata dovremo guardare agli spazi di coesistenza con tutte le forze politiche che possono aiutarci a rendere operativa la nostra proposta politica. In città ci sono le forze necessarie per ridare slancio ad una forte azione amministrativa. Bisogna iniziare a capire e comprendere anche le ragioni degli altri. Non bisogna arroccarsi ma avere una visione strategica dell’insieme, ci vuole una regia da condividere con tutti.
A suo avviso sarebbe eventualmente praticabile l’ipotesi di una proposta politica che pur senza andare contro i partiti li superi, andando oltre gli schemi classici? In altre parole, un progetto a prevalenza civica con dentro i partiti del centrodestra?
In politica tutto è possibile, anche l’impossibile a detta dei politici sembra realizzabile. Ma per fare ciò ci sarebbe bisogno delle convergenze di tutti. Io personalmente non ci credo. Tutti dicono ed aspirano ad un civismo di facciata, ma poi sostanzialmente sono quelli più legati al doppio filo con i partiti, perché la filiera istituzionale è importante e fondamentale per far funzionare le cose. Sarebbe come prendere in giro i cittadini, nascondersi dietro una falsa verginità che non c’è. Spero che i cittadini lo capiscano, perché sono loro i primi che chiedono ai partiti di attivarsi per le loro problematiche ed è dai partiti che vogliono le risposte.
Cosa farà Enrico Polacco da grande?
Spero il nonno, quanto prima.