Cava de’ Tirreni, Pier Vincenzo Roma: “Un movimento per la rinascita della politica”
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
La disastrosa situazione economica in cui versa la nostra città e il continuo degrado politico non richiedono, a mio parere, il semplice formarsi di una nuova aggregazione locale da contrapporre all’attuale maggioranza. Si tratterebbe di un film già visto, Cava (ma la politica in generale) necessita di ben altro…
Bisogna riscrivere le regole del gioco, fissare dei paletti, recuperare alcune delle buone abitudini di una volta, per tentare di risanare e purificare la politica cittadina. Un tentativo in questa direzione potrebbe essere effettuato creando una sorta di Comitato di salute pubblica, ovviamente apartitico, formato da cittadini di varia provenienza politica, preventivamente disponibili a non candidarsi a sindaco, assessore o consigliere, che si assumano il compito di proporre alla città una “Tavola di comandamenti”, vincolanti e finalizzati a far impegnare gente (senza quote di genere, età, ecc.) disponibile ad un diverso modo di fare politica e di amministrare.
In che modo? Promuovendo un confronto politico-programmatico a 360 gradi, con l’obiettivo di favorire la formazione di liste (anche in gara tra loro) in cui i candidati, se eletti, si impegnino a fare il consigliere comunale; obbligando i candidati a sindaco a presentare una sola lista e ad elencare preventivamente il nome e le funzioni dei possibili assessori; promuovendo una campagna elettorale basata sul ferreo vincolo di evitare manifesti (tranne quelli contenenti i nomi dei candidati in ordine alfabetico) e qualsiasi pubblicità di tipo personale (fatta eccezione per i soli tagliandini).
Il Comitato dovrebbe, inoltre, promuovere l’elaborazione di un programma di concreto risanamento economico, finanziario e morale. Una sana revisione delle spese, tanto per cominciare, con tabula rasa sulle consulenze esterne e valorizzazione delle professionalità presenti nel personale comunale.
Eliminazione degli organi non necessari, ad esempio affidando ad un assessore all’ambiente anche il ruolo di amministratore unico della Metellia, ovviamente con unico compenso legato all’incarico assessoriale. Nessuna apertura alla privatizzazione dell’acqua e dei servizi cimiteriali; maniacale controllo del territorio, destinando, tra l’altro, alla guardiania delle ville comunali personale della già citata partecipata; tolleranza zero nei riguardi della cafonaggine dilagante, che ci vede sempre più lontani dall’immagine di Piccola Svizzera, immagine che va adeguata ai tempi, ma comunque recuperata e valorizzata.
Rilancio del nostro folklore e delle nostre tradizioni, ivi comprese le varie manifestazioni storiche promosse nelle nostre frazioni, con l’obiettivo di alzare via via la qualità, prima almeno a livello regionale, per poi poter puntare, per quelle più significative, ad una visibilità nazionale…
Un Comitato di salute pubblica che comprenda anche professionisti di spiccate competenze economico-amministrative, per suggerire modalità e tempi per arrivare, quando possibile, ad una inversione di tendenza rispetto agli aumenti paventati, sia per quanto riguarda l’addizionale IRPEF comunale, sia gli eccessivi costi deliberati per il parcheggio delle auto, a partire dei permessi per i residenti, costretti ad un vero e proprio salasso quando, al massimo, sarebbe già stato eccessivo un raddoppio da 50 a 100 euro del permesso di sosta, ma davvero risulta assurda l’idea di legare all’ISEE perfino la sosta di un autoveicolo (per un posto che, tra l’altro, si trova spesso con grandissime difficoltà)…
Sono, quelle tracciate, solo delle ipotesi di possibili percorsi, ma quel che ancora di più dovrebbe contare, nel ruolo di un Comitato di salute pubblica, sarebbe il diritto-dovere di controllare nel tempo l’operato dei futuri amministratori, indicando pregi e difetti delle loro azioni… Il tutto, ovviamente, potrebbe essere esercitato solo da gente che rinuncia a priori a ricoprire incarichi di gestione diretta in campo comunale: il Comitato non potrà e non dovrà diventare trampolino di lancio per le covate ambizioni di futuri assessori, come purtroppo avvenne all’epoca di Alleanza di Progresso, quando gli obiettivi concordati furono poi vanificati dal passaggio in giunta di qualche membro dell’allora coordinamento, con ovvia cancellazione dello stesso…
Ultimo, ambizioso, obiettivo: proiettare, se riesce, questa idea al di fuori della città, per proporre Cava come modello utile a far decollare un modo diverso di fare politica…
Pier Vincenzo Roma