scritto da Redazione Ulisseonline - 29 Marzo 2024 14:46

Cava de’ Tirreni, Massimo Mariconda: «Cosa si festeggia, la salvezza della Città oppure il “deretano” politico dei protagonisti di buona parte del disastro finanziario di Cava?»

Si è assistito a scene quasi surreali per il comune cittadino cavese: sorridenti foto di gruppo davanti al Comune, post densi di poesia e commozione, conferenza stampa trionfale del primo cittadino attorniato dai protagonisti di questa "epocale" impresa

l’ingegnere Massimo Mariconda (foto Gabriele Durante)

Riceviamo e pubblichiamo

Non so quali entusiasmi (o forse sollievo) possa aver generato la approvazione del piano di riequilibrio disposta della Sezione regionale della Corte dei Conti solo all’esito di un lungo ed articolato iter procedimentale.

Una fase istruttoria caratterizzata da richieste di corposi chiarimenti che nei soggetti interessati (ed indirettamente nei cittadini per il paventato rischio di dissesto finanziario) aveva generato non poche preoccupazioni tanto da far registrare nella medesima maggioranza più o meno formali manifestazioni di dissenso mai culminate in formale presa di distanza individuale ovvero nella dissociazione, di qualche illustre protagonista, dalla iniziativa politica/amministrativa assunta per paventata intempestività e/o presunta non sussistenza del presupposto della necessità di uno strumento di legge, frettolosamente adottato a fronte della effettiva consistenza e natura del debito cui il Comune risultava esposto (almeno secondo le cifre esposte nei documenti di bilancio approvati)

Debito che, al netto dell’ultimo avanzo di gestione, dovuto al sacrificio (leggi vendita massiva) di beni comuni e delle tasche dei cittadini, la stessa Corte dei Conti sembra ridimensionare e spalmare su un periodo inferiore a quello prospettato.

 

“Una cosa è certa: quanto rimarrà di questa “grande vittoria politica”  sarà la sanguinosa eredità dell’abnorme disavanzo”

 

 

 

 

Ma tant’è, con l’approvazione del famigerato piano di riequilibrio, si è assistito a scene quasi surreali per il comune cittadino cavese: sorridenti foto di gruppo davanti al Comune, post densi di poesia e commozione, conferenza stampa trionfale del primo cittadino attorniato dai protagonisti di questa “epocale” impresa.

Cosa si festeggia, si chiedono esterrefatti gli spettatori di questa messinscena?

Forse, ma il condizionale è d’obbligo la salvezza della Città oppure del “deretano” politico dei protagonisti di buona parte del disastro finanziario di Cava.

Una cosa è certa: quanto rimarrà di questa “grande vittoria politica” – purtroppo per loro e, soprattutto, per noi – sarà la sanguinosa eredità dell’abnorme disavanzo economico che, almeno per un ventennio, i cittadini cavesi saranno chiamati a ripianare.

 

“Il Carro di Tespi, almeno per ora, non si sfascia e il mercato delle vacche resta aperto”

 

 

 

 

Il Carro di Tespi, almeno per ora, non si sfascia e il mercato delle vacche resta aperto.

Orbene, se per le storie a lieto fine si è soliti esclamare, mutuando il titolo di una commedia shakespeariana, “tutto è bene quel che finisce bene”, vien da chiedersi: quanto e quale bene avranno i cavesi nei prossimi anni? Ciò in costanza di un piano di riequilibrio che, se da un lato evita il paventato dissesto finanziario generato da anni di Amministrazione quantomeno approssimativa e inefficiente, dall’altro ipoteca i margini di operatività delle future amministrazioni costrette a dover fare i conti con questa pesante eredità, in parte di matrice servalliana.

Una situazione che già sta esplicando sui cittadini i suoi nefasti effetti in termini di:

  1. incremento di tributi e tariffe a fronte di una progressiva ed evidente riduzione della qualità e quantità dei servizi comunali erogati;
  2.  scarsa efficienza della manutenzione stradale, comiteriale e scolastica;
  3. assenza di valorizzazione dei beni comunali, sottoposti al continuo tentativo, in parte già consumato, di vendita per far cassa piuttosto che di oculato e vantaggioso affidamento per generare entrate durature da redditi, implementando, nel contempo, l’offerta di servizi aggiuntivi di interesse pubblico: siano essi di natura culturale, ricreativa, sportiva ecc.;
  4. inadeguatezza di politiche sociali, ben al detto degli standard di legge e cmq dei livelli erogati finanche da comuni limitrofi;
  5. mancata assunzioni di personale, per numero e qualifiche, necessario a soddisfare le previoni di fabbisogno, sempre più ridotto in tutti i settori all’esito delle progressive collocazioni in quiescenza di unita’ non rimpiazzate, con la conseguenza di un evidente decadimento della operatività della macchina amministrativa di Cava; un tempo esempio di efficienza e buone pratiche.

 

“Non sarà una “vittoria di Pirro” o qualche inaugurazione di opere pubblica a sovvertire uno stato di complessivo declino di Cava”

 

 

 

 

Insomma, senza voler tediare il lettore, non sarà una “vittoria di Pirro” o qualche inaugurazione di opere pubblica, peraltro di dubbia utilità e valenza strategica per la città, a sovvertire uno stato di complessivo declino di Cava oramai nota a tutti tranne che, forse, ai nostri solerti amministratori sempre più protagonisti di una surrettizia narrazione che definire poco realistica è un eufemismo.

In conclusione, in attesa di una nuova scena e nuovi protagonisti che si spera mettano in campo una rappresentazione più vera e gradita al pubblico pagante , assistiamo ancora una volta ad una rappresentazione teatrale tipica dei guitti del richiamato teatro dei Tespi con l’unica, ma sostanziale, differenza che in quel caso si trattava di una compagnia errante che dispensava i suoi servigi in ogni dove e qui invece di “attori” stabilmente ancorati alla scena di un teatro (solo immaginifico) sempre meno attraente per gli spettatori e per molti, auspicabilmente, prossimo alle sue battute finali.

ingegnere Massimo Mariconda
Componente Coordinamento civico CAVA SIA_Finalmente Cava

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

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