Cava de’ Tirreni, Marco Senatore: “La Notte Scura di Servalli dopo la Notte Bianca di Avitabile”
Certo, ci vuole coraggio e una faccia di bronzo grande almeno quanto una delle statue monumentali dell’isola di Pasqua per un simile
Riceviamo e pubblichiamo
Passato il santo, finita la festa: nel caso di specie, l’Epifania ha posto fine ad un lungo periodo di festività, facendo ripiombare i Cavesi nel grigiore e nelle preoccupazioni della quotidianità cittadina, tra cui il debito del Comune che tocca direttamente il loro portafoglio e che sta raggiungendo cifre sempre più stratosferiche.
Eppure, nonostante il pessimismo di fondo che deprime i Cavesi, avvolti come sono in un presente nebbioso peggiore del “grigio fumo di Londra del 1952”, c’è uno stagionato nome del commercio locale, nonché da tempo presente nella Camera di Commercio di Salerno in rappresentanza della Confesercenti, che manifesta, cantandone le lodi (sic!), un giudizio positivo sull’attuale Amministrazione e, ancora più grave, sul commercio in città.
Addirittura, il nostro ineffabile presidente dei commercianti in un suo post sul social facebook, riproponendo un articolo su La Città del 3 gennaio scorso dal titolo “Boccata di ossigeno con la Notte Bianca”, riferendosi ai commercianti, afferma testualmente “la Confesercenti è al fianco del tessuto commerciale cittadino… favoriamo progettualità e programmi in partenariato, grazie (udite, udite), anche ad una amministrazione che ci ascolta”.
Certo, ci vuole coraggio e una faccia di bronzo grande almeno quanto una delle statue monumentali dell’isola di Pasqua per un simile endorsement nei confronti di un’Amministrazione che ha distrutto la città, dal Comune al commercio. D’altro canto, premesso che la Confesercenti non rappresenta il commercio cavese, ma solo una piccola percentuale – che però gli consente di essere all’interno dell’Ente Camerale- non si capisce, o meglio sì, conoscendo la sua vicinanza al suo amico Servalli, in cosa consista l’ascolto dell’Amministrazione comunale e quale contributo la stessa abbia dato al commercio e all’artigianato.
Servalli e i suoi hanno sì contribuito, ma ad affossare la città in tutto e per tutto.
La Notte Bianca, con buona pace dei nostri attuali amministratori, è un format collaudato nel tempo, che funziona a prescindere da qualsiasi amministrazione e associazione di categoria. Anzi, sarebbe stato il colmo se Servalli e soci fossero riusciti nell’impresa di far andare in malora anche la Notte Bianca.
Per fortuna, almeno questo non sono riusciti a farlo e forse questo dobbiamo festeggiare, per il pericolo scampato?
D’altro canto, non ci voleva molto. E d’altra parte, senza il denaro della Camera di Commercio e della Metellia, la Notte Bianca sarebbe saltata per carenza cronica di soldi da parte del Comune che, tanto per capirci, non riesce a far fronte neanche alle spese funerarie di una persona deceduta con gravi problemi economici. Si è dovuto far ricorso, proprio nei giorni scorsi, ad una colletta/raccolta fondi e alla generosità di un’Arciconfraternita per garantire una sepoltura dignitosa al povero concittadino. Nessuno ha pensato che si potesse ovviare a tutto ciò chiedendo al rappresentante della Confesercenti di intervenire in soccorso di un Comune che ormai è ridotto sul lastrico.
Un Comune che grazie al sindaco Servalli è talmente alla canna del gas che persino la rassegna stampa che quotidianamente distribuisce il Comune, ma che non ha fondi, viene pagata dalla Metellia.
In conclusione, il nostro Comune è stato ridotto in tutto e per tutto con le pezze al sedere. Altro che storie e mistificazioni di una realtà disastrata che è sotto gli occhi di tutti. La verità, come recitano i versi de la Tammurriata nera: Seh! vota e gira, seh, Ca tu ‘o chiamme Ciccio o ‘Ntuono, ca tu ‘o chiamme Peppe o Ciro, chillo, o fatto, è niro, niro, niro, niro comm’a che!
Tornando alla Notte Bianca, qualunque cosa dicano i cantori di questa sciagurata Amministrazione comunale, questa manifestazione non favorisce assolutamente il commercio cavese tradizionale (per intenderci l’abbigliamento e prodotti similari), ma solo ed esclusivamente i locali di ristorazione e di asporto e i parcheggi comunali. Anzi la grande affluenza paradossalmente è di ostacolo alla circolazione pedonale e quindi alle vendite. La stragrande maggioranza dei presenti sono giovani che vogliono divertirsi in piazza e consumare una pizzetta o un aperitivo al bar. Gli esercizi commerciali tradizionali dopo le 22 sono già quasi tutti chiusi perché non hanno avventori e i costi del personale non coprirebbero le entrate. Questa la verità, ben nota al presidente di Confesercenti e ai commercianti cavesi.
Per carità, grazie alla Notte Bianca, almeno per una serata, la Città è viva e si vede gente in giro, diversamente dagli altri 364 giorni dell’anno, ma da qui a dire che costituisce una boccata di ossigeno per il commercio ce ne vuole. A sostenere ciò, ci vuole stomaco. E che stomaco!
La verità è che altro che Notte Bianca, i cavesi con Servalli vivono ogni giorno una Notte Scura. I menestrelli di corte e del circoletto magico se ne facciano una ragione e si rendano conto che stanno difendendo l’indifendibile, anche se mi rendo conto che, per interesse, sono obbligati a farlo. Stiano attenti, però, onde evitare di essere cacciati come Ate dall’Olimpo, per aver indotto in errore Zeus, anche se il paragone, considerata la pochezza della classe politica locale, è a dir poco spropositato e irriverente. Per Zeus, ovviamente.
Coordinatore provinciale Meridione Nazionale
avv. Marco Senatore