Cava de’ Tirreni, a colloquio con il leader cavese di “Noi Moderati” il consigliere comunale Bruno D’Elia: “Risolleviamo Cava dalle macerie”
Ora bisognerà coinvolgere le varie associazioni politiche del territorio, le categorie sociali, il mondo dell’associazionismo nelle sue diverse declinazioni. In una parola, coinvolgere la società civile, la gente, i cavesi che vivono nelle frazioni e i professionisti che delusi dalla politica si sono politicamente rintanati nei loro studi.
“Mi sono ritrovato nel mio habitat naturale. Quello dei moderati, che si collocano al centro e che non pendono politicamente a sinistra. Quello dei cattolici che hanno fatto la storia della nostra Repubblica con la Democrazia Cristiana a partire da De Gasperi”.
A parlare così, con una punta di orgoglio e soddisfazione, ma anche con grande serenità, è il consigliere comunale Bruno D’Elia, leader cavese di Noi Moderati. Lo fa al ritorno da Roma dove ha partecipato alla prima assemblea del Consiglio Nazionale del Movimento Noi Moderati, nel corso della quale è stato eletto presidente del Consiglio Nazionale il governatore della Liguria Giovanni Toti (nella foto sotto), mentre presidente del Partito è stato eletto l’ex ministro Maurizio Lupi (nella foto in basso).
“Noi Moderati –ci spiega D’Elia- è un partito di governo saldamente nel centro moderato e convintamente nella coalizione di centrodestra. E’ un partito che può crescere, aperto com’è a quanti hanno voglia di far politica e di contribuire alle sorti della nostra Nazione. Siamo un partito giovane, che sta prendendo una fisionomia adesso, ma che ha forti e solide radici nella tradizione politica democratica e cristiana”.
Venendo alla scena locale, al consigliere D’Elia non si può non chiedere il perché della sua uscita da La Fratellanza, un movimento civico che lo ha visto tra i fondatori e tra gli eletti in Consiglio comunale insieme al leader Luigi Petrone e a Pasquale Salsano.
“Non è mio costume fare polemica. Tralascio quindi quegli aspetti che potrebbero travisare una scelta che non ha incrinato i rapporti di amicizia. Diciamo che ad un certo punto ho constatato poco chiarezza nel percorso politico che avevamo impostato. C’è stata una diversità di vedute in termini di strategia e visione politica. Per farla breve, ero e resto dell’opinione che in politica bisogna aggregare e non privilegiare percorsi solitari e individualistici. Quando ho capito che la leadership del movimento La Fratellanza puntava alla solitudine politica allora ho tratto le conclusioni. Inutile, a quel punto, covare dentro un’insoddisfazione, che avrebbe avvelenato anche i rapporti personali. La politica deve essere condivisione, quando questa viene meno bisogna avere il coraggio di compiere delle scelte anche se difficili”.
E perché ha scelto proprio Noi Moderati?
“Bisogna essere sempre onesti, anche con sé stessi. Noi Moderati mi sembrava la scelta giusta e lo è stata. Un partito aperto che dava e dà l’opportunità di crescere, con un esponente locale di prim’ordine quale l’onorevole Bicchielli, un grande lavoratore ed una persona di spessore culturale ed umano. E poi, come dicevo prima, mi sono sentito da subito come essere tornato politicamente a casa. Inoltre, e non per ultimo, avevo intravisto, a ragione, che con la nuova collocazione politica potevo lavorare a quello che è una mia convinzione: contribuire ad aggregare le forze politiche e civiche del centrodestra cavese. Da parte di Noi Moderati ci sarà sempre una opposizione costruttive, portiamo all’attenzione del governo centrale le istanze dei cittadini, l’onorevole Bicchielli è presente sul territorio, spesso è a Salerno per attenzionare da vicino le tante problematiche che caratterizzano la nostra provincia e insieme lavoriamo a soluzioni concrete da sottoporre ai nostri alleati. È nostra, ad esempio, la richiesta di 1 miliardo di euro in più per le famiglie, sostenuta e accolta dai nostri alleati. Noi siamo per il fare, per la politica seria, per le risposte concrete e lo stiamo dimostrando in più occasioni. Lo stesso faremo sul territorio locale, proposte serie, valide, mirate che possano dare sostegno concreto alle famiglie”.
Un’operazione riuscita a quanto sembra…
“Sì, finalmente tutte le attuali componenti consiliari del centrodestra siedono ad un tavolo politico unitario. Con l’avvertenza che ogni componente guarderà in casa propria senza fare le pulci agli altri. In breve, unità di intenti nel rispetto della pari dignità e dell’autonomia delle diverse componenti. Siamo però al primo passo di un percorso lungo e impegnativo. Ora bisognerà coinvolgere le varie associazioni politiche del territorio, le categorie sociali, il mondo dell’associazionismo nelle sue diverse declinazioni. In una parola, coinvolgere la società civile, la gente, i cavesi che vivono nelle frazioni e i professionisti che delusi dalla politica si sono politicamente rintanati nei loro studi. E’ un lavoro molto duro e difficile quello che ci aspetta, ma abbiamo il dovere di provarci. Questo, in ogni caso, è il mantra di Noi Moderati nella nostra città”.
Qual è il messaggio che Noi Moderati lancia ai cavesi?
“Il nostro è un appello alle persone di buona volontà che vogliono dare una mano a questa città per risollevarla dalle macerie. Il nostro, come evidenziavo prima, è un partito nuovo, aperto, giovane, ma dalle solide tradizioni. Senza equivoci siamo ancorati nella coalizione di centrodestra ma puntiamo a rafforzare la componente dell’area moderata. Per questo più di chiunque altro ci rivolgiamo alla società civile, al mondo delle associazioni e delle professioni, ai giovani, a quanti con onestà di intenti vogliono contribuire a dare forza all’area moderata con il buon senso e la competenza nella costruzione di un progetto politico alternativo a questa maggioranza sciagurata che ha portato al fallimento la nostra città”.
Come intendete muovervi ora che avete ritrovato un’unità politica dell’opposizione a parte La Fratellanza?
“Precisiamo che con la La Fratellanza il discorso resta aperto così come sempre valido e attuale l’invito a collaborare. Detto questo, Noi Moderati proporremo ai nostri alleati una convention dove invitare sia le singole persone che le associazioni e qualsiasi altro tipo di formazione sociale interessata ad aprire un dialogo costruttivo per la città, mettendo a disposizione competenze e conoscenze per il rilancio di Cava. L’obiettivo primario è quello di allargare il perimetro politico di questa coalizione per puntare a mettere in campo una classe politica di qualità”.
E il candidato sindaco?
“Non è questo il tempo per parlarne. Sia chiaro ci sono già delle possibili e valide candidature, ma oggi dobbiamo impegnarci a mettere su una piattaforma politico-programmatica credibile e a porre le basi per una squadra di governo all’altezza del compito e del difficile momento che vive l’ente comunale. Quindi, nessuna fuga in avanti, a tempo debito sceglieremo e condivideremo un candidato sindaco da proporre alla città”.