scritto da Giuseppe Carratù - 01 Novembre 2023 12:59

Cava de’ Tirreni, a colloquio con Fabio Siani: “Per rilanciare la nostra città la politica deve rompere gli schemi e volare alto”

E' indubbiamente tra le le figure più rappresentative del centrodestra cavese, molto attento però al mondo dell’associazionismo civico e non a caso ha fondato un attivo sodalizio politico-culturale, Cava 4.0.

avv. Fabio Siani (foto Aldo Fiorillo)

Avvocato, già amministratore comunale un bel po’ di anni fa, da sempre esponente a Cava de’ Tirreni dei Fratelli d’Italia. Stiamo parlando di  Fabio Siani, indubbiamente tra le le figure più rappresentative del centrodestra cavese, molto attento però al mondo dell’associazionismo civico e non a caso ha fondato un attivo sodalizio politico-culturale, Cava 4.0.

Il centrodestra finalmente è riuscito a mettersi attorno ad un tavolo per impostare un’azione politica unitaria. Un evento positivo, non crede?

Indubbiamente. E’ una buona notizia per il confronto democratico; d’altro canto, è fin troppo ovvio che non si può essere portatori di una proposta di governo credibile se ognuno va per la sua strada e magari in contrasto con quelli che sono o dovrebbero essere i naturali alleati.

E ora?

Ora, per tutti quelli che hanno interesse a partecipare alla vita politica della Città, inizia la parte più difficile. L’azione di contrasto all’attuale maggioranza è, a dirla tutta, certamente la più facile. 

L’Amministrazione Servalli è, da tempo, in enorme difficoltà: pasticciona e spesso politicamente impresentabile, tanto che  non ci vuole molto per organizzare  un’opposizione incisiva.

La pars costruens, quella di prospettiva – che sinceramente mi appassiona di più – è decisamente più delicata e complicata.  Occorre, infatti, compiere e soprattutto condividere delle scelte strategiche essenziali.

Interessante. Ci spieghi meglio?

Partiamo dallo stato dell’arte complessivo della nostra Città, che è prossima al disastro.

Abbiamo un Comune fortemente indebitato e con una struttura comunale al collasso, demotivata , con scarsissime risorse finanziarie ed una impressionante carenza di personale, anche in termini qualitativi. Ai Dirigenti ed ai Responsabili dei servizi, competenti ed esperti, non vengono forniti gli strumenti – prima di tutto di indirizzo politico – minimi perché essi possano operare con efficienza ed efficacia.

Tariffe comunali esorbitanti, servizi comunali negati e/o scadenti e/o esosi. Il Comune, come la città, è sostanzialmente allo sbando. Vive alla giornata, manca di una guida autorevole, non c’è alcuna progettualità, l’unica preoccupazione a Palazzo di Città è il galleggiamento.

In un simile contesto, Cava ha perso smalto, è oramai ingrigita; riesce ancora ad avere, grazie alla classe dirigente, non solo politica, del passato, un buon nome, ma ogni giorno perde in attrattiva.

Un indice del progressivo scadimento del quale sto parlando è la decrescita demografica che Cava ha registrato in questi ultimi anni, dopo secoli e secoli di crescita, è il segnale più evidente di quanto la nostra città sia in sofferenza. Una sofferenza politica, sociale, economica, produttiva. Addirittura rischiamo, dopo cinqunt’anni, di scendere sotto i cinquantamila abitanti. Tutto ciò impone alla politica cittadina una riflessione di fondo ed una presa di coscienza forte.

Vale a dire?

Innanzi tutto, significa che la situazione da gestire per la prossima amministrazione comunale è talmente delicata e complessa che richiede uno sforzo straordinario sotto tutti i punti di vista.

Questo cosa comporta da un punto di vista politico?

Comporta più di una scelta. Innanzi tutto, di una accorta selezione del personale politico. Deve essere, prima di ogni cosa, eticamente responsabile e fortemente motivato; a ciò vanno aggiunti il coraggio, la capacità di visione, la competenza.

Lei sta dicendo che non è più il tempo per decine di liste con centinaia di candidati a consiglieri buoni solo per raccattare voti?

Questa dovrà essere una scelta di fondo.

Penso a poche liste a sostegno del candidato sindaco. Il minimo indispensabile per avere candidati di qualità e non solo di quantità. So che ci vuole coraggio per avere tutto ciò, ma ce ne vuole ancora di più nel proporsi con i vecchi metodi al governo della città per com’è messa oggi.

Basta questo?

No. A mio avviso, bisogna fare un patto per la città e il buon governo che comprenda altre regole.

La prima, è che ci si candida a consigliere comunale, quindi se eletti si resta tale.

La seconda, è che gli assessori comunali devono essere scelti dal sindaco di comune accordo con le forze politiche, civili e sociali che lo sostengono, e presentati in tutto o in larga parte prima del voto. E lo stesso vale per la successiva valutazione del loro operato.

La terza, è dare centralità e autonomia alla figura del primo cittadino, il quale dovrà essere posto nella condizione di lavorare con serenità ma anche nella trasparenza e nella condivisione. Insomma, il primato del sindaco è un dato di fatto ma non va confuso con la solitudine del comando.

La quarta, è la valorizzazione delle risorse umane che compongono la struttura burocratica, fondamentale per la realizzazione del programma politico di rilancio della Città; il rilancio di Cava dovrà essere realizzato con immediatezza e senza deflettere. Per questo sforzo, occorrerà un capitale umano competente e determinato.

Bello a dirsi, ma difficile se non impossibile a farsi.

Per questo dicevo che la classe politica cittadina deve prendere una consapevolezza forte della situazione in cui versa la città. Serve una squadra di governo, dal sindaco agli assessori, passando per i consiglieri comunali e i nominati nelle varie società miste, all’altezza del difficile momento e capace di avviare il rilancio della città.

Ci sarà questa presa di coscienza forte, almeno nel centrodestra?

Non lo so, ma me lo auguro e sono pronto a dare  il mio contributo in tal senso. Per questo, ritengo che occorra aprirsi alla società civile nelle sue diverse articolazioni con un atteggiamento inclusivo e di apertura politica. Abbiamo bisogno di quanti hanno voglia di rendersi partecipi e contribuire al rilancio di Cava. Andare necessariamente oltre i partiti e gli schieramenti per intercettare non solo i voti ma la qualità umana, politica, etica e professionale di quella che deve essere la futura classe dirigente cittadina.

Vanno evitati personalismi ed individualismi forieri unicamente di spaccature politiche.

Il mio è un appello all’apertura agli uomini di buona volontà a prescindere dalla loro provenienza politica. Per farla breve, penso che sia il tempo di un progetto politico, amministrativo e programmatico di più ampio respiro.

Nell’azione politica che ho descritto spero che il centrodestra, mai come oggi, colga  l’opportunità di contribuire ad essere il riferimento forte per una un’aggregazione politica e civica della Città.

E il centrodestra ha mai come oggi l’opportunità oltre che il diritto-dovere di essere il cardine di un’aggregazione politica e civica della città.  Nella prossima tornata elettorale e soprattutto nella prossima esperienza di governo i movimenti civici dovranno rimanere al centro del progetto ed evitare di farsi fagocitare dai partiti che dovranno invece riappropriarsi del ruolo politico che gli è proprio ..

Mi sembra di capire che lei prefiguri una sorta di Alleanza di Progresso però partendo da destra?

Non escludo che sarebbe possibile promuovere un’alleanza allargata promossa dal centrodestra.

Ci vuole però una scelta strategica convinta e molto coraggio. Di questo ne sono più che consapevole. Non c’è altra strada, tuttavia, se si vuole costruire un’aggregazione dalla forte impronta popolare e pluralista. Vogliamo che i protagonisti siano sì i migliori della nostra città, sia dal punto di visto etico che politico, ma non essere per proporre qualcosa di elitario bensì democratico e inclusivo e la matrice ideologica non dovrà avere alcuna incidenza sulla scelta .

Mi sfugge un aspetto, ma perché lei insiste su questa aggregazione allargata?

Perché agli elettori cavesi non possiamo e non dobbiamo promettere nulla se non sacrifici e partecipazione. Se vogliamo rilanciare Cava dobbiamo usare il linguaggio della verità e non quello delle facili promesse elettorali e neanche ovviamente le narrazioni favolistiche, mistificatrici e surreali del sindaco Servalli. Dobbiamo essere credibili ed avere oltre che meritare la sincera fiducia dei cittadini cavesi, non solo il loro consenso elettorale. Per questo, dobbiamo mettere in campo un’aggregazione ampia e la meno partigiana possibile.

Ci faccia capire una cosa, perché ci siamo un po’ persi, ma lei non è stato indicato come il candidato sindaco di Fratelli d’Italia?

Certo, sono stato indicato tempo addietro dagli amici di Fratelli d’Italia e li ringrazio della loro stima. La questione è però un’altra.

E’ cioè quella di compiere delle scelte strategiche di largo respiro che vanno ben oltre gli orizzonti del partito e dello stesso schieramento.

 

Ripeto, la città vive un momento assai delicato, forse come non mai. C’è bisogno di una politica innovativa che punti soprattutto a formare una squadra valida e ben assortita. Non è questo il momento di porre sul tavolo le candidature a sindaco. Se lo facessimo ora, di sicuro non aggregheremo bensì rischiamo di dividere persino quel poco o molto che c’è di unitario adesso.

In conclusione, Lei si fa da parte?

Assolutamente no. Dico solo che ora bisogna pensare ad altro. Chi vorrà mettersi in gioco dovrà avere il coraggio di  sostenere un progetto sicuramente ambizioso senza tener conto dei dikat che dovessero provenire dall’ “esterno”.  Insomma, per ottenere un risultato di governo apprezzabile è necessario rompere gli schemi e volare alto. Condizioni ineludibil dalle quali non intendo deflettere. Chi immagina un percorso comune dovrà sapere che i principi appena accennati rappresenteranno veri e propri capisaldi.

Dottore commercialista iscritto all’ Ordine Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di di Salerno; Revisore legale dei conti; Docente di fascia A per corsi avviamento start-up Invitalia, l'Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, di proprietà del Ministero dell'Economia. Specializzato in consulenza fiscale, consulenza gestionale-amministrativa-contabile e societaria per piccole e medie imprese; Formazione ed orientamento personale dipendente; Attività peritali di imprese e società commerciali; Direttore della pagina Fb Fiscal Coach.

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