Cava, da domani la gestione dei rifiuti passa in toto alla Metellia: a colloquio con Fabio Siani, commissario del Consorzio Rifiuti
La polemica a distanza con l’ex sindaco Marco Galdi
Da domani comincia ufficialmente il nuovo percorso della gestione e dello smaltimento dei rifiuti per la città di Cava de’ Tirreni. Ad occuparsene in via esclusiva, e non più in concerto col Consorzio di Bacino Sa 1, sarà la Metellia Servizi, società in house del Comune metelliano.
Dopo una trattativa durata circa due anni, che ha visto il percorso stopparsi bruscamente per poi riprendere in maniera cadenzata ma inesorabile, si è giunti, finalmente, nelle scorse settimane alla stipula dell’accordo che ha disposto il passaggio alla Metellia di ventotto dipendenti (al momento hanno firmato il contratto solo 19 di loro) e quattro funzionari amministrativi in forza al Consorzio.
Ne abbiamo parlato in maniera più approfondita con uno dei protagonisti dello “storico accadimento”, come lo ha definito il Primo cittadino cavese, Vincenzo Servalli, all’indomani della conclusione del procedimento di accorpamento, l’avvocato Fabio Siani, Commissario Liquidatore del Consorzio Sa 1.
“Facciamo qualche passo indietro e partiamo dal principio -ha esordito Fabio Siani- Il Consorzio non è fallito. E’ un Ente pubblico soggetto alla disciplina del testo unico degli Enti locali, Decr. Leg. n. 267/2000, ed è un Consorzio obbligato tra Comuni regolato dalla Legge Regionale n. 10/1993. Nel 2009 fu deciso di mettere in liquidazione tutti i Consorzi delle Regione Campania e, di conseguenza, furono nominati i Commissari Liquidatori. In questa veste mi sono occupato in questi anni di una gestione ordinaria funzionale allo scioglimento”.
Fatta questa doverosa premessa, andiamo a vedere quello che è accaduto a Cava.
“Due anni fa, durante l’Amministrazione Galdi, il sindaco manifestò la volontà di procedere all’acquisizione del cantiere -ci spiega l’avvocato Siani- ma il quadro normativo era diverso da quello attuale. Non vi era la Leggere Regionale n.14/2016 sui rifiuti, ma la n. 5/2014 che non contemplava l’ipotesi che oggi, invece, contempla l’art. 40 comma 1 dell’attuale legge. Mi scuso se sono tecnico, ma è importante per chiarire i vari aspetti e mettere a tacere sterili polemiche”.
“Quella legge non prevedeva il passaggio ai Comuni, ma a una struttura provinciale. Non essendo previsto il passaggio agli Enti comunali, quando ci riunimmo con l’Amministrazione Galdi si raggiunse un’intesa che, però non era condivisa da tutte le parti sindacali (come adesso, in verità). Mi impegnai a rendere noto alla Provincia di Salerno e alla Regione Campania della decisione cui si era pervenuti e a chiederne l’assenso. Tale assenso non è mai pervenuto. Chiesi allora al sindaco Galdi di attivarsi con il Presidente della Provincia e quello della Regione. Ma il suo intervento, semmai vi è stato, non si è rivelato risolutivo perché non mi è arrivato alcun assenso”.
Facendo un sunto possiamo dire che il quadro dell’epoca era il seguente: la legge non prevedeva espressamente la possibilità di trasferire il servizio ai Comuni e non tutte le parti interessate erano d’accordo.
“Io sinceramente -ha continuato l’avv. Siani- di fare un atto rischiando di incappare in un procedimento penale, non me la sono sentita, sul piano proprio della dignità umana ed anche perché non avrei garantito un futuro certo ai dipendenti che dovevano passare da un cantiere all’altro. C’era la possibilità di qualche ricorso che avrebbe potuto delegittimare tutta l’attività svolta Non mi è sembrata una cosa corretta da fare”. Quindi tutto si fermò.
“L’attuale Amministrazione ha inteso proseguire sulla strada già tracciata dalla precedente, ma con un quadro normativo più chiaro che dà la possibilità ai Comuni, nella fase intermedie, fino a quando l’Ente d’Ambito costituendo non andrà a individuare il soggetto gestore, di gestire direttamente il servizio”.
E’ stata sfruttata, si evince dalle parole di Fabio Siani, la possibilità che la nuova normativa concede.
“Anche in questa fase non tutti i sindacati sono stati d’accordo -ha precisato Siani- però io sono sereno perché consapevole che ci siamo mossi nel rispetto delle regole. All’epoca era una forzatura, oggi non lo è perché l’opportunità ci è data dalla legge”.
Quali saranno i risparmi per i cittadini cavesi e tra quanto tempo si avvertiranno?
“Si darà un servizio in più alla cittadinanza e, in prospettiva si risparmierà, anche se i numeri di questo risparmio sicuramente non saranno quelli dati da Marco Galdi che mi sembrano fuori da ogni logica e avvedutezza. Quel che è certo è che ci sarà un risparmio e che il servizio migliorerà. E’ stato fatto un uso politico della questione che io non condivido. Quando si opera nell’interesse della comunità si trova l’intesa, ed è per questo che ho apprezzato il buon senso e l’equilibrio dell’Amministrazione Servalli e del Sindaco stesso”.
Ventotto unità sono passate alle dipendenze della Metellia. Quattro tecnici amministrativi secondo la Legge Regionale dovrebbero essere assunti dall’Ente d’Ambito, ma in questa fase temporanea di trasferimento del cantiere sono state trasferite anche queste figure nel cantiere cavese. Saranno assunti in part-time poiché il Commissario Liquidatore ha necessità di gestire il passaggio di altri dodici cantieri e necessita del loro supporto.
Cava è stato il primo Comune con cui è stata fatto il passaggio, in agenda ve ne sono altri, come Corbara, Siano, Roccapiemonte, Nocera Superiore, Mercato San Severino, San Marzano Sul Sarno. L’idea è che questi trasferimenti si realizzino da qui a un mese. Questa è una fase particolarmente complessa. Per affidare i servizi all’Ente d’Ambito si dovranno aspettare quattro/cinque mesi.
A breve l’attuale presidente della Metellia, Giovanni Muoio, lascerà il suo incarico. Chi auspica Fabio Siani che possa ricoprire il suo ruolo?
“Giovanni Muoio ha lavorato benissimo. Posso dire che se fossi io a dover scegliere, gli chiederei di restare”.