Cava, a colloquio con Fabio Siani: “Ora occorre investire oltre i partiti…”
Fabio Siani, avvocato, sposato, due figli, già amministratore comunale, attualmente Portavoce cittadino di Fratelli d’Italia e Commissario liquidatore del Consorzio di Bacino Salerno 1, è di sicuro una delle più importanti risorse del centrodestra cavese, uscito malamente dall’ultima competizione elettorale. Partiamo proprio dagli esiti della campagna elettorale per chiedergli se è soddisfatto del risultato personale ottenuto, ma anche di quello del suo partito e del candidato sindaco Aliberti?
E’ stata una campagna elettorale anomala, sia per il numero dei candidati sindaco che per quello dei candidati al Consiglio comunale. Personalmente ho fatto diverse campagne elettorali e devo dire che quest’ultima è stata una campagna mediocre, con pochi contenuti.
Sta dicendo che la quantità ha inficiato la qualità?
Sicuramente. Secondo me una campagna elettorale deve essere plasmata in maniera diversa. Riguardo al risultato ottenuto dal partito Fratelli d’Italia ritengo che abbia ottenuto quello a cui poteva aspirare, forse qualche voto in più se la lista di supporto avesse dato un contributo maggiore. Tutto sommato, FdI ha ribadito in Città la sua forza intorno al 10%,. Sul piano personale mi aspettavo qualcosa in più, però, tutto sommato, sono rimasto vicino all’obiettivo che mi ero prefisso.
Fratelli d’Italia si trova ora all’opposizione. Che tipo di opposizione porterà avanti? Non c’è il rischio di restare nel limbo, vale a dire tra l’opposizione dura di Galdi e l’eventuale e non sempre agevole opposizione costruttiva annunciata da Aliberti? Insomma, di risultare alla fine per l’opinione pubblica cittadina né carne né pesce.
Mi è estraneo il concetto di “opposizione costruttiva”, per me l’opposizione è opposizione e basta. Sono dell’idea che piuttosto che fare un’opposizione sterile basata su principi che non hanno radici in argomenti seri, sia meglio creare un’alternativa all’amministrazione, uscendo anche dalle barriere politiche, dai classici schemi di destra e sinistra. Bisogna guardare con occhio diverso le dinamiche politiche e quindi coinvolgere esponenti di diverse classi sociali e di diverse generazioni più in generale tutte quelle persone che possono dare un contributo, uscendo dagli schemi politici consolidati. Noi di FdI abbiamo cominciato a lavorarci già in campagna elettorale ed io fui uno dei principali sostenitori dell’accordo con Città Democratica. Era un primo tentativo che non è riuscito perché fatto in fretta e furia. I tempi non erano maturi e forse non eravamo maturi neanche noi, tuttavia, dobbiamo continuare a lavorare in quanto non ha più senso l’anacronistico e rigido schema di divisione tra destra e sinistra. Lo stesso sindaco Servalli, espressione del PD, è stato evidentemente votato da tante persone di centrodestra.
Ritiene che sia anacronistico parlare di destra e sinistra?
Le ideologie esistono, ma sul modo di fare politica e sulla gestione degli enti locali questa differenza non si avverte. Bisogna lavorare per risvegliare le coscienze civili e creare un’alternativa valida e all’ attuale amministrazione ; ovviamente, per il bene della città e per i nostri figli mi auguro che faccia bene, laddove dovesse venire meno nei suoi compiti dobbiamo essere pronti con un’alternativa seria che vada al di là degli schemi politici, di schieramento e partitici vecchio stampo.
Qual è il suo giudizio sull’amministrazione Servalli, da alcuni giudicata come un’amministrazione di ragazzini?
Secondo me è un’amministrazione un po’ squilibrata, manca il giusto bilanciamento tra esperienza e freschezza, la barra è spostata troppo sull’inesperienza. Non ha iniziato in maniera dirompente, ma sta entrando nel sistema a piccoli passi.
Sta entrando o stenta a entrare?
Onestamente non mi sento di dire che stenta perché non è facile per nessuno approcciarsi a nuove esperienze. Sta entrando nel sistema, vedremo se ce la farà o meno. Fino ad ora ho apprezzato l’equilibrio tenuto dal sindaco nella costituzione della giunta e nella gestione della macchina amministrativa, anche se l’eccessivo equilibrio rischia di trasformarsi in immobilismo
Come giudica la querelle tra il Sindaco e frate Gigino?
Non voglio entrare nel merito della questione, ma ho stimato giuste le affermazioni di Servalli e il suo rimarcare che è lui il sindaco della città e certe decisioni devono essere programmate e condivise con l’amministrazione.
Un suo giudizio sulla qualità della giunta comunale?
Sono tutte persone nuove con poca esperienza, lo stesso presidente del Consiglio è persona per bene e professionista, figlia d’arte, ma il suo ruolo è molto complicato e l’esperienza Gravagnuolo ci ha insegnato che dare la presidenza del consiglio a chi non ha mai fatto nemmeno il consigliere comunale è un rischio concreto.
Avrebbe optato per un’altra scelta?
Sì, avrei optato per una scelta interna di maggiore esperienza ovvero avrei investito su Vincenzo Passa o su Armando Lamberti.
Anche lui però è manchevole in esperienze concrete di politica cittadina, né ha mai ricoperto la carica di consigliere comunale.
La sua esperienza lavorativa nell’ambito dell’università gli avrebbe consentito di ricoprire la carica e dal punto di vista politico significava provare a far crescere la maggioranza.
Si è detto durante la campagna elettorale che Servalli dovrà rendere molto conto a Salerno (leggi De Luca) cui è legato a doppio filo. Un po’ come è capitato nella scorsa amministrazione a Galdi, le pare?
Secondo me avere un riferimento, come è stato all’epoca per Galdi con Cirielli ed ora per Servalli con De Luca, è un fattore positivo. E’ chiaro poi che se ci si abbassa ad ogni richiesta o non si difende la propria città e la propria identità è perché il sindaco di turno non ha saputo gestire la situazione, non perché il fatto di per sé sia negativo.
Ci dica la verità queste elezioni chi li ha perse? Marco Galdi o l’intero centrodestra, quindi anche Fratelli d’Italia?
Le ha perse sicuramente Marco Galdi, che era il sindaco uscente. Fratelli d’Italia era già uscita dall’amministrazione, il centrodestra era disgregato, suoi ex consiglieri hanno sostenuto Servalli.
Ci sarà ancora un futuro per il centrodestra in città? A guida Galdi o ancora diviso? E quale percorso e quale scenario ipotizza?
In questo momento non si può proprio parlare di schieramento di centrodestra, ci sono delle singole entità e Fratelli d’Italia è l’unica che è rimasta in piedi. Lo stesso vale a livello nazionale dove il centrodestra non rappresenta più gli elettori di destra. A Cava bisogna investire oltre i partiti che devono essere affiancati da movimenti civici.
La società civile in questo momento storico rigetta i partiti politici. Come si può risolvere questo impasse?
Dipende da come si gestisce la situazione. Se determinate scelte vengono imposte dal partito, questi diventa una palla al piede, se lo si utilizza invece per entrare nelle istituzioni e per poter avere rapporti coi livelli superiori, allora il partito diventa una risorsa.
Ipotizziamo di andare oltre gli schieramenti e di creare dei percorsi alternativi e civici. Tizio, per fare un nome, non potrà mai candidarsi a sindaco perché appartiene a un partito?
Il discorso del partito prescinde perché se il Tizio di turno fosse bravo nel riuscire a diventare leader e a farsi portatore delle esigenze della città e i valori di un’area o un partito, la sigla di partito sarebbe ininfluente. L’obiettivo è l’interesse della città, quindi se il partito fosse ostativo, in tal senso sarebbe giusto invece metterlo da parte.
Cosa c’è dunque dietro l’angolo per Fabio Siani? Il partito comincia a stargli stretto?
Non mi sta stretto, ma ho una visione più ampia che va oltre i confini dei partiti vecchio stampo. Anche Fratelli d’Italia cammina lungo questo percorso. L’esigenza in questo momento è di saper rappresentare le criticità e i valori di Cava de’ Tirreni e dei Cavesi, a prescindere dal partito. Se esso si ponesse in antitesi o da ostacolo bisognerà avere anche la forza di liberarsene. Al momento, però, queste condizioni, almeno per quanto riguarda Fratelli d’Italia, non ci sono. A settembre si aprirà una nuova stagione, adesso l’amministrazione Servalli è ancora in luna di miele. Finita questa fase di rodaggio si inizierà a lavorare e nella mia agenda politica c’è l’apertura al mondo dell’associazionismo, dei movimenti, della cultura, della scuola, dei professionisti a prescindere. Il tempo per creare un’alternativa all’amministrazione Servalli anche al di là dei partiti c’è. Questo è il mio intento.
Vergognati !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!