scritto da Redazione Ulisseonline - 01 Novembre 2016 10:45

A colloquio con l’ingegnere Aniello Casola: “Per i cavesi il traforo per Maiori sarebbe come prendere un terno al lotto”

In soli 6 minuti si potrà raggiungere la Costiera Amalfitana. Costo previsto: 128 milioni. Tempo di realizzazione, non meno di 7 anni: 2 per la progettazione e messa in gara, 5 per i lavori.

E’ da qualche settimana che si discute di una nuova proposta per collegare direttamente il territorio di Cava de’ Tirreni con la Costiera Amalfitana. Un vecchio sogno, ricorrente, che ogni tanto, appunto, torna alla luce per poi ritornare al chiuso di un cassetto.

L’ultima idea-progetto, in ordine di tempo, è quella che è stata oggetto di un protocollo d’intesa tra i comuni di Cava de’ Tirreni e Maiori per la realizzazione di un traforo di poco meno di otto chilometri, e che nei giorni scorsi è stato al centro del dibattito nell’ultima seduta del Consiglio comunale metelliano.

Ne parliamo, per avere più ragguagli, con l’autore di questa idea-progetto rimessa alla Regione Campania, ovvero l’ingegnere Aniello Casola (nella foto sopra).

Responsabile  presso  l’Ufficio tecnico del Comune di Maiori ma anche di quello di Sarno, Aniello Casola, nato a Positano, per la precisione nella caratteristica frazione di Nocelle, è un cavese di adozione, vivendo da  50 anni  nella valle metelliana e dove ha messo su, un bel po’ di tempo fa, famiglia alla frazione S. Anna, sposando una cavese. Prima di addentrarci nell’illustrazione del progetto del traforo, è utile evidenziare come l’ingegnere Casola sia innamorato non solo della Costa Diva, sua terra natia, ma anche e soprattutto di Cava de’ Tirreni, tanto da essere stato sempre partecipe, come tecnico, alla vita civile e politica nella valle metelliana, ma anche uno dei fondatori della famosa Sagra di S. Anna e il primo presidente del suo Comitato organizzativo.

Galleria ipotesi n-2

Veniamo all’idea progetto del traforo dell’ingegnere Casola, che prevede l’inizio della galleria a Cava de’ Tirreni in località Tengana (nella foto in basso), sulla futura rotonda della bretella che collega al sottovia-trincerone per ora non ancora aperta e arriva a Maiori in località Costa d’Angolo (nella seconda foto in basso), dopo l’Hotel Sole Splendid, a ridosso del lungomare, dove adesso vi è una grande curva proprio all’ingresso del comune rivierasco provenendo da Salerno.

“Questa zona di Maiori -spiega l’ingegnere Casola- si presta anche alla realizzazione di un parcheggio in roccia a impatto zero come quello che è stato realizzato pochi anni addietro ad Amalfi”.

La lunghezza del tunnel sarebbe di 7.7 km, con pendenza media del 3 per cento, interesserebbe solo i territori del comune di Maiori e Cava. Sarebbe a foro unico (o unico fornice, molto banalmente un unico tunnel) a doppia corsia di marcia di 3,5 metri per corsia con due banchine laterali di 1,25 metri di larghezza ciascuna per una larghezza netta di 10,50 metri.

La zona sottostante al piano viabile verrebbe utilizzato per elettrodotti,  linee telefoniche, rete idrica di avvicinamento e così via.

È prevista, altresì, una galleria laterale di servizio e di fuga di larghezza di 1,8 metri con camino di areazione intermedio. Inoltre, sono previsti gli impianti di areazione, di trattamento dei fumi, di trattamento trattamento del pulviscolo, quindi, di fuga, di sicurezza e di soccorso.

Si prevede, inoltre, che i  materiali di scavo potranno essere utilizzati per il ripascimento della spiaggia di Maiori, ovviamente una volta resi compatibili per questo utilizzo.

L’opera  cosi proporzionata  risponde alle norme rispondenti al transito o sino a 1.000 veicoli al giorno. E ad una velocità di 60 km all’ora si percorre in circa 6 minuti.

E i costi? Il totale per studi progetti e la realizzazione dei lavori risulta di circa 128 milioni.

“Il vantaggio per Cava -sostiene convinto l’ingegnere Casola- è incommensurabile, molto di più di quello che ne avrebbe Maiori”.

Ma veniamo alle perplessità e alle preoccupazioni, a cominciare da un tunnel così lungo e invasivo.

“Niente di tutto ciò -assicura Casola- faccio presente che una galleria simile della lunghezza di 6 km è stata aperta al traffico  a Castellammare di Stabia due anni fa, peraltro ubicata  a ridosso della famose terme senza che nessuno se ne sia accorto. Questo per risponde a chi alimenta i timori di danni e drammi ambientali che sono del tutto inesistenti e che le cui argomentazioni servono solo a fomentare gli animi”.

cava tengana“I riflessi sulle falde e sulle sorgenti esistenti -ci tiene a precisare l’ingegnere Aniello Casola- sono praticamente inesistenti”.

Sarà. Sta di fatto che sul territorio metelliano ci sarebbe un enorme  traffico di veicoli in entrata e in uscita dalla galleria, con riflessi molto negativi sia ambientali che in termini di mobilità.

“Non sarà così -assicura ancora Casola- la realizzazione del traforo e anche pensata in funzione del  completamento del trincerone e sottovia fino all’uscita autostradale di Cava de’ Tirreni e in prosieguo la realizzazione della famosa pedemontana prevista alcuni decenni fa dal sindaco Abbro fino a Castel San Giorgio, per il collegamento con la A30 Salerno-Roma”.

Insomma, il traffico veicolare bypasserebbe il centro cittadino cavese, o meglio scorrerebbe in sottovia, per poi emergere dopo la stazione ferroviaria in direzione del casello autostradale. Resta da capire chi finanzierebbe queste altre opere pubbliche, che richiedono ad oggi un costo stimabile in diversi milioni di euro.

“Il programma dei lavori del traforo per Maiori -puntualizza Casola- prevede, una volta trovato il finanziamento, l’esecuzione della progettazione e la messa in gara in due anni, mentre per la realizzazione delle opere e la loro collaudazione  si richiederanno cinque anni. In fase di gara vi saranno ribassi dell’ordine del 20 % che consentiranno la esecuzione delle opere di riammagliamento con le autostrade”.

“E’ chiaro -continua l’ingegnere Casola- che questa opera dovrà essere presa in carico da amministrazioni di livello nazionale quali Anas o Ministero dei Lavori Pubblici o anche Regione Campania, che dovranno assicurare la piena esecuzione trattandosi di viabilità di livello nazionale”.

Il traforo, in verità, prevede anche altre ipotesi realizzative. Una di queste prevede che da Maiori si raggiunge Cava in località Novelluzza, a ridosso della chiesa di S. Maria al Rovo, a poche centinaia di metri dal bivio per S. Martino, e quindi sulla strada, via Petraro S. Stefano, che porta alla Strada Statale in prossimità del S. Lucia. Un’ipotesi, quest’ultima, che richiederebbe l’ impegno anche del territorio del comune di Tramonti che, al momento, non è stato ancora coinvolto nell’idea progetto.

MAIORI TUNNEL COSTA ANGOLOResta da capire, ma Cava de’ Tirreni cosa ci guadagnerebbe? Insomma, una simile opera, con tutti i dubbi che comporta, solo per raggiungere la Costiera in pochi minuti?

“No, non è solo per questo -spiega ancora Casola- Cava avrebbe tutto da guadagnarci perché con il completamento del trincerone e del sottovia la città metelliana risulterebbe ancor più tagliata fuori, sarebbe ancora più frenato il traffico turistico sul suo territorio. Inoltre, la costiera sta scoppiando perché i posti letto esistenti coprono appena il 60 per cento della richiesta e se esistesse la galleria tutta questa domanda potrebbe essere soddisfatta da Cava con nuove attrezzature turistiche. Inoltre, tutti gli acquisti e i servizi della Costiera si sposterebbero su Cava che tornerebbe a essere quello che è stata negli anni d’oro del commercio e potrebbe prestare tutto l’indotto turistico che i comuni rivieraschi non hanno e di cui hanno bisogno, quali supermercati, cinema, teatri, impiantistica sportiva, anche per equitazione, campi golf e così via. Insomma, uno sviluppo integrato con la costiera per fornire un pacchetto completo e internazionale. Altrimenti Cava è destinata a diventare un semplice dormitorio. Insomma, Cava o si dà una mossa o muore”.

I dubbi, però, di natura ambientale restano. E di sicuro non mancheranno preoccupazioni e perplessità ancora più forti in Costiera.

“C’è da chiarire -puntualizza l’ingegnere Casola- che alla base dello studio di fattibilità, che non è stato ancora predisposto, in quanto non siamo ancora giunti a tale fase, occorrono almeno 4 indagini. La prima concerne i rilievi planoaltimetrici, specie delle zone di partenza e di arrivo; quindi, quelle geologiche e idrogeologiche; la terza, è quella sullo studio del traffico e della circolazione prima e dopo la costruzione e riguardanti sia Cava che la Costiera; infine, quale ultima indagine, uno studio socio economico circa l’impatto sulla vita sociale, sul commercio e sulla finanza delle due realtà territoriali. Insomma, c’è ancora molto lavoro da fare in quanto a studi e ricerche”.

Galleria ipotesi n-1

“Il flusso del traffico -prosegue Casola- non dovrebbe essere, tuttavia, particolarmente accentuato, perché si tratta solo della normale  deviazione del  traffico, che dalla A3 che passa su Vietri, a Cava,  ma gli arrivi in Costiera sarebbero pressocché gli stessi. Certo, si amplifica il traffico locale dei cavesi e dei maioreri, che avrebbero convenienza reciproca a intensificare rapporti commerciali e di svago. Ma certamente Vietri avrebbe un vantaggio perché si scarica del traffico, Cetara finalmente diventerebbe un borgo da godere, verrebbe alleggerita Erchie perché i bagnati lì diretti da Cava troverebbero convenienza ad andare a Maiori. Solo il traffico che adesso impegna il valico di Chiunzi per l’autostrada alla fine, e in parte, devierà in galleria per meglio raggiungere l’autostrada su Cava e su Castel San Giorgio lasciando al Valico di Chiunzi una  vocazione di arteria turistica  come quella della strada rivierierasca. Insomma, non vedrei particolari difficoltà se non il pregiudizio mentale dell’essere umano alle modifiche dello stato attuale, nel senso che, alla fine, il traffico dovrebbe essere attenuato sensibilmente e non accentuato. Ma di questi effetti se ne potranno cogliere i benefici solo alla messa in funzione della galleria”.

In ultimo, ma solo per motivi di esposizione, la domanda fondamentale è: dove si trovano tanti quattrini per realizzare un’opera così impegnativa?

“In tutta onestà -confessa Casola- solo se la questione viene posta e rimessa a totale cura del presidente De Luca si può pensare ad una vaga possibilità. Non so, però, se le istituzioni politiche locali, intendo i comuni di Cava e Maiori in primo luogo, saranno così determinati per arrivare alla concreta realizzazione di quest’opera infrastrutturale così importante”.

“Di sicuro -conclude Casola- realizzare questo traforo per Cava equivale a prendere il terno a lotto, sarebbe l’ultima occasione per non scomparire dai processi di sviluppo. Cava, con quest’opera, avrebbe il mare e le spiagge, gli manca solo questo per essere oggi  una meta turistica di nuovo ambita e dare sicuro sfogo alle sue notevoli potenzialità che al momento non offrono grandi aspettative così come sono. Poi, sta ai Cavesi sapersi spendere, ma l’iniziativa dei cavesi non mi pare che scarseggi, anzi, noto una notevole voglia di creare iniziative produttive specie fra i giovani “.

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

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