scritto da Redazione Ulisseonline - 14 Dicembre 2015 10:25

A colloquio con l’Arcivescovo di Salerno Mons. Moretti: “Che nessuno si senta solo!”

LA PORTA SANTAE’ stata aperta ieri pomeriggio, poco dopo le 16,00, dall’Arcivescovo Metropolita e Primate di Salerno, Campagna e Acerno, Monsignor Luigi Moretti, la porta santa della Cattedrale di Salerno, in occasione del “Giubileo della Misericordia” voluto da Papa Francesco che, per la prima volta nella storia dei giubilei, ha pensato di far aprire contemporaneamente le porte sante di tutte le cattedrali del mondo.  Qualche giorno prima, abbiamo incontrato Monsignor Moretti, in trepida attesa dei tanti pellegrini, provenienti da  tutte le parrocchie dell’Arcidiocesi di Salerno, che arriveranno in città  per partecipare a questo  importante evento religioso.

“Noi siamo chiamati a vivere la misericordia nei confronti degli altri –ci ha spiegto l’Arcivescovo- perché siamo noi oggetto di misericordia. Bisogna aprirsi verso gli altri in un atteggiamento di servizio, di riconciliazione, di perdono, di solidarietà. L’apertura è farsi carico dell’altro”.

Monsignor  Luigi Moretti ha  anche spiegato il significato del Giubileo: “E’ l’opportunità che la chiesa offre ai fedeli di fare esperienza dell’amore misericordioso di Dio. L’attraversamento della Porta Santa ha il significato dell’entrare a ricevere l’abbraccio del padre. Ovviamente portando il desiderio, la volontà, di uscire da quella che è la condizione di peccato, di schiavitù che viviamo. E’ una esperienza di liberazione”.

I giubilei si celebrano  da secoli ogni 25 anni, poi ci sono ogni tanto  i giubilei straordinari come quello che celebriamo quest’anno: “ Il Giubileo ordinario ci sarà nel 2025. Normalmente si è sempre fatto a Roma. Per la prima volta il Papa ha concesso che l’esperienza dell’attraversare la porta santa potesse essere fatta in tutte le diocesi del mondo e all’interno delle diocesi in più chiese. Ovviamente la si potrà fare nei luoghi dell’emarginazione della sofferenza. Nel documento con cui il Papa indice il Giubileo è scritto che la porta santa è anche la porta di ogni cella di un carcere. Ogni detenuto può avere la possibilità di vivere questo entrare nell’amore di Dio e di sentirsi accolto, rigenerato per potersi avviare verso una vita nuova. Dove c’è la Chiesa ci sarà la possibilità di vivere e celebrare l’anno santo”.

IL VESCOVO CHE PREGA ALL'ANNUNZIATA

Monsignor Moretti ha annunciato che ci saranno altri momenti giubilari: “Sabato 19 dicembre alle ore 16,30 ci sarà l’apertura della porta santa della Concattedrale di Campagna, mentre domenica mattina ci sarà l’apertura della porta santa della Concattedrale di Acerno”.

Anche i detenuti della Casa Circondariale di Salerno parteciperanno al Giubileo: “Il 18 dicembre nella cappella del carcere, che è una delle chiese giubilari, gruppi di fedeli provenienti da varie parrocchie parteciperanno alla messa vivendo il momento giubilare insieme ai detenuti”.

Tanti i giovani che parteciperanno al Giubileo: “Con i giovani celebreremo il Giubileo a Eboli nel Pala Sele il 13 maggio”.

In considerazione dell’arrivo di tanti fedeli, l’Amministrazione Comunale si sta organizzando per accoglierli nel modo migliore. E’ prevista la sosta di cento pullman nel parcheggio di Via Ligea. Naturalmente molti dei fedeli che arriveranno a Salerno coglieranno l’occasione  per ammirare le “Luci d’Artista”.

“Abbiamo fissato l’inizio della messa alle 15,30 proprio per anticipare il grande movimento che solitamente c’è per le Luci d’Artista”, ha affermato Monsignor Moretti, che  in occasione del Natale ha scritto una lettera natalizia intitolata” E’ apparsa la Misericordia di Dio” che sarà distribuita ai fedeli.

“Il volto della Misericordia del Padre è proprio Gesù -afferma l’Arcivescovo- Il Natale, al di la delle possibili strumentalizzazioni che  ci possono essere, ricorda la nascita di un bambino che riconosciamo come figlio di Dio. Un bambino che chiede di pronunciarci rispetto a lui: non possiamo rimanere indifferenti. Siamo chiamati a diventare disponibili all’accoglienza. Nell’incontro con Cristo ha fondamento l’incontro con i fratelli, con gli altri che non sono nemici, ne avversari,  ma fratelli. Non possiamo incontrare Gesù se non lo incontriamo negli altri. Davanti a Dio non possiamo presentarci da soli, ma ci portiamo tutti coloro di cui il Signore ci chiede di prenderci cura. Che il Signore possa essere per tutti Signore della Pace, Signore dell’Amore.  Tutti facciano esperienza dell’amore di Dio. Che nessuno si senta solo!”.

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