A colloquio con Guido Milanese sui nuovi scenari della politica locale e nazionale
“Sarà difficile trovare un leader che si candidi a Sindaco di Salerno. Si fanno tanti nomi, ma bisogna vedere se hanno l’idea di candidarsi, mettendo la lo faccia e la loro storia politica in una situazione che fa tremare le vene ai polsi e che non si sa dove andrà a parare. Sicuramente usciranno due figure ancora non identificate”.
E’ questo il parere dell’onorevole Guido Milanese, esponente di rilievo del Direttivo Nazionale del Nuovo Centro Destra, che ha analizzato lo scenario politico italiano, anche alla luce dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica.
“Ho condiviso la scelta di Mattarella: in un momento come questo un personaggio come lui, con il quale ho condiviso diverse battaglie in Parlamento, un uomo di poche parole, ma di grande concretezza e grande dirittura morale, rispetto ad alcuni valori fondamentali su cui è inderogabile, era necessario per raddrizzare la barca e indicare la dritta via al Paese. Naturalmente dopo questa elezione comincia un’altra storia, una storia di nuove chiarificazioni politiche: sono esplose tutta una serie di conflittualità, tra cui anche quella interna a Forza Italia dove ormai lo scenario che appare è quello di un Fitto contro Berlusconi. Ho rapporti personali e di amicizia con Raffaele Fitto, che proviene da una vecchia storia politica, improntata soprattutto all’azione territoriale: ha imperniato il suo agire politico con il consenso dell’elettorato. In tutti gli incontri che abbiamo avuto in Ncd, lo slogan che è sempre rimbombato nelle assemblee è che: “Non esiste vertice senza base”. Per troppi anni ci siamo abituati ad una politica di tipo verticistico che decideva tutto e per tutti, per cui la base era costretta ad assecondare gli umori dei vertici senza avere nessuna possibilità di decidere veramente. Questo era determinato anche dalla legge elettorale che c’era stata dopo il Mattarellum che ritengo la migliore tra le leggi possibili: chi si va a confrontare sul territorio deve avere il consenso del territorio. Non può esserci uno calato dall’alto che non abbia radici sul territorio. L’elettorato deve scegliere in funzione della credibilità e della storia personale del candidato. L’Italicum, che sicuramente andrà in porto, è assimilabile al Mattarellum. L’unica grande pecca è che il capolista è bloccato”.
Anche nel PD il conflitto è molto aspro.
“L’arrivo nell’area renziana del gruppone di Scelta Civica, in qualche modo determina una condizione di riassetto al centro, per cui la minoranza di sinistra del PD teme che Renzi possa rispostare verso il centro l’asse della sua azione politica: in effetti lui ha in mente il Partito della Nazione che non può non comprendere tutte le anime di centro”.
Questa conflittualità tra i partiti quale scenario determinerà?
“Da questo sconquassamento di tutti i partiti, il PD esce rafforzato perchè ha una leadership indiscutibile: quella di Renzi che nessuno osa sfidare. Negli altri partiti ancor più evidentemente, rispetto al Pd, si è determinata una situazione di implosione. In Forza Italia, ad esempio, esistono varie correnti: quella berlusconiana, quella fittiana, quella di Verdini. Questo indica che l’era berlusconiana è finita”.
Per una strana coincidenza, che fa riflettere, anche a Salerno è finita l’era deluchiana:
“Sono cambiati i tempi.” I giorni son compiuti” come recita un passo della Bibbia. Ci sono momenti in cui, quando le cose vanno in un certo verso, un personaggio, può anche dire una cosa non giusta che gli viene perdonata perché in quel momento è credibile. Quando invece comincia a perdere il proprio appeal, la propria immagine, allora viene messa sotto l’occhio del riflettore ogni sua azione che viene analizzata e ipercriticata. Venti anni sono una generazione politica che nessuno nella storia della Repubblica è riuscito a condensare, mantenendo la leadership nelle proprie mani. Berlusconi e De Luca sono casi eccezionali”.
Chi potrebbe sostituire Berlusconi?
“Carismaticamente non esiste un personaggio che possa sostituire Berlusconi, ma l’azione di Fitto è sicuramente destruente in quanto sta lanciando una serie di proposte che partono dalla base coinvolgendola” .
Cosa accadrà, invece, a livello regionale?
“Alla fine Renzi calerà dall’alto un candidato che potrebbe essere l’ex ministro Luigi Nicolais, un candidato fortissimo, che dovrebbe contrapporsi a Caldoro“.