Un passo in più verso il ridicolo: la vicenda del liceo di Spadafora
L’Italia, ancora per una volta, si dimostra essere il “paese dei balocchi”.
È eclatante quanto accaduto al liceo Galilei di Spadafora, in provincia di Messina: undici membri di una classe diplomatasi in estate dovranno ripetere la prova orale dell’esame di Maturità.
Il motivo: una di loro è insoddisfatta del suo voto. I genitori, dunque, hanno presentato un ricorso per presunte irregolarità nello svolgimento della prova, e alla fine il peggior incubo si è concretizzato: tutta la classe dovrà ripresentarsi il giorno 20 settembre per sostenere l’ultima parte dell’esame finale.
Questa vicenda sembra avere un carattere tragicomico: gli alunni e le alunne di quella classe si ritrovano ‘catapultati’ nuovamente in un “mood”, cioè in un misto di sentimenti che si avvertono quando si è in procinto di sostenere la prova orale, per colpa di un capriccio di una loro (ex) compagna di classe.
In questo caso non è prevalso il buonsenso e, soprattutto, il carattere meritocratico è stato oscurato per lasciare posto a un atteggiamento estroso di una ragazza, che è stata perfino sostenuta dai genitori; essi infatti avrebbero dovuto essere i primi a convincere la figlia ad accettare la valutazione finale.
Tale vicenda dovrebbe far riflettere chiunque, perché non è auspicabile che si possa compromettere la carriera di studio di altre persone per mero egoismo; è inammissibile che due genitori possano permettere tutto ciò; è ingiusto che tutte le persone che sono coinvolte in questa vicenda, in particolar modo per coloro che svolgono il proprio lavoro in maniera onesta, siano vanificati da una sentenza del genere; è pura follia che la Giustizia provveda a risolvere nefandezze di questo tipo anziché occuparsi di episodi che rimangono tuttora nell’oblio (aggressioni omofobe, violenza di genere, ecc.).
È tutto orribile, a meno che la ragazza abbia ragione. In fin dei conti siamo in Italia…