Consigliamo di leggere l’intervista rilasciata al nostro giornale dal vicepresidente del Consiglio comunale Enzo Passa, che pubblichiamo oggi. Più che altro è una confessione, dove il nostro ne ha per tutti. Per i protagonisti della passata Amministrazione di centrodestra, di cui ha fatto parte, e ovviamente per l’attuale guidata dal sindaco Servalli. In larga misura, i suoi giudizi sono anche condivisibili. A tratti, la sua analisi è addirittura sorprendente per lucidità politica, ma soprattutto pungente per la schiettezza del personaggio, il quale, a volte, per chi non lo conosce, può risultare finanche fumantino. Peccato che certe valutazioni Passa le renda note solo oggi, ma in politica questo è comprensibile.
Ad ogni modo, gli spunti di riflessione sono molteplici. Innanzi tutto, Enzo Passa è talmente consapevole del panorama politico di macerie in cui si trova il centrodestra, da risultare a dir poco tranchant nella sua analisi. A suo avviso, ma non crediamo affatto che stia vaneggiando, le cose stanno così male che per mettere insieme un centrodestra vincente occorrerà solo l’opera miracolosa di un Messia, di un unto del Signore, che al momento politicamente non c’è e che non si intravede nemmeno. Più chiaro di così.
Il nostro ritiene, a ragione, che l’alternativa all’attuale Amministrazione debba nascere tra la gente, a prescindere dei partiti. E’ quello che più o meno aveva preannunciato, agli inizi dello scorso agosto al nostro giornale, il portavoce di Fratelli d’Italia Fabio Siani, il quale, però, forse prigioniero delle contorte ritualità partitiche, non ha poi dato alcun seguito ai suoi propositi.
D’altro canto, Enzo Passa è convinto che alle ultime elezioni non ha vinto il centrosinistra di Servalli bensì ha perso il centrodestra di Galdi, chiamando in causa come corresponsabili del fallimento tutti gli altri protagonisti di quella maggioranza che aveva stravinto nel 2010, compresi i vertici provinciali. Allo stesso modo, ha anche l’onestà di riconoscere i tanti errori compiuti dalla precedente Amministrazione: di aver comunicato poco e male, di aver pensato alle grandi opere e non a garantire l’ordinario, di aver trascurato le frazioni. E all’ex sindaco Galdi imputa anche di aver commesso l’errore di essersi rinchiuso nelle stanze del potere invece di stare di più tra la gente.
Con altrettanta onestà intellettuale il vicepresidente Passa riconosce che l’opposizione di cui fa parte è debole, senza verve. D’altro canto, il nostro non si perita di attaccare il tipo di opposizione posto in essere dal professore Armando Lamberti, che pure ha sostenuto come candidato sindaco, denunciando un astensionismo, quindi un costante non opporsi, dalle oscure motivazioni. E non è tenero neanche con Cirielli, il leader indiscusso di Fratelli d’Italia, cui gli attribuisce, con garbo ma con insistenza, più di una responsabilità passata, e oggi una compromissoria accondiscendenza nei riguardi del governo del sindaco Servalli.
Tralasciamo il giudizio negativo espresso da Passa sulla gestione amministrativa dell’attuale maggioranza, non fosse altro perché il suo, al di là del merito delle questioni, è un atto tanto dovuto quanto legittimo, ma anche scontato.
Non possiamo non evidenziare, però, una certa tenerezza che traspare in una sua risposta quando parla dei tanti giovani presenti in Consiglio comunale. In buona sostanza, afferma il nostro, sono ragazzi privi di esperienza, ma vanno lodati per il coraggio perché si sono messi in gioco e per l’impegno che ci mettono, ed ai quali formula i migliori auguri “per il duro lavoro che hanno davanti”.
Questo approccio, al di là delle giuste distinzioni tra maggioranza e opposizione, fa onore ad Enzo Passa. Chapeau!
D’altro canto, forse l’attuale Amministrazione fallirà o comunque riuscirà a fare molto meno di quella svolta buona promessa in campagna elettorale, tuttavia, non può non essere valutato come un evento significativo e altamente positivo l’ingresso di un nuovo personale politico e, in particolare, di tanti giovani nella gestione della res pubblica. Con i loro limiti e le loro manchevolezze, ovviamente, ma anche con i loro pregi e virtù.
Insomma, una ventata di freschezza e di novità non può che far bene alle istituzioni e alla politica, soprattutto oggi che continuano a soffiare impetuosi i venti dell’antipolitica, della demagogia spicciola e del populismo di comodo.
Poi, per noi elettori, c’è tutto il tempo per giudicare senza sconti nel segreto delle urne l’operato della gestione del sindaco Servalli e di quelli che intenderanno proporsi come alternativa.
Piuttosto, ma qui il discorso diventa complicato, l’auspicio è che non siano i politici a non proporci dei papocchi, a destra come a sinistra,… ma questo è un altro discorso. (foto Angelo Tortorella)