scritto da Gennaro Pierri - 04 Ottobre 2024 11:37

San Francesco

Dove è odio, ch'io porti l'Amore, dove è offesa, ch'io porti il Perdono, dove è discordia, ch'io porti l'Unione, dove è dubbio, ch'io porti la Fede, dove è errore, ch'io porti la Verità, dove è disperazione, ch'io porti la Speranza, dove è tristezza, ch'io porti la Gioia, dove sono le tenebre, ch'io porti la Luce…

4 ottobre san Francesco. Un santo la cui spiritualità ha segnato e segna ancora la storia della nostra città, dove esistono ancora due conventi di frati francescani. Sarà per il fascino del saio, sarà per la potente semplicità del saluto “pace e bene” che irrompe nel turbinio vorticoso delle parole quotidiane, ma la presenza francescana è ancora un segno e un richiamo a qualcosa di radicalmente evangelico.

Richiamo alla povertà, ovvero a un corretto e condiviso uso dei beni che ci vengono donati, richiamo alla vita evangelica, richiamo alla semplicità dei gesti e delle parole: tutti elementi che parlano di una visione di uomo sempre e comunque immerso nella bellezza della santità di Dio.

Mi pare che per essere un po’ più attenti alla testimonianza di Francesco potremmo iniziare a vivere una conversione intellettuale, ovvero un nuovo modo di leggere la realtà, di uscire dagli schemi e pregiudizi per lasciarci interrogare e trovare nuove prospettive, nuovi stili, nuovi linguaggi per annunciare la sostenibilità del Vangelo.

Potremmo convertirci ad una morale che riprenda nella nostra prassi e nel nostro pensiero valori che attingono dal Vangelo e che talvolta sono dimenticati: accoglienza, perdono, ascolto, carità, giustizia, rispetto.

E infine potremmo iniziare a percepire l’esigenza di una vera conversione religiosa: come cristiani siamo chiamati ancora una volta a interrogarci su chi è per noi Gesù Cristo (se crediamo veramente in qusta persona).

Chiudo il mio pensiero di oggi usando una parte della “preghiera semplice” che mi pare possa farci ulteriormente riflettere: «… Dove è odio, ch’io porti l’Amore, dove è offesa, ch’io porti il Perdono, dove è discordia, ch’io porti l’Unione, dove è dubbio, ch’io porti la Fede, dove è errore, ch’io porti la Verità, dove è disperazione, ch’io porti la Speranza, dove è tristezza, ch’io porti la Gioia, dove sono le tenebre, ch’io porti la Luce…».

Ha conseguito la licenza in teologia spirituale e in teologia morale presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli. E’ stato recensionista per la rivista Il Cooperatore Paolino, docente di teologia spirituale presso l’Istituto Diocesano di Scienze Religiose dell’Arcidiocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni, direttore editoriale del mensile diocesano Fermento, bioeticista nel Comitato Etico dell’ASL Salerno. E’ cultore di materie filosofiche e teologiche, docente di I.R.C. in alcune Scuole Superiori di Cava de’ Tirreni e Presidente del sodalizio Cavalieri della Bolla Pontificia.

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