Salvini, la Rai e la strategia per liberarsi di Berlusconi e Forza Italia
Sulla presidenza Rai si consuma la rottura politica tra Lega e Forza Italia
Era stato annunciato da Forza Italia e così in effetti è avvenuto. Gli azzurri non hanno votato in commissione di Vigilanza la nomina di di Marcello Foa a presidente della Rai, così come proposto dalla Lega di Salvini. Al voto non hanno preso parte i parlamentari di Forza Italia, del Partito democratico e di Liberi e Uguali. In concreto, non è efficace la nomina di Foa a presidente Rai, in quanto per la sua ratifica definitiva la legge prevede il parere vincolante della Vigilanza, ma con la maggioranza di due terzi (quindi 27 voti su 40).
Si tratta di uno strappo politico molto forte all’interno del centrodestra, che sancisce una rottura, forse definitiva, tra Forza Italia e Lega. Se così sarà, le conseguenze potrebbero essere più o meno immediate sull’intero territorio nazionale, coinvolgendo centinaia di amministrazioni locali e regionali. In breve, potrebbe aprirsi una stagione politica nuova.
E’ evidente che, in questo delicato passaggio, il leader della Lega Salvini non è apparso molto accorto e rispettoso. Parliamoci chiaro, se per una nomina così importante, come quella della Rai, sono indispensabili i voti dei tuoi alleati di sempre, ovvero quelli di Forza Italia, ragioni di elementare correttezza politica nonché di opportunità consigliavano, anzi, imponevano un doveroso passaggio preliminare con gli azzurri per concordare modalità e contenuti, oltre che l’individuazione di una personalità condivisa.
Così non è stato e c’è da sospettare che Salvini non abbia volutamente essere accorto e rispettoso. In altre parole, è assai probabile che il leader leghista voglia una rottura con gli azzurri non tanto per regolare i conti nell’immediato, ma in prospettiva. Per essere più chiari, non per alterare gli equilibri nei governi locali e rompere così le realtà amministrative dove il centrodestra governa insieme, bensì predisporsi a fare in solitaria, al più con il sostegno di Fratelli d’Italia, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, compreso quello di eventuali elezioni politiche nazionali anticipate. E viaggiare in solitaria anche nella distribuzione del sottogoverno, viste le centinaia di nomine che ancora devono essere fatte nel settore pubblico.
Potrebbe esserci, però, anche un’ulteriore motivazione politica: avere sempre più mano libera e accelerare il processo di vampirizzazione di Forza Italia da parte della Lega. Una rottura sempre più marcata tra Berlusconi e Salvini, infatti, consiglierebbe a non pochi esponenti politici azzurri del territorio di passare al più presto armi e bagagli con la Lega, visti gli attuali rapporti di forza e le prospettive politiche assai più allettanti. Nel Mezzogiorno soprattutto, la Lega rappresenta una prateria abbastanza libera da percorrere con ragionevole facilità per cogliere successi e traguardi politici ormai impensabili e preclusi restando in Forza Italia.
Salvini, insomma, in modo cinico e spregiudicato molto probabilmente punta a liberarsi una volta per sempre di Berlusconi e delle sue truppe, forse ora viste più che altro come palle al piede. Nel frattempo, spingere gli azzurri a fare opposizione a braccetto con il Pd. In altri termini, cercare di screditare politicamente il ruolo e la funzione di Forza Italia, delegittimandola come componente del centrodestra, puntando così ad affossarla elettoralmente in modo pressoché definitivo.
Stiamo forse correndo troppo. Probabile. Di sicuro, però, Salvini finora ha dimostrato di sapere cosa vuole, ma anche come muoversi. In conclusione, ad oggi ha dato prova di essere troppo intelligente come stratega e giocatore d’azzardo per credere che, sulla vicenda Rai, abbia compiuto involontariamente un passo falso.